Riserva naturale del Parco Burcina Felice Piacenza

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Riserva naturale del Parco Burcina-Felice Piacenza
Tipo di areaRiserva naturale regionale
Codice WDPA64449
Codice EUAPEUAP0356
Class. internaz.Categoria IUCN V: paesaggio terrestre/marino protetto
StatiBandiera dell'Italia Italia
Regioni  Piemonte
Province  Biella
ComuniPollone e Biella
Superficie a terra57 ha
Provvedimenti istitutiviLegge regionale 24.4.80 n° 29
GestoreEnte di gestione delle aree protette del Ticino e del Lago Maggiore
Mappa di localizzazione
Map
Sito istituzionale
Coordinate: 45°34′54″N 8°00′37″E / 45.581667°N 8.010278°E45.581667; 8.010278

La riserva naturale del Parco Burcina-Felice Piacenza è un'area naturale protetta di circa 57 ettari istituita nel 1980 con legge della Regione Piemonte e ubicata fra i comuni di Pollone e Biella. Il Comune di Biella è proprietario di quasi tre quarti dell'intera superficie.

L'escursione altimetrica varia dai 570 agli 829 metri sul livello del mare.

La riserva sorge sul colle, o bric, Burcina e si occupa della tutela delle caratteristiche naturali, ambientali e paesaggistiche della zona. Più specificatamente cura la valorizzazione delle attività della riserva stessa, oltre che della promozione dell'attività scientifica, culturale e didattica del luogo con un'attività che interessa il mondo della scuola.

La sua gestione è affidata all'Ente di gestione delle aree protette del Ticino e del Lago Maggiore

Geografia[modifica | modifica wikitesto]

La Burcina è un arrotondato rilievo boscoso sulla cui cima passa il confine tra il comune di Pollone e quello di Biella. Le sue pendici nord-orientali appartengono al bacino del torrente Oropa, mentre quelle esposte a sud-ovest, sulle quali è situato il parco, sono invece tributarie del torrente Oremo. Una sella a 730 metri di quota connette il Bric con il resto delle Alpi Biellesi.[1]. Data la sua posizione relativamente isolata la Burcina è ben riconoscibile dalla maggior parte del territorio biellese.

Archeologia[modifica | modifica wikitesto]

Alcuni ritrovamenti nell'area del parco attestano la presenza di Homo sapiens attorno ai 35.000 anni fa. Sul Bric Burcina è anche documentata la presenza di un insediamento protostorico risalente alle età del bronzo e del ferro.[2]

Note storiche[modifica | modifica wikitesto]

Costruito a imitazione dell'opera della natura, il parco è raggiungibile attraverso le principali vie di comunicazione che conducono a Biella.

È intitolato a Felice Piacenza, principale fautore dell'area verde e figlio di colui che ne acquistò per primo l'area, ovvero Giovanni Piacenza, industriale del settore della lana, nativo di Pollone, che nella prima metà dell'Ottocento decise di adibire a parco il colle della Burcina ispirandosi allo stile del giardino paesistico in voga in Inghilterra fin dal XVIII secolo.

Statua a Felice Piacenza
Pianta della riserva

Le prime piante esotiche ad essere impiantate (prettamente grosse sequoie) riguardarono la parte bassa della collina dove, contestualmente alla creazione dei primi sentieri, venne realizzato nel 1848 un piccolo laghetto con fontane, presente ancor oggi.

L'opera di ampliamento del parco fu poi portata avanti da Felice Piacenza che vi dedicò oltre cinquant'anni della sua vita, facendo realizzare una spettacolare conca di rododendri e implementando la realizzazione di sentieri, strade e vialetti oltre naturalmente la messa a dimora di ulteriori specie esotiche.

Acquisito dal Comune di Biella nel 1934, il parco ha visto poi il realizzarsi nel secondo dopoguerra ulteriori modifiche con l'apertura di un nuovo varco di accesso con un ponte sul rio Vandorba, progettato dall'architetto Pietro Porcinai. Venne inoltre posto un busto in bronzo dedicato a Felice Piacenza, opera dello scultore Leonardo Bistolfi. Nel 1959 si ebbe infine il ritrovamento di materiali archeologici primordiali quali, fra l'altro, alcune asce ed una brocca in bronzo.

Cronologia essenziale[modifica | modifica wikitesto]

Parco della Burcina - accesso alla conca dei rododentri. Sullo sfondo la collina morenica della Serra di Ivrea
  • Anni 1850: l'industriale Giovanni Piacenza (1811 - 1883) acquisisce parte del colle Burcina per creare un parco botanico
  • Anni 1900: Felice, figlio di Giovanni (1843 - 1938), implementa l'opera avviata dal padre
  • Anni 1930: il Comune di Biella acquisisce - 1934 - il parco, ampliandone via via la superficie fino agli attuali 57 ettari
  • Anni 1950:
    • Enzo, figlio di Felice (1892 - 1968), secondo il volere del padre dona, nell'anno 1950, un nuovo ingresso al parco verso l'abitato di Pollone
    • nel 1959 vengono effettuati sul colle Burcina ritrovamenti archeologici
  • Anni 1960: nel 1967 un violento tornado colpisce tutto il biellese danneggiando fortemente anche il parco
  • Anni 1980:
    • il 24 aprile 1980 viene istituita con legge della Regione Piemonte la Riserva naturale speciale Parco Burcina-Felice Piacenza
    • Guido, figlio di Enzo, assume la presidenza dell'Ente Gestione Parco

Culla di rododendri, imitazione della natura[modifica | modifica wikitesto]

Dal parco della Burcina - come viene semplicemente chiamato - è possibile osservare un panorama a centottanta gradi che si estende dal complesso collinare morenico della Serra di Ivrea fino alla pianura del biellese in direzione del Canavese (Torino) e delle risaie del vercellese.

Il parco è fornito di tre varchi di accesso: uno alla base, uno a media altura ed uno nella parte più alta. Interamente pedonalizzato (l'accesso in auto ai disabili è consentito nella sola giornata del giovedì), è conosciuto in tutto il mondo per la sua eccezionale conca dei rododendri, a cui sono riservati circa due ettari su cinquantasette del complesso e la cui massima fioritura si ha nei mesi di maggio e giugno.

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Parco della Burcina, Biella, Italia - maggio 2007, conca dei rododendri

Il parco-giardino[modifica | modifica wikitesto]

La Torre Martini

Il bosco fa da sfondo naturale al Parco della Burcina, la cui vetta è raggiungibile da una strada che conduce alla sovrastante Torre Martini.

Il giardino, di carattere paesistico, è stato progettato volutamente in maniera informale e tale da esaltarne la spettacolarità sotto l'aspetto naturalistico. Solo in apparenza le piante sono disposte con apparente casualità, intendendo con ciò imitare quanto avviene in natura. I boschi interni si alternano a prati e radure e grandi alberi si innalzano isolati mostrando la loro maestosità.

Le specie esotiche sono state inserite nella flora locale che comprende le latifoglie tipiche delle latitudini dell'area mediterranea:

Calendario delle fioriture[modifica | modifica wikitesto]

La vegetazione della Riserva naturale della Burcina ha una fioritura e una fruttificazione che va da marzo ad ottobre[3]:

marzo aprile maggio giugno
luglio agosto settembre ottobre
  • colorazione autunnale
  • mele

Fauna del parco[modifica | modifica wikitesto]

Il Parco della Burcina presenta interessanti aspetti anche sul piano faunistico e dello birdwatching.

Le specie di mammiferi presenti sono:

Gli uccelli, stanziali o di passo, che è possibile osservare sono:

Galleria d'immagini[modifica | modifica wikitesto]

Il parco
Un laghetto interno
Panorama su Biella
Foliage nel parco

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Carta dei sentieri della Provincia di Biella 1:25.00 - Biellese centro-orientale, Provincia di Biella, 2004
  2. ^ Età Preistorica e protostorica, scheda sul sito del Museo del Territorio Biellese (museo.comune.biella.it Archiviato il 25 marzo 2015 in Internet Archive., consultato nel luglio 2014)
  3. ^ Fonte: Parcoburcina.piemonte.it - Sito ufficiale Archiviato il 3 aprile 2007 in Internet Archive..

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]