Robert Howard (1626-1698)

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Ritratto di Robert Howard eseguito da Anthony van Dyck

Robert Howard (gennaio 16263 settembre 1698) è stato un nobile, politico e autore teatrale inglese.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Vita[modifica | modifica wikitesto]

Era figlio di Thomas Howard, I conte di Berkshire e di Lady Elizabeth Cecil (?-1672), figlia di William Cecil, II conte di Exeter.

A 18 anni combatté nella battaglia di Cropredy Bridge e venne fatto cavaliere per il coraggio dimostrato. Negli anni seguenti alla guerra civile inglese, le sue simpatie verso la casa reale causarono il suo imprigionamento nel castello di Windsor nel 1658.

Dopo la restaurazione, riuscì a crearsi guadagni economici e influenza politica. Fu membro del parlamento per il Stockbridge e credette nell'equilibrio tra parlamento e monarchia. Nel 1671 divenne secretary to the Treasury, nel 1673 auditor of the Exchequer. Aiutò a portare Guglielmo d'Orange sul trono e fu fatto consigliere privato del re nel 1689.

Il suo interesse in materia finanziaria continuò e riuscì a fondare la Banca d'Inghilterra senza smettere comunque il suo lavoro di attuare riforme in Parlamento.

Morì il 3 settembre 1698 ed ebbe l'onore di essere sepolto nell'abbazia Westminster.

Opere[modifica | modifica wikitesto]

Altro ritratto di Howard

La maggior parte del suo lavoro fu per il teatro sebbene avesse scritto anche poesie e due libri inerenti alla politica.

Howard fu attivo nel mondo teatrale londinese dopo la restaurazione e fu sia scenografo che azionista nel Theatre Royal, insieme a Thomas Killigrew e ad altri otto attori.

le sue opere ebbero un tale successo che continuarono ad essere proposte nel corso del XVIII secolo, anche se incontrarono qualche critica soprattutto da parte di Walter Scott; The Committee; Or, The Faithful Irishman (1665), una commedia politica, fu la più popolare e consisteva nella ricaricatura del galateo durante il Commonwealth[1].

The Great Favourite, or The Duke of Lerma fu l'opera preferita da alcuni autori tra cui Adolphus William Ward.

Howard e suo cognato il poeta John Dryden scrissero The Indian Queen, con musiche di Henry Purcell. Howard, che fungeva da mecenate di Dryden, continuò ad avere una pubblica disputa con lui a causa dell'uso della rima in un dramma ma si riconciliarono prima della morte di Howard.

Il lavoro di altri poeti rese omaggio a Howard. John Dryden scrisse il poema intitolato "All'amico Sir My Honored, Sir Robert Howard," in cui Dryden elogiò Howard per la sua abilità poetica.

Famiglia[modifica | modifica wikitesto]

Howard si sposò quattro volte[2].

Dalla prima moglie Anne Kingsmill, a lui premorta, ebbe sei figli di cui solo due sopravvissero al padre:

Si risposò con una vedova Lady Honoria O'Brien, a cui il precedente marito Sir Francis Englefield aveva lasciato il maniero di Wootton Bassett. Lady Honoria ebbe modo di lamentarsi con il re e con la camera dei comuni in quanto il marito non le permetteva di spendere il denaro ricevuto in eredità dal primo marito.

La terza moglie di Howard fu Mary Uphill, che soggiornò spesso nel maniero di Howard ad Ashtead acquistato nel 1680.

Nel 1693 egli sposò la diciottenne dama d'onore Anabella Dives.

Ascendenza[modifica | modifica wikitesto]

Genitori Nonni Bisnonni Trisnonni
Thomas Howard, IV duca di Norfolk Henry Howard, III conte di Surrey  
 
Frances de Vere  
Thomas Howard, I conte di Suffolk  
Margaret Audley Thomas Audley, I barone Audley di Walden  
 
Elizabeth Grey  
Thomas Howard, I conte di Berkshire  
Henry Knyvett Henry Knyvett  
 
Anne Pickering  
Katherine Knyvett  
Elizabeth Stumpe James Stumpe  
 
Bridget Bayntun  
Robert Howard  
Thomas Cecil, I conte di Exeter William Cecil, I barone Burghley  
 
Mary Cheke  
William Cecil, II conte di Exeter  
Dorothy Neville John Neville, IV barone Latimer  
 
Lucy Somerset  
Elizabeth Cecil  
William Drury Robert Drury  
 
Ethelreda Rich  
Elizabeth Drury  
Elizabeth Stafford William Stafford  
 
Dorothy Stafford  
 

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ The New International Encyclopædia/Howard, Robert - Wikisource, the free online library
  2. ^ Florence R. Scott, "The Marriages of Sir Robert Howard," Modern Language Notes, Vol. 55, No. 6 (June 1940), pp. 410-15.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Charles Mosley (ed.), Burke's Peerage, Baronetage & Knightage, 107th Edition, Wilmington, Delaware, 2003, vol III, pp. 3814–3817, ISBN 0-9711966-2-1
  • Vander Motten, J. P. "Howard, Sir Robert". Oxford Dictionary of National Biography (online ed.). Oxford University Press. doi:10.1093/ref:odnb/13935. (subscription or UK public library membership required). The first edition of this text is available as an article on Wikisource: "Howard, Robert (1626-1698)". Dictionary of National Biography. London: Smith, Elder & Co. 1885–1900.
  • 1911 Encyclopedia, su 1911encyclopedia.org. URL consultato il 27 maggio 2013 (archiviato dall'url originale il 12 marzo 2007).
  • The Cambridge History of English and American Literature, su bartleby.com.
  • The above painting of Robert Howard by Van Dyck is in the British collection of Christian Levett.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN117377 · ISNI (EN0000 0000 8079 2597 · CERL cnp00545035 · LCCN (ENn81042613 · GND (DE119017652 · BNF (FRcb12511519j (data) · J9U (ENHE987007274481205171 · WorldCat Identities (ENlccn-n81042613