René Bousquet

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René Bousquet

René Bousquet (Montauban, 11 maggio 1909Parigi, 8 giugno 1993) è stato un funzionario francese.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

René Bousquet, per un atto di eroismo personale, divenne un protetto di eminenti funzionari della Terza Repubblica[non chiaro], prima della seconda guerra mondiale, e scalò rapidamente i posti di sottogoverno.[senza fonte]

Fu capo della polizia di Vichy durante il governo di Pierre Laval dal 18 aprile 1942 al 31 dicembre 1943, apprestando la collaborazione con le truppe tedesche. Fu responsabile dell'organizzazione del rastrellamento del Velodromo d'Inverno[1] e coadiuvò i tedeschi durante il rastrellamento di Marsiglia, nell'ambito di una politica di sostegno alle politiche antisemite del III Reich che, poi, avrebbe giustificato come frutto del suo personale tentativo di conservare un po' di autonomia per la polizia francese durante l'occupazione nazista.

23 gennaio 1943, incontro franco-tedesco durante il grande rastrellamento al Municipio di Marsiglia; Antoine Lemoine (prefetto regionale), Rolf Mühler (comandante della polizia statale di Marsiglia), René Bousquet (segretario generale della polizia di Vichy), Pierre Barraud (Sindaco di Marsiglia)

Nel 1949, fu condannato come funzionario di Vichy a cinque anni di indegnità nazionale, ma la sua condanna fu ridotta nel presupposto che di nascosto avrebbe aiutato la Resistenza. Escluso dal governo, entrò in affari. Dopo aver ricevuto l'amnistia nel 1959, Bousquet tornò attivo in politica, sostenendo la campagna elettorale di François Mitterrand nel 1965.

Nel 1989, dopo anni di accuse crescenti sulle sue attività durante la guerra, Bousquet fu accusato da tre gruppi di familiari delle vittime per crimini contro l'umanità. Infine, nonostante l'amnistia del 1959, fu incriminato dal Ministero della Giustizia francese nel 1991 per le sue decisioni di sostegno attivo alla retata del Vel d'Hiv del 1942 (atto da cui dipese la deportazione e l'assassinio di migliaia di ebrei - compresi bambini - nei campi di sterminio nazisti tedeschi nell'Europa dell'Est).

Bousquet fu assassinato nel 1993 da uno squilibrato, Christian Didier, poco prima dell'inizio del processo.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ sipario di sangue sui misteri di Vichy, in Corriere della Sera, 9 giugno 1993. URL consultato il 27 gennaio 2014 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2016).

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