Religioni a Taiwan

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Religione Religioni a Taiwan - censo 2005[1][2]
Number %
Buddismo 8.086.000 35.1
Taoismo 7.600.000 33
Cristianesimo 903.000 3.9
Protestantesimo 605.000 2.6
Cattolicesimo 298.000 1.3
Yiguandao 810.000 3.5
Tiandismo 498.000 2.2
Miledadao 250.000 1.1
Zailiismo 186.000 0.8
Altre religioni 418.213 1.8
Non religiosi/altro 4.284.712 18.6
Popolazione totale 23.036.087 100.0

A Taiwan sono praticate diverse religioni. Secondo il censimento del 2005 le maggiori sono il Buddismo (35%) e il Taoismo e la religione tradizionale cinese contati insieme (33%). Il Cristianesimo è la religione del 3.9% della popolazione, mentre una percentuale che sfiora il 10% pratica delle religioni di derivazione taoista o tradizionale (come lo Xiantiandao e il Tiandismo).

Storia[modifica | modifica wikitesto]

La colonizzazione cinese di Taiwan iniziata nel tardo XIV secolo portò con sé le religioni praticate sul continente. Nel primo periodo della Repubblica Cinese le religioni tradizionali furono osteggiate, ma nella successiva Repubblica Cinese di Taiwan le restrizioni vennero completamente rimosse dagli anni 1980.

Da allora il Buddismo e il Taoismo (che nelle classificazioni del governo comprende anche i culti tradizionali) si sono considerevolmente sviluppati sull'isola. Oggi il Paese ospita alcune organizzazioni buddiste che si sono espanse a livello internazionale: tra cui la Fagushan (法鼓山), la Foguangshan (佛光山) e la Ciji (慈濟, meglio nota come Tzu Chi secondo la vecchia traslitterazione).

Un monastero buddhista dell'ordine della Foguangshan.

Statistiche[modifica | modifica wikitesto]

Secondo i dati del 2005, circa 18.718.600 degli abitanti di Taiwan (81,3% della popolazione) sono credenti, mentre il 14 – 18% è ateo. Delle 26 religioni riconosciute dalla Repubblica di Cina, le più praticate sono il buddhismo (8.086.000, 35,1%), il taoismo (7.600.000, 33%), lo Yiguandao (810.000, 3,5%), il protestantesimo (605.000, 2,6%) e il cattolicesimo (298.000, 1,3%). Tuttavia, secondo il CIA World Factbook e altre recenti fonti dal Dipartimento di Stato Americano o dalla Sezione Affari Religiosi del MOI, dall'80 al 93% della popolazione taiwanese aderisce una qualche forma di "religione tradizionale cinese" che combina insieme buddhismo Mahāyāna, confucianesimo (culto degli antenati) e taoismo[3][4][5].

Buddhismo[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Buddhismo a Taiwan.

Cristianesimo[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Cristianesimo a Taiwan.

Xiantiandao[modifica | modifica wikitesto]

Lo Xiantiandao ("Via del Cielo Originale") è un gruppo di religioni originatesi in Cina che si considerano continuatrici dell'antica setta nota come "Loto Bianco". Queste religioni sono state legalizzate e si sono notevolmente diffuse a Taiwan a partire dagli anni 1980. Alcuni di tali gruppi sono lo Yiguandao, il Miledadao, l'Haizidao e lo Zailiismo. Lo Yiguandao è la quarta religione più diffusa a Taiwan per numero di aderenti.

Xuanyuanjiao[modifica | modifica wikitesto]

Lo Xuanyuanjiao (Wade-Giles: Hsuan Yuan Chiao, "Insegnamento dell'Imperatore Giallo")[6] è un nuovo movimento religioso fondato a Taiwan nel 1957. Racchiude in sé i principi base di Taoismo e Confucianesimo, con elementi anche tratti dalla filosofia del moismo ed enfatizza il sentimento nazionalistico cinese[7]. Lo Xuanyuanjiao si fonda essenzialmente sul credo nel rispetto nei confronti del Cielo — ovvero Dio — e dei defunti.

La religione ha subito un rapido aumento dei praticanti tra gli anni 1970 e 1980 (da 10.000 a 100.000). Nel 2001 interessava circa lo 0,6% della popolazione di Taiwan[6]. Con la morte del suo fondatore nel 1989 sta seguendo un rapido declino[8].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Taiwan Yearbook 2006, su gio.gov.tw, Government of Information Office, 2006. URL consultato il 1º settembre 2007 (archiviato dall'url originale l'8 luglio 2007).
  2. ^ 2006 Report on International Religious Freedom, su state.gov, U.S. Department of State, 2006. URL consultato il 1º settembre 2007 (archiviato dall'url originale il 13 febbraio 2008).
  3. ^ Cina (include solo Taiwan): Rapporto del 2005 sulla Libertà Religiosa Internazionale, su state.gov, Dipartimento di Stato Americano: Ufficio della Democrazia, dei Diritti dell'Uomo e del Lavoro, 11 agosto 2005. URL consultato il 24 gennaio 2008 (archiviato dall'url originale l'11 gennaio 2008).
  4. ^ Cina (include solo Taiwan): Rapporto del 2006 sulla Libertà Religiosa Internazionale, su state.gov, Dipartimento di Stato Americano: Ufficio della Democrazia, dei Diritti dell'Uomo e del Lavoro, 15 settembre 2006. URL consultato il 24 febbraio 2008 (archiviato dall'url originale il 13 febbraio 2008).
  5. ^ Cina (include solo Taiwan): Rapporto del 2007 sulla Libertà Religiosa Internazionale, su state.gov, Dipartimento di Stato Americano: Ufficio della Democrazia, dei Diritti dell'Uomo e del Lavoro, 15 settembre 2006. URL consultato il 24 febbraio 2008 (archiviato dall'url originale il 16 febbraio 2008).
  6. ^ a b Barbara Larkin, International Religious Freedom 2000: Annual Report: Submitted By The U.s. Department Of State, DIANE Publishing, luglio 2001, p. 182, ISBN 978-0-7567-1229-7.
  7. ^ Julian F. Pas, The A to Z of Taoism, Scarecrow Press, 13 gennaio 2006, pp. 366–, ISBN 978-1-4617-0074-6.
  8. ^ Vincent Goossaert e David A. Palmer, The Religious Question in Modern China, University of Chicago Press, 15 aprile 2011, p. 295, ISBN 978-0-226-30416-8.

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