Rhinolophus fumigatus

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Rhinolophus fumigatus
Stato di conservazione
Rischio minimo[1]
Classificazione scientifica
Dominio Eukaryota
Regno Animalia
Phylum Chordata
Classe Mammalia
Superordine Laurasiatheria
Ordine Chiroptera
Sottordine Microchiroptera
Famiglia Rhinolophidae
Genere Rhinolophus
Specie R.fumigatus
Nomenclatura binomiale
Rhinolophus fumigatus
Rüppell, 1842
Sinonimi

R.acrotis, R.antinorii, R.macrocephalus

Rhinolophus fumigatus (Rüppell, 1842) è un pipistrello della famiglia dei Rinolofidi diffuso nell'Africa subsahariana.[1][2]

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Dimensioni[modifica | modifica wikitesto]

Pipistrello di medie dimensioni, con la lunghezza totale tra 60 e 113 mm, la lunghezza dell'avambraccio tra 47 e 60 mm, la lunghezza della coda tra 20 e 39 mm, la lunghezza del piede tra 9 e 15 mm, la lunghezza delle orecchie tra 19 e 28 mm e un peso fino a 24 g.[3]

Aspetto[modifica | modifica wikitesto]

La pelliccia è lunga, densa, soffice e lanuginosa. Le parti dorsali variano dal grigio al bruno-grigiastro con la base dei peli più chiara, mentre le parti ventrali leggermente più chiare. Le orecchie sono corte. La foglia nasale presenta una lancetta triangolare, con i bordi concavi e la punta arrotondata, un processo connettivo grande e arrotondato, una sella larga, con i bordi leggermente concavi o quasi paralleli, l'estremità arrotondata e cosparsa di pochi peli.. La porzione anteriore copre quasi completamente il muso, ha due fogliette laterali e un incavo centrale profondo alla base. Il labbro inferiore ha un solco longitudinale. Le membrane alari sono grigio scure o marroni scure, la prima falange del quarto dito è relativamente lunga. La coda è lunga ed inclusa completamente nell'ampio uropatagio. Il primo premolare superiore è piccolo e situato fuori la linea alveolare. Il cariotipo è 2n=58 FNa=62.

Ecolocazione[modifica | modifica wikitesto]

Emette ultrasuoni ad alto ciclo di lavoro con impulsi di lunga durata a frequenza costante di 55–58 kHz in Malawi, 55 kHz in Sudafrica e 45–50 kHz in Uganda.

Biologia[modifica | modifica wikitesto]

Comportamento[modifica | modifica wikitesto]

Si rifugia singolarmente o in gruppi fino a 500 individui all'interno di grotte, cavità e fessure rocciose, tra ammassi rocciosi, in gallerie minerarie e nelle cavità di grandi alberi come il baobab. Occasionalmente è stato osservato in case o depositi di tabacco. Il volo è lento ed altamente manovrato, può prendere il volo da terra. Rimane appeso alle pareti con le zampe e completamente avvolto nelle ali. Entra in uno stato di torpore durante il giorno a temperature esterne di 21-24 °C.

Alimentazione[modifica | modifica wikitesto]

Si nutre di piccoli coleotteri, falene e altri insetti catturati nella vegetazione. Alcuni individui sono stati osservati predare con la tecnica del posatoio, su di un ramo a circa 3 metri dal suolo.

Riproduzione[modifica | modifica wikitesto]

Danno alla luce un piccolo alla volta tra novembre e dicembre. Femmine gravide sono state catturate da settembre a dicembre, mentre altre che allattavano sono state osservate tra novembre e gennaio.

Distribuzione e habitat[modifica | modifica wikitesto]

Questa specie è diffuso nell'Africa subsahariana dal Senegal all'Eritrea ad est e fino al Sudafrica a sud.

Vive nelle savane, boscaglie, arbusteti, boschi di mopane e miombo. Non è presente nelle regioni desertiche e nelle foreste umide.

Tassonomia[modifica | modifica wikitesto]

Sono state riconosciute 6 sottospecie:

Conservazione[modifica | modifica wikitesto]

La IUCN Red List, considerato il vasto areale e la popolazione presumibilmente numerosa, classifica R.fumigatus come specie a rischio minimo (Least Concern)).[1]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c (EN) Jacobs, D., Cotterill, F.P.D., Taylor, P.J. & Griffin, M. 2008, Rhinolophus fumigatus, su IUCN Red List of Threatened Species, Versione 2020.2, IUCN, 2020.
  2. ^ (EN) D.E. Wilson e D.M. Reeder, Rhinolophus fumigatus, in Mammal Species of the World. A Taxonomic and Geographic Reference, 3ª ed., Johns Hopkins University Press, 2005, ISBN 0-8018-8221-4.
  3. ^ Happold & Happold, 2013.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Meredith & David C.D.Happold, Mammals of Africa. Volume IV-Hedgehogs, Shrews and Bats, Bloomsbury, 2013. ISBN 9781408122549

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