Renato Balestrero

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Renato Balestrero
Nazionalità Bandiera dell'Italia Italia (1898-1946)
Bandiera dell'Italia Italia (dal 1946)
Automobilismo
Categoria Campionato europeo di automobilismo, Gran Premi di automobilismo, 24 Ore di Le Mans, Mille Miglia, Coppa Acerbo, Coppa Montenero
Ruolo Pilota
Termine carriera 13 luglio 1947
Carriera
Carriera nel Campionato europeo di automobilismo
Esordio 24 maggio 1931
Stagioni 1931, 1935, 1937-1938
Scuderie Bandiera dell'Italia Amedeo Ruggeri 1931
Bandiera dell'Italia Gruppo Genovese San Giorgio 1935
Bandiera dell'Italia Scuderia Maremmana 1937
Bandiera dell'Italia Renato Balestrero 1938
Miglior risultato finale 14º (1931, 1938)
GP disputati 5
Punti ottenuti 138
Carriera nei Gran Premi di automobilismo
Esordio 10 settembre 1933
Stagioni 1933-1934
Scuderie Bandiera dell'Italia Renato Balestrero 1933
Bandiera dell'Italia Gruppo Genovese San Giorgio 1934
GP disputati 3
Pole position 1
 

Renato Balestrero (Lucca, 27 luglio 1898Milano, 18 febbraio 1948) è stato un pilota automobilistico italiano.

Vinse 54 delle 217 competizioni automobilistiche disputate tra il 1922 e il 1947[1].

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nato a Lucca da una famiglia originaria della località piemontese di Serravalle Scrivia, visse a lungo a Genova nel quartiere di Sestri Ponente, dove all'età di due anni fu affidato alla sorella della madre, una Cesaretti di Lucca.

La zia era moglie di Eugenio Fascetti, possessore di un'autofficina e costruttore della Minutoli-Millo, una vettura del 1902 visibile oggi al Museo dell'Automobile di Torino.

Fin da adolescente fu avvicinato al mondo dei motori e partecipò alla prima guerra mondiale come autiere[1].

All'inizio della sua carriera, nel 1922, fu legato alle Officine Meccaniche e alla guida di una OM 655 S vinse numerosissime corse nel 1924 e 1925, distinguendosi in molte di esse anche contro vetture da Gran Premio.[2]

Alla prima Mille Miglia, nel 1927, in compagnia di Danieli, si classificò 2º assoluto.[2] Partecipò a quasi tutte le successive edizioni, raggiungendo quasi sempre posizioni di eccellenza.

Acquisì quell'anno, al prezzo di favore di 75.000 franchi (Bugatti ci teneva ad averlo come pilota), una Bugatti Type 35T, con la quale gareggiò ottenendo buoni risultati (2° al Gran Premio di Tripoli, 2° alla Coppa della Perugina, 3° al Gran Premio di Roma, 2° alla Coppa Vinci) ma senza mai vincere, a causa della mancanza di una adeguata assistenza per una vettura molto delicata, che lo penalizzò in più occasioni e che rivendette a Nuvolari.

Assieme a Nando Minoia, grande pilota e suo maestro, divenne rappresentante della General Motors e nel 1929 si sposò e ritornò a Genova.

La crisi del 1929-30 lo costrinse ad abbandonare l'impresa, ma saltuariamente partecipò ad alcune corse, riuscendo ad ottenere alcuni successi.

Il ritorno avvenne nel 1932, con la Targa Abruzzo, a Pescara, ove si era recato con un amico possessore di una Alfa Romeo 2300 8C. Questi all'ultimo momento non se la sentì di competere con i migliori piloti della scuderia Ferrari e gli propose di correre al suo posto.

Balestrero, non del tutto sicuro delle sue possibilità, vista la presenza di tanti nuovi piloti emergenti, chiese alla sua giovane moglie di unirsi a lui in veste di meccanico, per crearsi un alibi in caso di insuccesso.

Vinse alla grande dopo un duello accanito con Mario Tadini e decise di ritornare alle corse, acquistando una Alfa Romeo 2300 tipo Monza.

La stagione 1933 fu ricca di affermazioni, tanto che nella classifica redatta dal giornalista Giovanni Canestrini (Gazzetta dello Sport) relativa ai premi in denaro vinti, figura quarto su poco meno di 100 piloti, preceduto solo da Tazio Nuvolari, Achille Varzi e Luigi Fagioli, pur disponendo di una vettura decisamente inferiore in confronto alle Alfa Romeo P3 ed alle Maserati 8C 3000 di questi (entrambe monoposto).

Allestì anche una scuderia automobilistica (Gruppo San Giorgio) attiva fino al 1935, nella quale parteciparono parecchi piloti, tra i quali Clemente Biondetti.

Si affermò soprattutto nelle più importanti corse in salita in Italia, Germania e Svizzera (Susa-Gran San Bernardo, Kesselberg, Klausen), all'epoca considerate alla stregua dei Gran Premi, sempre correndo con auto propria e rifiutando l'offerta di Ferrari di averlo tra i suoi piloti.

Nel 1934, l'avvento delle Mercedes, delle Auto Union e poi delle Alfa Romeo di nuova generazione lo costrinse a ruoli di secondo piano nei Gran Premi, ai quali era comunque sempre invitato, specialmente in Germania, con ricchi ingaggi.

Con la nascita della Categoria Nazionale Sport, allestì una Alfa Romeo 2300 senza compressore e partecipò conseguendo in molte gare successi e vittorie. Continuò, d'intesa con colleghi, a prendere parte a Gran Premi, con Alfa Romeo 12C e poi Tipo 308 3 Litri Formula '38, da loro messe a sua disposizione, poiché grazie alla sua notorietà otteneva cospicui ingaggi da condividere, specie in Germania, al Nürburgring e all'Eifel.

Dal 1938 al 1940, sempre invitato, partecipò anche al Gran Premio di Tripoli con la Maserati 1500 6 cilindri.

Nel dopoguerra comprò la Stanguellini 2800 e, dopo averla resa più affidabile durante la stagione 1946, in quella successiva vinse il titolo di Campione italiano nelle due categorie Nazionale ed Internazionale oltre 1.500, misurandosi contro le Alfa Romeo 2500, le Lancia Astura 3000, le BMW e, nell'ultima parte della stagione, le nuovissime Ferrari e Maserati.

La stagione 1948 si presentava ricca di promesse, con una campagna in Argentina e il debutto con la ND 2500 (Nardi-Danese) a telaio tubolare, ma il 12 febbraio, mentre era fermo al casello dell'autostrada di Milano (proveniva da Torino con un Motore Alfa per la nuova macchina), fu investito mentre era al margine della strada da una Aprilia della Gazzetta dello Sport. Morirà successivamente all'Ospedale Niguarda Ca' Granda a Milano beffato dal destino, dopo aver preso parte a 217 corse, averne vinte 54 ed essere giunto secondo 26 volte, senza mai incidenti in un periodo nel quale i morti in gara erano decine ogni anno.

Risultati[modifica | modifica wikitesto]

Campionato europeo di automobilismo[modifica | modifica wikitesto]

1931 Scuderia Vettura ITA FRA BEL Punti Posizione
Amedeo Ruggeri Talbot Darracq 700 7[3] 20 14º
1935 Scuderia Vettura MON FRA BEL GER SVI ITA SPA Punti Posizione
Gruppo Genovese San Giorgio Maserati 8C 3000
Maserati 26M[4]
Rit 12 51 21º
1937 Scuderia Vettura BEL GER MON SVI ITA Punti Posizione
Scuderia Maremmana Alfa Romeo Tipo B/P3 Rit 39 33º
1938 Scuderia Vettura FRA GER SVI ITA Punti Posizione
Renato Balestrero Alfa Romeo Tipo 308 7 28 14º
Legenda

Gran Premi di automobilismo[modifica | modifica wikitesto]

1933 Scuderia Vettura MON FRA BEL ITA SPA Posizione
Renato Balestrero Alfa Romeo Monza 7 -
1934 Scuderia Vettura MON FRA GER BEL ITA SPA Posizione
Gruppo Genovese San Giorgio Alfa Romeo Monza Rit Rit -
Legenda

Gare extra campionato[modifica | modifica wikitesto]

Anno Vettura 1 2 3 4 5 6 7 8 9
1922 OM Bandiera dell'Italia
CMO
8
1923 OM Bandiera dell'Italia
CMO
6
1924 OM Bandiera dell'Italia
TIG
2
Bandiera dell'Italia
PER
Rit
Bandiera dell'Italia
RAV
6
Bandiera dell'Italia
POL
4
Bandiera dell'Italia
CMO
1
Bandiera dell'Italia
MUG
2
1925 OM Bandiera dell'Italia
ROM
NC
Bandiera dell'Italia
TRI
1
Bandiera dell'Italia
CFL
5
Bandiera dell'Italia
TGF
5
Bandiera dell'Italia
CAC
4
Bandiera dell'Italia
CVI
1
Bandiera dell'Italia
CMO
5
Bandiera dell'Italia
GAR
18
Bandiera dell'Italia
APU
1
1926 OM Bandiera dell'Italia
CFL
7
Bandiera dell'Italia
TGF
7
Bandiera dell'Italia
CVI
1
Bandiera dell'Italia
CET
3
Bandiera dell'Italia
PER
5
Bandiera dell'Italia
CMO
Rit
1927 Bugatti Bandiera dell'Italia
TRI
2
Bandiera dell'Italia
POZ
Rit
Bandiera dell'Italia
TGF
Rit
Bandiera dell'Italia
MES
2
Bandiera dell'Italia
PER
2
Bandiera dell'Italia
ROM
3
1929 Bugatti Bandiera dell'Italia
COC
10
1930 OM Bandiera dell'Italia
TGF
Rit
1931 Talbot Bandiera dell'Italia
ROM
4
1932 Alfa Romeo Bandiera dell'Italia
COC
9
1933 Alfa Romeo Bandiera dell'Italia
TRI
6
Bandiera dell'Italia
TGF
2
Bandiera della Polonia
LWO
SQ
Bandiera dell'Italia
COC
6
Bandiera dell'Italia
MNZ
5
Bandiera della Rep. Ceca
MAS
8
1934 Alfa Romeo Bandiera dell'Italia
TRI
10
Bandiera dell'Italia
TGF
4
Bandiera dell'Italia
BIE
5
Maserati Bandiera della Svizzera
BRE
8[5]
1935 Alfa Romeo Bandiera dell'Italia
TGF
5
Bandiera dell'Italia
TRI
Rit
Bandiera della Germania
NÜR
Rit
Bandiera della Germania
NÜR
Rit
Bandiera dell'Italia
SIL
4
Maserati Bandiera della Francia
TUN
Rit
Bandiera della Svizzera
BRE
12
1936 Alfa Romeo Bandiera dell'Italia
TRI
Rit
1937 Alfa Romeo Bandiera della Germania
NÜR
Rit
Bandiera della Rep. Ceca
BRN
Rit
1938 Alfa Romeo Bandiera della Germania
NÜR
7
1939 Maserati Bandiera dell'Italia
TRI
11
1947 Alfa Romeo Bandiera dell'Italia
BAR
3[6]
Legenda

24 Ore di Le Mans[modifica | modifica wikitesto]

Anno Classe Gomme Vettura Squadra Co-piloti Giri Pos.
Assol.
Pos. di
Classe
1926 2.0 19 P O.M. Tipo 665S Superba
O.M. 2.0L I6
Bandiera dell'Italia Officine Meccaniche Bandiera della Francia Frédéric Thelluson 94 SQ SQ

Mille Miglia[modifica | modifica wikitesto]

Anno Scuderia Costruttore Vettura Numero Categoria Classe Co-Pilota Risultato
assoluto
Risultato
di classe
1927 Bandiera dell'Italia Officine Meccaniche OM OM 665 "Superba" S torpedo Sport 13 ? 2.0 Bandiera dell'Italia Tino Danieli
1928 LaSalle LaSalle Series 303 94 Sport S 5.0 Bandiera dell'Italia Ferdinando Minoia 15º
1930 OM OM 665 "Superba" SS MM Spider 66 Sport S 3.0 Bandiera dell'Italia A. Bornigia 12º
1930 Alfa Romeo Alfa Romeo 6C 1750 SS Spider 121 Sport S 2.0 Bandiera dell'Italia M. Dafarra 16º 10º
1933 Alfa Romeo Alfa Romeo 8C 2300 Monza 86 Sport e Turismo S/TP +1.5 Bandiera dell'Italia Attilio Battilana Rit Rit
1934 Bandiera dell'Italia Gruppo San Giorgio Alfa Romeo Alfa Romeo 8C 2300 60 Sport S 3.0 Bandiera dell'Italia Arrigo Sanguinetti
1935 Alfa Romeo Alfa Romeo 8C 2300 Monza 88 Sport S-/+3.0 Bandiera dell'Italia Arrigo Sanguinetti
1937 Fiat Fiat 500 1 Turismo TN 750 Bandiera dell'Italia A. Romani Rit Rit
1938 Alfa Romeo Alfa Romeo 6C 116 Sport S 2.0 Bandiera dell'Italia Secondo Corsi Rit Rit
1947 Fiat Fiat 1100 S berlinetta 114 Sport S 1.1 Bandiera dell'Italia Giovanni Bracco
Legenda

Targa Florio[modifica | modifica wikitesto]

Anno Scuderia Costruttore Vettura Numero Categoria Classe Co-Pilota Giri Risultato
assoluto
Risultato
di classe
1925 Bandiera dell'Italia Renato Balestrero OM O.M. 665S 2.0 13 Categoria 3 2.0 4
1926 Bandiera dell'Italia Renato Balestrero OM O.M. 665S 25 Categoria 4 +2.0 5
1927 Bandiera dell'Italia Renato Balestrero Bugatti Bugatti T35C 2.0 20 Categoria 2 +1.5 3 Rit Rit
1930 Bandiera dell'Italia Renato Balestrero OM O.M. 665S 2.2 26 Formula Libre 1 Rit Rit
1933 Bandiera dell'Italia Renato Balestrero Alfa Romeo Alfa Romeo 8C 2300 4 Categoria Corsa senza Limiti 7
1934 Bandiera dell'Italia Renato Balestrero Alfa Romeo Alfa Romeo Monza 12 Categoria Corsa senza Limiti 6
1935 Bandiera dell'Italia Renato Balestrero Alfa Romeo Alfa Romeo Monza 26 Categoria sopra 1.1 Litro 6
1940 Bandiera dell'Italia Scuderia Torino Maserati Maserati 6CM 4 Categoria Corsa per 1.5 Litro 36 10º 10º
Legenda

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b Biografia su “balestrero.org” Archiviato il 25 luglio 2011 in Internet Archive.
  2. ^ a b O.M. 665, la "Superba" che vinse la prima Mille Miglia, su auto.it.
  3. ^ Vettura condivisa con Amedeo Ruggeri.
  4. ^ Al Gran Premio di Svizzera 1935.
  5. ^ Condivise la vettura con Clemente Biondetti.
  6. ^ Condivise la vettura con Enrico Ziegler.

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN6242149198303274940007 · ISNI (EN0000 0004 6012 2544 · GND (DE1297480317 · BNF (FRcb17116096t (data) · WorldCat Identities (ENviaf-6242149198303274940007