Rifugio Melezè

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Rifugio Melezè 1812 mt.
In rifugio in inverno
Ubicazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Altitudine1 812 m s.l.m.
LocalitàSant'Anna di Bellino, CN
CatenaAlpi Cozie
Coordinate44°34′28.07″N 6°58′53.21″E / 44.574464°N 6.981447°E44.574464; 6.981447
Dati generali
ProprietàParrocchia di Roccaforte Mondovì
Periodo di aperturaAperto tutto l'anno
Capienza50 posti letto
Mappa di localizzazione
Map
Sito internet

Il rifugio Melezè è un rifugio escursionistico situato nell'alta valle Varaita di Bellino, nelle Alpi Cozie, in provincia di Cuneo.

Il Rifugio Melezè[modifica | modifica wikitesto]

Uno dei cartelli indicatori per il rifugio.

Il rifugio è stato ricavato dal recupero di una preesistente casermetta militare.[1] Si trova quasi al termine della strada provinciale che risale la valle Varaita di Bellino da Casteldelfino, in località Pion di Melze,[2] poco a valle della frazione di Sant'Anna e a pochi metri dalla strada; per le sue caratteristiche di raggiungibilità è classificato rifugio escursionistico ai sensi della vigente legislazione regionale piemontese.[3]

È una costruzione in muratura di pietrame a due piani. Il piano terra ospita bar, ristorante e cucina; il piano superiore è composto da 6 camere per un totale di 50 posti letto.[1][4] È dotato di acqua corrente interna con docce calde, servizi interni, impianto elettrico. Offre servizio bar, ristorante (circa 50 coperti) .[1].[2]

Appartiene alla parrocchia di Roccaforte Mondovì, È aperto tutto l'anno.[2]

Il nome Melezè significa bosco di larici in occitano.[1][5]

Il Rifugio si trova a Bellino a 1812 metri d'altitudine, vicino a Borgata Sant'Anna. L'edificio era una caserma militare ed è stato ristrutturato interamente in legno e pietra. Il piano terreno ospita il bar, la cucina e la sala ristorante, dove è possibile gustare i migliori piatti della tradizione montana e locale. È possibile inoltre pranzare all'esterno. Al piano superiore, si trovano le 7 camere in legno, per un totale di 50 posti letto. La struttura è dotata di servizi igienici esterni ed interni al piano terra;al piano superiore, vi sono i bagni per le camere con docce ed acqua calda. Il Rifugio si presta anche al soggiorno per studenti e gruppi organizzati.Aperto tutto l'anno, è comodamente raggiungibile in automobile e pullman ed è dotato di ampio parcheggio. Presso la struttura è possibile affittare ciaspole, sci da fondo e tutta l'attrezzatura per le vie ferrate, così da poter approfittare dei numerosi percorsi attrezzati per principianti ed esperti presenti nelle vicinanze.

Il Rifugio Melezè è un'importante base d'appoggio per corsi di sci alpinismo e cascate di ghiaccio.

Accesso[modifica | modifica wikitesto]

È accessibile in automobile ed in autobus per la strada che risale il Vallone di Bellino fin davanti al Rifugio.

Ascensioni[modifica | modifica wikitesto]

Il monte Pelvo di Ciabrera che può essere salito partendo dal rifugio.

È una buona base di appoggio per le ascensioni a tutte le vette dell'alta valle di Bellino ed alle vette limitrofe:

Permette inoltre un facile accesso alla via ferrata della Rocca Senghi.[1]

Traversate[modifica | modifica wikitesto]

Altre attività che si effettuano da Rifugio Melezè[modifica | modifica wikitesto]

In inverno il rifugio offre una pista per lo sci di fondo, ed è inoltre una buona base d'appoggi per gite sci-alpinistiche e con le ciaspole.[1][2]

Gli appassionati di storia possono percorrere il giro delle caserme, itinerario alla scoperte di caserme e fortificazioni del Vallo Alpino del Littorio presenti in zona.[1][6]

Bellino Solare: custodisce un ingente patrimonio gnomonico, costituito da 37 quadranti solari. Datati dal 1735 al 1934, divisi in quattro zone: Chiesa, Celle, Chiazale, S.Anna.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d e f g dal sito ufficiale del rifugio
  2. ^ a b c d ghironda.com - rifugio Melezè
  3. ^ Regione Piemonte, L.R. 11/04/1995 n.55
  4. ^ Montagna in provincia di Cuneo - rifugio Melezè, su montagna.provincia.cuneo.it. URL consultato il 13 maggio 2009 (archiviato dall'url originale il 21 giugno 2009).
  5. ^ Andrea Parodi, Intorno al Monviso, Parodi Editore, Arenzano (GE), 2007, ISBN 9788888873084
  6. ^ Diego Vaschetto, Strade e sentieri del Vallo Alpino, Edizioni del Capricorno, Torino, 2003, ISBN 9788877070241

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