Renon

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Renon
comune
(IT) Renon
(DE) Ritten
Renon – Stemma
Renon – Veduta
Renon – Veduta
Panorama di Auna di Sotto
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione Trentino-Alto Adige
Provincia Bolzano
Amministrazione
CapoluogoCollalbo
SindacoPaul Lintner (SVP) dal 22-9-2020 (3º mandato)
Lingue ufficialiItaliano, Tedesco
Territorio
Coordinate
del capoluogo
46°32′25.4″N 11°27′25.3″E / 46.54039°N 11.457027°E46.54039; 11.457027 (Renon)
Altitudine1 154 m s.l.m.
Superficie111,36 km²
Abitanti8 086[2] (31-4-2023)
Densità72,61 ab./km²
FrazioniVedi elenco
Comuni confinantiBarbiano, Bolzano, Castelrotto, Cornedo all'Isarco, Fiè allo Sciliar, San Genesio Atesino, Sarentino, Villandro
Altre informazioni
Cod. postale39054;

39040 (Campodazzo)

Prefisso0471
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT021072
Cod. catastaleH236
TargaBZ
Cl. sismicazona 4 (sismicità molto bassa)[3]
Cl. climaticazona F, 4 223 GG[4]
Nome abitanti(IT) renonesi
(DE) Rittner[1]
Cartografia
Renon – Mappa
Renon – Mappa
Posizione del comune di Renon nella provincia autonoma di Bolzano
Sito istituzionale

Renon (Ritten in tedesco, Renon in ladino) è un comune italiano sparso di 8 086 abitanti della provincia autonoma di Bolzano in Trentino-Alto Adige.

Geografia fisica[modifica | modifica wikitesto]

Delimitato a est dalla val d'Isarco e a ovest dalla val Sarentino con il torrente Talvera, è situato sull'omonimo altopiano del Renon sovrastante a nord-est il capoluogo atesino Bolzano.

La chiesa di San Nicolò nella frazione Monte di Mezzo (Mittelberg)

Origini del nome[modifica | modifica wikitesto]

Il toponimo è attestato come Ritano nell'871-875[5], come Ritena nel 1027, come Ritine nel 1160 e come Rithen nel 1179 e deriva dal latino volgare *"retinone", di probabile origine preromana.[6][7]

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Siccome la stretta della Val d'Isarco era poco praticabile fino nel primo XIV secolo (quando fu costruita la Kuntersweg, ad opera dell'imprenditore bolzanino Heinrich Kunter)[8], il Renon fungeva nei secoli centrali del medioevo come tratta intermedia di collegamento sulla via del Brennero che collegava la Germania con l'Italia. Il cosiddetto Kaiserweg[9] ("via imperiale") si snodava da Colma (Kollmann), passando per Longomoso (Lengmoos) e riscendendo verso Rencio, quartiere di Bolzano.[10] La via prese il nome dal fatto che un gran numero di re germanici e imperatori del Sacro Romano Impero la percorsero, fra cui Corrado II e Federico I, il quale nel 1179 concesse peraltro un importante privilegio di mercato a Lengenstaine in monte Rithen (Longostagno, Lengstein).[11] All'importanza della via si deve anche l'istituzione, nel primo Duecento, di un centro dell'Ordine teutonico sul Renon.

I diritti dell'alpeggio sul contiguo altipiano di Villandro sono stati contesi per lunghi secoli fra le comunità del Renon e di Villandro.[12]

Simboli[modifica | modifica wikitesto]

(DE)

«In rotem Schild übereinander zwei silber leicht eingeschwungene, beiderseits randständige Sparren, deren oberer den oberen Schildrand in dessen Mitte berührt»

(IT)

«Di rosso, ai due scaglioni arcuati d'argento, quello superiore tangente in capo il bordo dello scudo.»

È il motivo delle insegne dei Signori di Zwingenstein che amministrarono il villaggio dall'omonimo castello fino al 1531. Lo stemma è stato formalmente concesso con decreto del presidente della Provincia Autonoma n. 188 del 4 settembre 1967.[13][14]

Monumenti e luoghi d'interesse[modifica | modifica wikitesto]

Architetture civili e militari[modifica | modifica wikitesto]

  • Castel Roncolo (Schloss Runkelstein in tedesco) sito su una roccia a picco sul torrente Talvera all'inizio della Val Sarentino, noto già nel 1237 come Runchenstayn
  • Castel Pietra (Renon) o Castel Stein (in tedesco Burg Stein am Ritten) si trova nella frazione di Collalbo (località Siffiano (Siffian))
  • Castel Zwingenstein (in tedesco Burg Zwingenstein) solo rovine, in località Auna di Sotto (Unterinn)
  • Castel Novale, detto anche Castel Ried (Schloss Ried in tedesco).
  • Castel Vanga (Schloss Wangen o Wangen-Bellermont in tedesco) è privato e sito nella frazione che gli dà il nome.

Architetture religiose[modifica | modifica wikitesto]

Aree naturali[modifica | modifica wikitesto]

Sul suo territorio, nei pressi di Soprabolzano e a Longostagno (Lengstein), si trovano diversi gruppi di piramidi di terra in Alto Adige di colore rossastro, le piramidi di terra del Renon. L'erosione di acqua o neve fanno sì che si creino questi pinnacoli sovrastati da un masso che li protegge. Quando la piramide si assottiglia il masso crolla e la piramide scompare. Le più importanti, visibili anche dalla funivia, si trovano nella valle del rio Rivellone (Katzenbachtal).[15]

Società[modifica | modifica wikitesto]

Ripartizione linguistica[modifica | modifica wikitesto]

La sua popolazione è in maggioranza di madrelingua tedesca:

Ripartizione linguistica 1991[16] 2001[16] 2011[17]
Madrelingua italiana 3,36% 3,77% 4,55%
Madrelingua tedesca 96,43% 95,96% 95,20%
Madrelingua ladina 0,20% 0,26% 0,25%

Evoluzione demografica[modifica | modifica wikitesto]

Abitanti censiti[18]

Geografia antropica[modifica | modifica wikitesto]

Frazioni[modifica | modifica wikitesto]

Il comune sparso di Renon si trova sull'omonimo altopiano, ha la sede comunale a Collalbo/Klobenstein mentre le frazioni, alcune delle quali in passato erano comuni autonomi, sono le seguenti: Auna di Sopra/Oberinn, Auna di Sotto/Unterinn, Campodazzo/Atzwang, Colle Renon/Rappersbühl, Costalovara/Wolfsgruben, Longomoso/Lengmoos, Longostagno/Lengstein, Madonnina/Gissmann, Monte di Mezzo/Mittelberg, Signato/Signat, Sill, Soprabolzano/Oberbozen, Stella di Renon/Lichtenstern, Vanga/Wangen.[19]

Economia[modifica | modifica wikitesto]

Turismo[modifica | modifica wikitesto]

Già all'inizio del Novecento era una meta turistica e di soggiorno dell'aristocrazia e borghesia bolzanina, soprattutto nel periodo estivo, per via della sua vicinanza alla città (collegata con la cremagliera) e le temperature meno calde e meno afose che in fondovalle. Il fenomeno della cosiddetta Sommerfrische ("frescura d'estate") fu coniato proprio qui e si propagò dagli anni 1840, grazie a scrittori come Ludwig Steub o Beda Weber, in tutta l'area germanofona.[20]

Le rovine di castel Pietra (Stein am Ritten) e castel Zwingenstein possono essere meta di alcune comode passeggiate.

Illustre personaggio amante del fascino del Renon, dove ha trascorso per molti anni parte delle sue vacanze è stato Sigmund Freud. In suo onore è stata intitolata anche una delle innumerevoli passeggiate presenti sull'altopiano che parte dalla frazione di Collalbo, località Schönblick, per arrivare nella frazione di Soprabolzano.

Industria[modifica | modifica wikitesto]

Imprese note anche a livello internazionale sono la Loacker, la Finstral e la Daunenstep; tutte e tre sono localizzate ad Auna di Sotto (Unterinn), a circa 900 m s.l.m. lungo la strada che collega Collalbo con Bolzano.

Infrastrutture e trasporti[modifica | modifica wikitesto]

Renon è collegato a Bolzano da una strada provinciale e dalla funivia del Renon, inaugurata nel 1966 in sostituzione del tratto Bolzano-Soprabolzano della ferrovia del Renon, e completamente rinnovata dal 23 maggio 2009.

Della summenzionata ferrovia, aperta nel 1907, resta in funzione la tratta a scartamento ridotto che collega le frazioni di Maria Assunta (Maria Himmelfahrt) con Collalbo (Klobenstein), passando da Soprabolzano (Oberbozen, stazione a monte della funivia), lago di Costalovara (Wolfsgruben, a qualche centinaio di metri) e Stella di Renon (Lichtenstern).

Tra il 1867 e il 1998 la frazione di Campodazzo è stata servita dall'omonima stazione, facente parte della ferrovia del Brennero, dismessa a seguito della deviazione di un lungo tratto della linea in una nuova galleria. La stazione, pur rimasta in piedi, è del tutto abbandonata.

Amministrazione[modifica | modifica wikitesto]

Periodo Primo cittadino Partito Carica Note
2005 2010 Ferdinand Rottensteiner SVP Sindaco
2010 in carica Paul Lintner SVP Sindaco

Gemellaggi[modifica | modifica wikitesto]

Sport[modifica | modifica wikitesto]

Nel comune altoatesino ha sede la compagine del Ritten Sport, società di hockey su ghiaccio tra le maggiori in Italia, con all'attivo diversi titoli; milita attualmente nell'Alps Hockey league e disputa le gare interne alla Arena Ritten nella frazione di Collalbo. All'interno della stessa Arena Ritten, Renon offre un anello di ghiaccio, l'Ice Rink Ritten, dove si svolgono gare internazionali di pattinaggio di velocità.

Nel territorio comunale, nella frazione di Castel Novale/Sill vicino al confine con i comuni di Bolzano e Sarentino, si trova un altro stadio del ghiaccio, il palaghiaccio Sill, che è tuttavia di proprietà del comune di Bolzano, che ospita le gare di Old Weasels Bozen e EV Bozen Eagles.

Nel comune di Renon vi sono gli impianti di risalita (per lo sci) per il Corno del Renon (2.260 m s.l.m.).

D'inverno è inoltre possibile pattinare sul lago ghiacciato di Costalovara.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ AA. VV., Nomi d'Italia. Origine e significato dei nomi geografici e di tutti i comuni, Novara, Istituto geografico De Agostini, 2006, p. 526.
  2. ^ Dato Istat - Popolazione residente al 31 agosto 2020 (dato provvisorio).
  3. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  4. ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
  5. ^ Theodor Bitterauf, Die Traditionen des Hochstifts Freising, Monaco, 1905-09, n. 912.
  6. ^ AA.VV., Nomi d'Italia. Novara, Istituto Geografico De Agostini, 2004.
  7. ^ Egon Kühebacher, Die Ortsnamen Südtirols und ihre Geschichte, vol. 1, Bolzano: Athesia, 1995, p. 362. ISBN 88-7014-634-0
  8. ^ Norbert Mumelter, Der Kuntersweg - die Überwindung der Eisackschlucht »zwischen Botzen und Trostperch«, Bolzano, 1984.
  9. ^ Karl Schadelbauer, Das Etschtal als deutscher Kaiserweg, in Beiträge zur Geschichte Tirols, a cura di Erich Egg, Innsbruck, 1971, pp. 101-112.
  10. ^ Scheda sul Kaiserweg
  11. ^ Il testo del privilegio è edito da ultimo in Tiroler Urkundenbuch, sez. II: Die Urkunden zur Geschichte des Inn-, Eisack- und Pustertals, vol. 2, a cura di Martin Bitschnau e Hannes Obermair, Innsbruck, Wagner, 2012, pp. 233-34 n. 733. ISBN 978-3-7030-0485-8
  12. ^ Karl Hinterwaldner, Almwirtschaft und Almstreit in den Gerichten Ritten, Wangen und Villanders vom Mittelalter bis 1823, Francoforte, Lang, 2001. ISBN 3-631-38508-0
  13. ^ (EN) Heraldry of the World: Ritten Archiviato il 1º agosto 2012 in Internet Archive.
  14. ^ Comune di Renon –Ritten (BZ), su araldicacivica.it.
  15. ^ (DE) Le piramidi presso Soprabolzano
  16. ^ a b | Istituto provinciale di statistica (ASTAT) | Provincia autonoma di Bolzano - Alto Adige
  17. ^ | Istituto provinciale di statistica (ASTAT) | Provincia autonoma di Bolzano - Alto Adige
  18. ^ Statistiche I.Stat ISTAT  URL consultato in data 28-12-2012.
    Nota bene: il dato del 2021 si riferisce al dato del censimento permanente al 31 dicembre di quell'anno. Fonte: Popolazione residente per territorio - serie storica, su esploradati.censimentopopolazione.istat.it.
  19. ^ Numeri e fatti, su comune.renon.bz.it, Comune di Renon. URL consultato il 20 gennaio 2014.
  20. ^ Otto Stolz, Das Wort 'Sommerfrische', in Archiv für das Studium der neueren Sprachen, 159, 1931, pp. 176-179.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • (DE) Fritz Dörrenhaus, Hans Becker, Der Ritten und seine Erdpyramiden. Vergleichende Betrachtung der Entstehung von Erdpyramiden in verschiedenen Klimagebieten der Erde (Kölner geographische Arbeiten, 17), Wiesbaden, 1966.
  • Francesco Pozzato, Il trenino del Renon, Padova, Duegi Ed., 1998.
  • (DE) Beatrix Unterhofer, Hans von Hoffensthal – ein Leben in der Sommerfrische, Bolzano, Raetia, 1996, ISBN 88-7283-087-7.
  • (DE) Sabine Waibl, Bozner Villen und Rittner Landhäuser zwischen Historismus und Moderne, Innsbruck, Università degli Studi, 1997.
  • (DE) Irmtraut Heitmeier, Der Ritten im frühen Mittelalter, in «Tiroler Heimat», 67, 2003, pp. 29–48.
  • (DE) Inga Hosp, Ritten. Land und Leute am Berg, Bolzano, Tappeiner, 2005. ISBN 978-88-7073-362-4.
  • Il Renon e la sua ferrovia, Bolzano, Athesia, 2007, ISBN 978-88-6011-079-4.
  • (DE) Leo Andergassen, Kirchen am Ritten. Ein Kunstführer, Bolzano, Tappeiner, 2008, ISBN 978-88-7073-460-7.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

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