Ricorso nell'interesse della legge

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Il ricorso nell'interesse della legge è un particolare tipo di ricorso per cassazione contemplato dall'art. 363 del codice di procedura civile; è proponibile dal Procuratore Generale della Corte, unico soggetto legittimato a impugnare.

Può essere proposto anche contro sentenze già passate in giudicato, in questo caso la sentenza resterà però in vita, non influendo quindi sul giudicato sostanziale.

Scopo di questo particolare tipo di impugnazione è ottenere l'accertamento dell'erronea o inesatta applicazione delle norme da parte dei giudici di grado inferiore.

Ratio[modifica | modifica wikitesto]

La ratio di questo istituto è evitare che restino intatti precedenti contrari alla legge che possano essere invocati dalle parti di un nuovo processo. La Corte di cassazione attraverso la propria sentenza, esprime un principio di diritto contribuendo alla corretta e uniforme applicazione del diritto (in conformità con il principio di nomofilachia).

Nella pratica[modifica | modifica wikitesto]

Questo importante tipo di ricorso, ancorché utile, è attualmente caduto in disuso in quanto l'alluvione dei ricorsi per cassazione presente nel sistema italiano non permette al Procuratore Generale di intervenire sulle sentenze che ritiene errate.

Affinché questo istituto possa tornare a funzionare, sarebbe auspicabile un intervento del legislatore per una rapida risoluzione dei molti di tipo procedurale (e amministrativo) della giustizia italiana.

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