Riserva naturale Salina di Cervia

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Riserva naturale Salina di Cervia
Tipo di areaRiserva naturale statale
Codice WDPA15268
Codice EUAPEUAP0074
Class. internaz.Categoria IUCN IV: area di conservazione di habitat/specie
StatiBandiera dell'Italia Italia
Regioni  Emilia-Romagna
Province  Ravenna
ComuniCervia
Superficie a terra765,00 ha
Provvedimenti istitutiviD. M. 31 gennaio 1979
GestoreCorpo forestale dello Stato
Mappa di localizzazione
Map
Sito istituzionale
Coordinate: 44°14′57.84″N 12°20′24.36″E / 44.2494°N 12.3401°E44.2494; 12.3401

La riserva naturale Salina di Cervia è un'area naturale protetta situata nel comune di Cervia, in provincia di Ravenna[1]. Istituita a Riserva naturale di popolamento animale con un Decreto ministeriale del 1979, l'importanza storica di Cervia è legata al suo "oro bianco" ed è documentata da varie testimonianze. Nei pressi della salina sorgono le Terme di Cervia, che ne utilizzano tuttora l'acqua salata per la cura di malattie articolari e respiratorie.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Nel 2015 in occasione della costruzione della rotatoria all'intersezione della SS16 Adriatica con la SP 254 Cervese, sono stati riportati alla luce degli oggetti di epoca romana. Gli scavi archeologici hanno consentito la riscoperta di una salina[2]. La coltivazione del sale a Cervia si può fare risalire dunque all'età romana, retrodatandone l'esistenza di mille anni, dato che il primo documento che ne fa menzione risale all'anno 965[3]. L'impianto di estrazione riportato alla luce è uno dei pochissimi documentati archeologicamente nel bacino del Mediterraneo. I reperti rinvenuti sono oggi conservati all'Ecomuseo del Sale di Cervia.

Cervia è talmente legata alle sue saline che alcuni studiosi ritengono che il suo nome sia legato al sale: il toponimo Cervia potrebbe derivare dalla parola latina acervus (cumulo), in riferimento ai mucchi di sale[4].

Attività umane[modifica | modifica wikitesto]

Lavoratori alle saline di Cervia nel 1891.
Una fase della raccolta del sale a Cervia (fine XIX secolo).
Fenicotteri alle saline di Cervia.

All'interno del Parco si trova uno stabilimento di produzione del sale a raccolta industriale ("Salina di Cervia") e l'antica Salina Camillone. In quest'ultima si utilizza tutt'oggi un procedimento di lavorazione tramandatosi di padre in figlio fin dall'età antica. Oggi viene chiamato «metodo cervese».

L'antica salina Camillone[modifica | modifica wikitesto]

È formata da più di 10 vasche per l'estrazione del sale. Oggi se ne utilizza solamente una. È l'ultima delle 144 salinette di produzione attive fino al 1959, anno in cui il sistema di produzione divenne industriale e le salinette vennero accorpate in grandi vasche di evaporazione e di raccolta. Oggi resta l'ultima originale salinetta[5], parte integrante del Museo del sale[6] ed è lavorata a scopo dimostrativo per far conoscere il lavoro dei salinari. Il fondo può produrre dai 500 ai 2000 quintali di sale a stagione.

La produzione nella Salina Camillone avviene ancora artigianalmente: il sale viene prelevato di giorno in giorno man mano che affiora, con attrezzi in legno e seguendo le procedure tradizionali. Il processo industriale prevede invece una sola raccolta a fine stagione (in settembre). Il sale cervese è detto “sale dolce”, in quanto privo dei sali amari che, per il clima e per la raccolta giornaliera, non riescono a depositarsi.

Il «Sale marino artigianale di Cervia» dal 2004 è presidio Slow Food.[7]

Ambiente[modifica | modifica wikitesto]

Flora[modifica | modifica wikitesto]

Le piante delle saline sono utilizzate per le loro proprietà culinarie e medicinali, e sono piante nutrici di farfalle. Ricordiamo la salicornia (Halocnemum strobilaceum), la vetriola di mare (Suaeda maritima), la porcellana di mare (Atriplex halimus), il limonio (Limonium sp.), l'astro di mare (Tripolium pannonicum), il colchico autunnale (Colchicum autumnale), il fiordaliso (Centaurea cyanus), il cardo asinino (Onopordum acanthium), l'iperico (Hypericum perforatum), il caglio (Galium verum), la mentuccia (Clinopodium nepeta), il latte di gallina (Ornithogalum umbellatum), le artemisie (Artemisia vulgaris), i prugnoli (Prunus spinosa), le tamerici (Tamarix spp.).

Fauna[modifica | modifica wikitesto]

Fra la fauna acquatica che abitualmente frequenta questo ambiente si trovano: l'avocetta (Recurvirostra avosetta), il cavaliere d'Italia (Himantopus himantopus), la pettegola (Tringa totanus), la pittima reale (Limosa limosa), la rondine di mare (Sterna hirundo), il fratino (Charadrius alexandrinus), il fraticello (Sternula albifrons), il corriere piccolo (Charadrius dubius), il martin pescatore (Alcedo atthis), il gabbiano comune (Chroicocephalus ridibundus) ed il gabbiano reale (Larus michahellis), che nidificano qui, ed altre specie di uccelli quali l'airone cinerino (Ardea cinerea), la garzetta (Egretta garzetta), il fenicottero (Phoenicopterus roseus), il piro piro (Actitis hypoleucos), il cormorano (Phalacrocorax carbo), la spatola bianca (Platalea leucorodia), il combattente (Philomachus pugnax), il piovanello (Calidris ferruginea). Sono inoltre presenti più di 35 specie di trampolieri, ed oltre 10 specie di anatre sia di tuffo che di superficie quali il germano reale (Anas platyrhynchos), l'alzavola (Anas crecca), il fischione (Anas penelope), il codone (Anas acuta), il mestolone (Anas clypeata), la volpoca (Tadorna tadorna), la marzaiola (Anas querquedula). Nella stagione opportuna, è anche possibile osservare folti gruppi di oche selvatiche (Anser anser), lungo gli argini o in volo da una parte all'altra della salina.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Elenco ufficiale delle aree protette (EUAP) 6º Aggiornamento approvato il 27 aprile 2010 e pubblicato nel Supplemento ordinario n. 115 alla Gazzetta Ufficiale n. 125 del 31 maggio 2010.
  2. ^ La salina romana e il territorio di Cervia. Aspetti ambientali e infrastrutture storiche, su cultura.gov.it. URL consultato il 24 settembre 2023.
  3. ^ Rinvenimenti archeologici a Cervia, antiche saline o allevamento ittico?, in Cervia24ore. URL consultato il 16 ottobre 2017 (archiviato dall'url originale il 16 ottobre 2017).
  4. ^ Tommaso De Biase, Sale, l'oro bianco benessere di Cervia, in Il Resto del Carlino, Ravenna, 15/08/2012, p. 18.
  5. ^ Turismo Comune di Cervia - Parchi e riserve naturali
  6. ^ Salina di Cervia - Il Museo Archiviato il 18 luglio 2012 in Internet Archive.
  7. ^ Sale marino artigianale di Cervia, in Presidii Slow Food. URL consultato il 5 febbraio 2012 (archiviato dall'url originale il 4 marzo 2012).

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