Roberto Bocchino

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Roberto Bocchino
Bocchino all'Ascoli nel 1991
Nazionalità Bandiera dell'Italia Italia
Altezza 185[1] cm
Peso 80[1] kg
Calcio
Ruolo Allenatore (ex portiere)
Termine carriera 1992 - giocatore
Carriera
Giovanili
1970-1979Torino
Squadre di club1
1979-1984Asti TSC43 (-28)
1984-1988Sampdoria2 (0)
1988Casale16 (-14)
1988-1992Ascoli2 (-3)
Carriera da allenatore
1992-2010AscoliPortieri
2010-2011LivornoPortieri
2011-2013CesenaPortieri
2014-2015BolognaPortieri
1 I due numeri indicano le presenze e le reti segnate, per le sole partite di campionato.
Il simbolo → indica un trasferimento in prestito.
 

Roberto Bocchino (Canelli, 8 aprile 1961) è un allenatore di calcio ed ex calciatore italiano, di ruolo portiere.

Carriera[modifica | modifica wikitesto]

Giocatore[modifica | modifica wikitesto]

Cresciuto nel Torino, Bocchino ha collezionato 4 stagioni in Serie C2 con l'Asti prima di approdare in Serie A nella Sampdoria, in qualità di riserva di Ivano Bordon prima e di Guido Bistazzoni poi.

A seguire, dopo quattro anni in blucerchiato con 2 presenze all'attivo, colleziona una breve parentesi di una stagione nel Casale, una militanza quadriennale nell'Ascoli, come vice di Andrea Pazzagli nel campionato 1988-1989 e di Fabrizio Lorieri dal 1989 al 1992.

Ha complessivamente totalizzato 4 presenze in Serie A.

Allenatore[modifica | modifica wikitesto]

Dopo aver allenato per molti anni i portieri dell'Ascoli, nel giugno 2010 diventa allenatore dei portieri del Livorno, seguendo Bepi Pillon. Nel 2011 diventa preparatore dei portieri del Cesena. Nel 2014 passa al Bologna.[2]

Palmarès[modifica | modifica wikitesto]

Giocatore[modifica | modifica wikitesto]

Competizioni nazionali[modifica | modifica wikitesto]

Sampdoria: 1984-1985
Asti TSC: 1979-1980
Asti TSC: 1981-1982

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b Calciatori ‒ La raccolta completa Panini 1961-2012, Vol. 5 (1988-1989), Panini, 4 giugno 2012, p. 29.
  2. ^ Bologna, ufficializzato lo staff di Delio Rossi, su corrieredellosport.it. URL consultato il 19 luglio 2019.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]