Roberto Lovati

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Roberto Lovati
Nazionalità Bandiera dell'Italia Italia
Altezza 188 cm
Peso 77 kg
Calcio
Ruolo Allenatore (ex portiere)
Termine carriera 1961 - giocatore
Carriera
Giovanili
1946-1947Gerli
Squadre di club1
1947Pisa0 (0)
1947-1948Vimercatese? (-?)
1948-1949Monsummanese? (-?)
1949-1952Pisa59 (-?)
1952-1954Monza68 (-67)
1954Lazio0 (0)
1954-1955Torino33 (-43)
1955-1961Lazio135 (-203)
Nazionale
????Bandiera dell'Italia Italia B5 (0)
1957Bandiera dell'Italia Italia2 (-6)
Carriera da allenatore
????LazioPortieri
1962Lazio[1]
1962-1963Lazio[2]
1962-1967LazioGiovanili
1964-1967LazioVice
1968Lazio
1968-1969LazioVice
1969-1970Lazio[2]
1969-1976LazioGiovanili
1970-1971LazioVice
1971Lazio
1971-1976LazioVice
1978-1980Lazio
1982LazioColl. tecnico
1983LazioDT[3]
1985LazioDT[4]
1 I due numeri indicano le presenze e le reti segnate, per le sole partite di campionato.
Il simbolo → indica un trasferimento in prestito.
Statistiche aggiornate al 20 ottobre 2007

Roberto Lovati detto Bob (Cusano Milanino, 20 luglio 1927Roma, 30 marzo 2011) è stato un dirigente sportivo, allenatore di calcio e calciatore italiano, di ruolo portiere.

A lui è intitolata l'Academy della Lazio.

Carriera[modifica | modifica wikitesto]

Giocatore[modifica | modifica wikitesto]

Lovati in azione

Club[modifica | modifica wikitesto]

Nato il 20 luglio 1927 a Cusano Milanino, comune della provincia milanese, inizia a giocare come portiere con la squadra dilettantistica della Gerli di Cusano Milanino. Nel 1947-1948 viene acquistato dal Pisa con cui, due stagioni dopo, fa il suo esordio nel campionato di Serie B. Nel 1952-1953 passa al Monza, sempre nel campionato cadetto,[5] dove rimane per due anni come titolare. Nel 1954-1955 viene acquistato dalla Lazio, la quale però lo gira subito in prestito al Torino, con cui debutta in Serie A.

L'anno successivo approda definitivamente alla Lazio per sostituire De Fazio e Zibetti, che avevano preso la pesante eredità di Lucidio Sentimenti, anche noto come Sentimenti IV.

Con la maglia biancoceleste vince la Coppa Italia 1958 vestendo la fascia da capitano[6]. Conclude la propria carriera di giocatore nell'estate del 1961, a 33 anni, dopo che nell'ultimo campionato gli sono stati spesso preferiti Cei e Pezzullo.

Nazionale[modifica | modifica wikitesto]

Veste la maglia azzurra della Nazionale italiana per due partite. È in campo nella sconfitta di Zagabria per 6-1 contro la Jugoslavia, una delle più forti compagini europee dell'epoca.

Allenatore[modifica | modifica wikitesto]

Dal giorno dell'addio al calcio giocato, Lovati diventa il factotum della Lazio; viene chiamato a ricoprire il ruolo di preparatore dei portieri, istruttore dei giovani (è proprio Lovati a lanciare giocatori come Massa, De Stefanis, Montesi, Perrone e Tassotti), di capo degli osservatori, di dirigente, di allenatore della squadra De Martino, di vice-allenatore e di allenatore della prima squadra (più volte, e sempre nei momenti di difficoltà). Soprattutto dopo la morte di Maestrelli, la Lazio dello scudetto del 1974 andò incontro a molte problematiche tra cui la vendita di alcuni suoi giocatori, la partenza di Chinaglia per gli Stati Uniti e la morte di Re Cecconi. Lovati, nei fatti, rappresentò una figura di grande sostegno sia per la squadra sia per la società.[7] Tutti ruoli ricoperti con il massimo impegno, con grande umiltà, ma soprattutto con grande spirito di attaccamento alla "sua" Lazio.

Un legame indissolubile con la società capitolina che ne fanno, al di là dei meriti sportivi, l'uomo simbolo della lazialità. Il bilancio da allenatore è di 106 partite totali (83 in campionato e 12 in Coppa Italia, oltre alle 5 in Coppa delle Alpi e 6 in Coppa d'Estate) e la conquista della Coppa delle Alpi nel 1971.

Dirigente[modifica | modifica wikitesto]

Nella Lazio Bob Lovati ha ricoperto numerosi incarichi, da quello di allenatore delle giovanili a quello di preparatore dei portieri fino ad arrivare ad essere nominato direttore sportivo a cavallo tra gli anni settanta ed ottanta e successivamente è stato anche direttore tecnico del club romano.

È stato anche capo degli osservatori e talent-scout, ruoli ricoperti alla fine della sua carriera nel mondo del calcio, vissuto quasi interamente all'insegna della Lazio.

La morte[modifica | modifica wikitesto]

Bob Lovati è morto il 30 marzo 2011, a 83 anni.[8] Il funerale si è svolto presso la chiesa di Ponte Milvio a Roma (la stessa in cui si erano celebrati i funerali dell'allenatore biancoceleste Tommaso Maestrelli).

Statistiche[modifica | modifica wikitesto]

Cronologia presenze in nazionale[modifica | modifica wikitesto]

Cronologia completa delle presenze e delle reti in nazionale ― Italia
Data Città In casa Risultato Ospiti Competizione Reti Note
25-4-1957 Roma Italia Bandiera dell'Italia 1 – 0 Bandiera dell'Irlanda del Nord Irlanda del Nord Qual. Mondiali 1958 -
12-5-1957 Zagabria Jugoslavia Bandiera della Jugoslavia 6 – 1 Bandiera dell'Italia Italia Coppa Internazionale 1955-1960 −6
Totale Presenze 2 Reti −6

Palmarès[modifica | modifica wikitesto]

Lovati, capitano laziale, alza al cielo la Coppa Italia 1958, il primo trofeo nella storia del club.

Giocatore[modifica | modifica wikitesto]

Lazio: 1958

Allenatore[modifica | modifica wikitesto]

Competizioni internazionali[modifica | modifica wikitesto]

Lazio: 1971

Altre competizioni[modifica | modifica wikitesto]

Lazio: 1970-1971
Lazio: 1973-1974

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Assume l'incarico di allenatore in coppia con Alfonso Ricciardi.
  2. ^ a b Assume l'incarico di allenatore in coppia con Juan Carlos Lorenzo.
  3. ^ Come direttore tecnico insieme all'allenatore Juan Carlos Morrone.
  4. ^ Come direttore tecnico insieme all'allenatore Giancarlo Oddi.
  5. ^ Le liste di trasferimento della Serie A, B e C, Il Corriere dello Sport, 29 agosto 1952, pag. 5
  6. ^ Sul Prato Verde, Pancrazio Anfuso
  7. ^ Vincenzo Di Michele, Pino Wilson Vero capitano d'altri tempi, Fernandel (editore).
  8. ^ Bob Lovati, immortale signore Archiviato il 4 aprile 2011 in Internet Archive. Ilmessaggero.it

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]