Ritratto dell'imperatore Massimiliano I

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Ritratto dell'imperatore Massimiliano I
AutoreAlbrecht Dürer
Data1519
Tecnicaolio su tavola di tiglio
Dimensioni74×62 cm
UbicazioneKunsthistorisches Museum, Vienna
Il disegno preparatorio all'Albertina di Vienna

Il Ritratto dell'imperatore Massimiliano I è un dipinto a olio su tavola di tiglio (74x62 cm) di Albrecht Dürer, siglato e datato 1519, e conservato nel Kunsthistorisches Museum a Vienna.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Nella primavera del 1512, per più di due mesi, il neoeletto Massimiliano I d'Asburgo si era fermato a Norimberga, dove aveva conosciuto Dürer. Per celebrare l'imperatore e la sua casata l'artista aveva concepito un'impresa mai vista, una gigantesca xilografia composta da 193 blocchi stampati separatamente e riuniti insieme a formare un grande Arco trionfale[1]. La straordinaria impresa venne ricompensata all'artista con un beneficio annuo di cento fiorini[1].

Ancora nel 1518, durante la Dieta di Augusta, Dürer venne chiamato dal sovrano per ritrarlo. L'artista incontrò l'imperatore nel castello e ne fece un disegno a matita dal vero, da cui trasse poi un ritratto su tavola. A margine del foglio annotò con un certo orgoglio: "È l'imperatore Massimiliano che io Albrecht Dürer ho ritratto ad Augusta, su in alto nel palazzo, dentro la sua piccola stanzetta, lunedì 28 giugno 1518"[2].

L'opera venne completata quando l'imperatore era già morto, con alcune varianti rispetto al disegno iniziale.

Descrizione e stile[modifica | modifica wikitesto]

Il sovrano è ritratto su sfondo verde girato di tre quarti verso sinistra, con tutto il busto fino ai gomiti e le braccia appoggiate su un ipotetico parapetto che coincide con il bordo inferiore del dipinto, secondo la maniera fiamminga. La mano destra è infatti appoggiata sul bordo, come faceva Rogier van der Weyden nei suoi ritratti, mentre la sinistra regge una grossa melagrana, simbolo di coesione nelle diversità e quindi dell'Impero stesso: i chicchi del frutto erano infatti i sudditi, che si riconoscevano nella guida del sovrano: Massimiliano, prendendolo dalla simbologia della Chiesa, ne aveva fatto un suo emblema personale.

L'imperatore indossa un grande mantello con ampi inserti di pelliccia, e un cappello scuro a larghe falde e con una spilla al centro, degno del suo rango. I capelli grigi cadono a caschetto compiendo alcune onde e incorniciano un volto scavato dagli anni, ma dignitoso e colto da un aristocratico distacco, senza guardare verso lo spettatore; nonostante ciò l'imperatore non è privo di umanità, anzi i segni del tempo ricordano la sua età di 59 anni. Gli occhi sono incavati, il naso aquilino molto pronunciato, la bocca leggermente dischiusa, il mento tondeggiante.

In alto a sinistra si trova lo stemma Asburgo con la corona imperiale e la catena del Toson d'Oro, accanto a una lunga scritta in caratteri capitali che riassume i titoli, le qualità e le date salienti della vita dell'imperatore.

«POTENTISSIMVS. MAXIMVS. ET. INVICTISSIMVS. CAESAR. MAXIMILIANVS/ QVI. CVNCTOS. SVI. TEMPORIS. REGES. ET. PRINCIPES. IVSTICIA. PRVDENCIA/ MAGNANIMITATE. LIBERALITATE PRAECIPVE. VERO. BELLICA. LAVDE. ET/ ANIMI. FORTITVDINE. SVPERAVIT. NATVS. EST. ANNO. SALVTIS. HVMANAE./ M.CCCC. LIX. DIE. MARCII. IX. VIXIT. ANNOS. LIX. MENSES. IX. DIES. XXV/ DECESSIT. VERO. ANNO. M.D.XIX. MENSIS. IANVARII. DIE. XII. QVEM. DEVS/ OPT. MAX. IN. NVMERVM. VIVENCIVM. REFERRE. VELIT»

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b Porcu, cit., pag. 62.
  2. ^ Porcu, cit., pag. 63.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Costantino Porcu (a cura di), Dürer, Rizzoli, Milano 2004.

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