Rhytidosteus capensis

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Rhytidosteus
Ricostruzione di Rhytidosteus capensis
Classificazione scientifica
Dominio Eukaryota
Regno Animalia
Phylum Chordata
Classe Amphibia
Ordine Temnospondyli
Famiglia ? Rhytidosteidae
Genere Rhytidosteus
Specie R. capensis

Il ritidosteo (Rhytidosteus capensis) è un anfibio estinto, appartenente ai temnospondili. Visse nel Triassico inferiore (Induano - Olenekiano, circa 251 - 249 milioni di anni fa) e i suoi resti fossili sono stati ritrovati in Sudafrica e in Russia.

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Questo animale possedeva un corpo massiccio e relativamente piatto, con quattro corte zampe, una coda allungata e un cranio di dimensioni cospicue. Alcune caratteristiche lo distinguevano dalla maggior parte degli altri temnospondili: il cranio era ampio nella parte posteriore, e terminava con un muso appuntito e triangolare. Gli occhi erano posizionati verso la parte medio-posteriore.

Classificazione[modifica | modifica wikitesto]

Descritto per la prima volta da Richard Owen nel 1884 sulla base di fossili ritrovati in Sudafrica (Stato Libero dell'Orange), in strati databili all'inizio del Triassico (Induano). Altri fossili, originariamente assegnati a una specie a sé stante (Rhytidosteus uralensis), vennero descritti nella Russia europea e datati a un periodo leggermente più recente (Olenekiano), ma successivamente vennero attribuiti alla specie africana.

Illustrazione del cranio e della sezione di un dente di Rhytidosteus capensis

Rhytidosteus dà il nome alla famiglia dei ritidosteidi, un gruppo di temnospondili tipici del Triassico e dotati di cranio triangolari e appuntiti. Analisi filogenetiche effettuate nel 2011, però, indicano che le somiglianze tra Rhytidosteus e gli altri ritidosteidi potrebbero essere solo frutto di una convergenza evolutiva (ad esempio il cranio di forma triangolare). Sembra infatti che Rhytidosteus fosse decisamente più basale, come testimoniato da alcune caratteristiche craniche primitive (le suture tra pterigoide e parasfenoide, le superfici articolari dei condili).

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • R. Owen. 1884. On a labyrinthodont amphibian (Rhytidosteus capensis) from the Trias of the Orange Free State, Cape of Good Hope. Quarterly Journal of the Geological Society 40:333-339
  • S. H. Haughton. 1925. Investigations in South African fossil reptiles and amphibians (Part 13). Annals of the South African Museum 22:227-261
  • C. A. Marsicano and A. Warren. 1998. The first Palaeozoic rhytidosteid: Trucheosaurus major (Woodward, 1909) from the Late Permian of Australia, and a reassessment of the Rhytidosteidae (Amphibia, Temnospondyli). Bulletin of the Natural History Museum, Geology 54(2):147-154
  • R. J. Damiani and B. S. Rubidge. 2003. A review of the South African temnospondyl amphibian record. Palaeontologia africana 39:21-36
  • V. P. Tverdokhlebov, G. I. Tverdokhlebova, M. V. Surkov and M. J. Benton. 2003. Tetrapod localities from the Triassic of the SE of European Russia. Earth-Science Reviews 60(1-2):1-66
  • Dias-da-Silva, S.; and Marsicano, C. (2011). "Phylogenetic reappraisal of Rhytidosteidae (Stereospondyli: Trematosauria), temnospondyl amphibians from the Permian and Triassic". Journal of Systematic Paleontology 9 (2): 305–325. doi:10.1080/14772019.2010.492664
  • A. G. Sennikov; I. V. Novikov (2018). "On possible trophic adaptations of some Rhytidosteidae (Amphibia, Temnospondyli)". Paleontological Journal. 52 (12): 1412–1418. doi:10.1134/S0031030118120171.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]