Reinaldo Rueda

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Reinaldo Rueda
Nazionalità Bandiera della Colombia Colombia
Altezza 177 cm
Peso 83 kg
Calcio
Ruolo Allenatore
Squadra Bandiera dell'Honduras Honduras
Carriera
Carriera da allenatore
1993Bandiera della Colombia Colombia U-20
1994-1997Cortuluá
1997-1998Deportivo Cali
2000-2001Bandiera della Colombia Colombia U-20
2002Independiente Medellín
2002-2004Bandiera della Colombia Colombia U-20
2004-2006Bandiera della Colombia Colombia
2006-2010Bandiera dell'Honduras Honduras
2010-2014Bandiera dell'Ecuador Ecuador
2015-2017Atlético Nacional
2017Flamengo
2018-2020Bandiera del Cile Cile
2021-2022Bandiera della Colombia Colombia
2023-Bandiera dell'Honduras Honduras
Palmarès
 Copa América
Bronzo Brasile 2021
1 I due numeri indicano le presenze e le reti segnate, per le sole partite di campionato.
Il simbolo → indica un trasferimento in prestito.
 

Reinaldo Rueda Rivera (Cali, 16 aprile 1957) è un allenatore di calcio colombiano naturalizzato honduregno[2], commisario tecnico della nazionale honduregna.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nato a Cali, in Colombia, è sposato con Gineth de Rueda, che gli ha dato tre figli; ottenuta la laurea in educazione fisica, divenne poi allenatore di calcio in Colombia;[3][4] dopo un corso di studi alla Deutsche Sporthochschule Köln, in Germania, dove ha imparato anche la lingua tedesca, svolse anche l'incarico di insegnante nella Escuela Nacional de Entrenadores de Colombia (scuola nazionale colombiana per allenatori).[5]

Carriera[modifica | modifica wikitesto]

Allenatore[modifica | modifica wikitesto]

Club[modifica | modifica wikitesto]

Dal 1994 al 1997 Rueda fu l'allenatore del Cortuluá, società della Valle del Cauca. Si sedette sulla panchina in seguito ai poco fruttuosi risultati del Tucho Humberto Ortiz, che aveva portato la squadra in Categoría Primera A; riuscì, al primo anno, a ottenere la salvezza, mantenendosi poi a centro classifica nelle stagioni seguenti. Nel 1997, in occasione del torneo Adecuación,[6] venne ingaggiato dal Deportivo Cali, portandolo al secondo posto nel Reclasificación, risultato che però non fu sufficiente a raggiungere le finali. Lasciò l'incarico nel settembre 1998 (la squadra vinse il titolo la stagione seguente, con in panchina José "Cheche" Hernández), guidando poi per quattro mesi, da maggio a settembre 2002, l'Independiente Medellín: lasciò il posto in seguito alla richiesta della federazione calcistica della Colombia di guidare la selezione giovanile.[7]

Nazionali[modifica | modifica wikitesto]

Nazionali colombiane[modifica | modifica wikitesto]

In qualità di commissario tecnico, Rueda ha avuto l'occasione di dirigere la selezione colombiana in tutte le categorie: Under-17, 20, 21, 23 e la Nazionale maggiore, segnatamente vincendo con la U-20 il Torneo di Tolone nel 2000;[8][9] questa competizione vide anche, l'anno successivo, il secondo posto della Nazionale colombiana, che perse contro gli stessi avversari che aveva sconfitto nel 2000, il Portogallo Under-20.[9] Sempre con l'Under-20, nel 2003 centrò la qualificazione al campionato del mondo Under-20 2003, riportando così, dopo dieci anni di assenza, la selezione giovanile a partecipare al principale torneo di categoria;[10] proprio Rueda era stato l'ultimo a riuscire in quest'impresa, essendo stato il CT della Nazionale che aveva preso parte al campionato del mondo Under-20 1993, tenutosi in Australia.[11] Nel corso dell'edizione 2003, portò la squadra al terzo posto, battendo l'Argentina Under-20 per due a uno.[12][13]

L'amichevole contro l'Inghilterra al Giants stadium di Rutherford (New Jersey)

Nel gennaio 2004, in seguito alle dimissioni di Francisco Maturana (reduce da un solo punto conquistato su dodici nelle eliminatorie per il Mondiale), la Federazione colombiana contattò Rueda per sedersi sulla panchina della selezione. Durante la Copa América 2004, la Colombia raggiunse in quarto posto, debuttando il 6 luglio contro il Venezuela a Lima, vincendo sia detta partita che quella successiva, con la Bolivia, e pareggiando quella con il paese ospitante, il Perù, per 2-2. Il 17 luglio, agli ottavi, la selezione cafetera ebbe facilmente la meglio sulla Costa Rica, soccombendo però per 3-0 ai quarti di finale contro l'Argentina, dovendosi dunque accontentare di giocare la finalina contro l'Uruguay, perdendola per 2-1.[14]

Nel 2005, la Nazionale colombiana venne invitata a partecipare alla Gold Cup, competizione normalmente riservata a selezioni centroamericane. Il ruolino di marcia della compagine sudamericana fu altalenante: persa la prima partita per uno a zero contro Panama, arrivò un'altra sconfitta, stavolta contro l'Honduras di José de la Paz Herrera, per 2-1; la vittoria del 12 luglio contro Trinidad e Tobago, però, fu sufficiente per passare il turno e qualificarsi agli ottavi di finale. L'avversario era il Messico, storicamente uno dei più titolati del torneo, ma la Colombia vinse il match, giocatosi a Houston, per 2-1; la successiva partita, nuovamente contro Panamá, sancì l'eliminazione della Colombia dal torneo, data la sconfitta per 3-2, e il conseguente quarto posto.

Le qualificazioni al campionato mondiale di calcio 2006 vedevano, all'arrivo di Rueda, la Colombia a un punto dopo quattro partite. La prima uscita del CT fu il 31 marzo 2004 contro il Perù, vinta in trasferta per 2-0; coadiuvato dagli assistenti Eduardo Velasco e Alexis Mendoza, l'allenatore portò la selezione a tornare in corsa per la qualificazione, dopo la vittoria per 5-0 sull'Uruguay del giugno 2004. I tre pareggi con Paraguay, Cile e Brasile fecero sì che la Nazionale non perdesse il gruppo di testa, raggiungendo quota dieci punti. Il 17 novembre 2004, la vittoria per 1-0 contro la Bolivia a Barranquilla diede un'ulteriore motivazione al gruppo.[15] La prima giornata del 2005, però, non fu redditizia come l'anno precedente, e la Colombia raccolse solo un punto dei sei in palio nel doppio scontro con Venezuela e Argentina; il turno di giugno, invece, vide due vittorie contro Perù e Ecuador: furono però gli ultimi tre incontri, la sconfitta contro l'Uruguay e le inutili vittorie contro Cile e Paraguay a determinare l'esclusione definitiva della Colombia dal Mondiale.[16][17]

Nazionale honduregna[modifica | modifica wikitesto]

Nel gennaio 2007 arrivò in Honduras, per poi viaggiare verso El Salvador, dove si svolgeva la Coppa delle Nazioni UNCAF; in questa competizione, la rappresentativa honduregna era guidata dal navigato tecnico José de la Paz Herrera. Il debutto di Rueda come CT avvenne il 24 marzo a Fort Lauderdale, Florida, contro El Salvador.[18] Il 3 dicembre 2009 fu presente al sorteggio di Città del Capo, e successivamente andò in Europa in cerca di strutture che potessero ospitare la preparazione pre-Mondiale della selezione honduregna; l'11 dicembre fu vittima di un incidente d'auto presso Annecy, nelle Alpi svizzere, uscendone però illeso.[19] Il debutto in una competizione ufficiale arrivò l'8 giugno 2007 contro Panamá, al Giants Stadium, in occasione della CONCACAF Gold Cup 2007. La competizione terminò con l'eliminazione della rappresentativa dell'Honduras per mano della Selezione di calcio di Guadalupa nella seconda fase.

La prima partita del girone finale: Costa Rica-Honduras all'Estadio Ricardo Saprissa, 11 febbraio 2009

Il 4 giugno 2008 iniziarono le qualificazioni CONCACAF per Sudafrica 2010, con la partita vinta per 4-0 contro Porto Rico all'estadio Olímpico Metropolitano di San Pedro Sula; la qualificazione alla fase seguente arrivò il 18 giugno dopo il 2-2 di Bayamón.[20] Il 20 agosto 2008 iniziò la seconda fase delle eliminatorie (un quadrangolare) con una sconfitta contro il Messico all'Estadio Azteca causata dai gol di Pável Pardo; le successive vittorie con Canada e Giamaica, però, diedero speranze alla selezione di Rueda. Nel girone di ritorno, l'Honduras si presentò a Kingston il 15 ottobre in cerca dei tre punti necessari al superamento del turno; la Giamaica, però, vinse per 1-0, mettendosi in corsa per la qualificazione. Fu dunque decisiva la vittoria con il minimo risultato contro il Messico (autorete di Ricardo Osorio), che permise alla Nazionale honduregna di arrivare al girone successivo, quello finale, a sei squadre.

L'inizio di tale fase vide la sconfitta per 2-0 dell'Honduras sul campo della Costa Rica; l'inclusione di Carlos Pavón nelle convocazioni per lo scontro con Trinidad e Tobago permise di pareggiare per 1-1: l'attaccante infatti segnò la rete che aprì la partita (pareggiata poi all'89º minuto dai rivali caraibici). Il 1º aprile, contro il Messico all'Estadio Olímpico Metropolitano, i gol di Pavón e Costly furono decisivi per il 3-1 finale, che costò la panchina a Sven-Göran Eriksson.[21] La sconfitta contro gli Stati Uniti di Bob Bradley a Chicago complicò ulteriormente la situazione honduregna, che però si riprese battendo El Salvador, Costa Rica[22] e Trinidad e Tobago, raggiungendo quota tredici punti; la vittoria contro El Salvador, in concomitanza con il pareggio degli USA con la Costa Rica diede, il 14 ottobre, la qualificazione alla Nazionale guidata da Rueda, che tornò così ai Mondiali dopo un'assenza di ventotto anni.[3] Grazie all'esito storico del girone (significativo sia per la selezione che per lo stesso tecnico),[23] Rueda fu nominato Personaje del año (personaggio dell'anno) in Honduras.[24]

Nazionale ecuadoriana[modifica | modifica wikitesto]

Dall'agosto 2010 al giugno 2014 è stato commissario tecnico della nazionale dell'Ecuador, che ha condotto al mondiale di Brasile 2014.

Nazionale cilena[modifica | modifica wikitesto]

Nel gennaio 2018 diventa il nuovo selezionatore del Cile.

Ritorno alla Nazionale colombiana[modifica | modifica wikitesto]

Il 14 gennaio 2021 torna a ricoprire il ruolo di ct della Colombia, ruolo che manterrà fino al 18 aprile 2022 quando, a causa della mancata qualificazione a Qatar 2022, verrà sollevato dall'incarico[25]

Palmarès[modifica | modifica wikitesto]

Allenatore[modifica | modifica wikitesto]

Club[modifica | modifica wikitesto]

Atletico Nacional: 2016

Nazionale[modifica | modifica wikitesto]

2000

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Rueda nuovo ct della Colombia, su tuttomercatoweb.com. URL consultato il 7 febbraio 2021.
  2. ^ (ES) Congreso hondureño concede nacionalidad a Reinaldo Rueda, seleccionador de ese país, su eltiempo.com, 17/01/2010. URL consultato il 4 ottobre 2021.
  3. ^ a b (ES) Rei-nunca-dejo-de-creer-que-Honduras-clasificaria, su diez.hn, 14 ottobre 2009. URL consultato il gennaio 2010 (archiviato dall'url originale il 23 ottobre 2009).
  4. ^ (ES) Reinaldo Rueda [collegamento interrotto], su soccernet.espn.go.com, espn, ottobre 2009. URL consultato il gennaio 2010.
  5. ^ WM-Vorschau Ecuador: Mit Rueda, aber ohne Benitez
  6. ^ Competizione organizzata nel 1996-1997 in seguito alla vittoria dell'América de Cali nella stagione regolare, determinando così una seconda squadra che avrebbe poi giocato la finale con la vincitrice del torneo I e II. Fonte: RSSSF
  7. ^ (ES) La trayectoria de Reinaldo Rueda [collegamento interrotto], su eltiempo.com, El Tiempo, 15 dicembre 2009. URL consultato il 30 dicembre 2009.
  8. ^ (ES) TOULON, PARA MOSTRAR JUGADORES, in ELCOLOMBIANO, 15 maggio 2006. URL consultato il gennaio 2010 (archiviato dall'url originale il 7 ottobre 2010).
  9. ^ a b (ES) Tournoi Espoirs de Toulon, su rsssf.com, 16 luglio 2009. URL consultato il gennaio 2010.
  10. ^ (ES) Australia 1993, su es.fifa.com, FIFA, 1993. URL consultato il gennaio 2010 (archiviato dall'url originale il 27 maggio 2010).
  11. ^ (ES) La tripleta de los brasileños, su es.fifa.com, FIFA. URL consultato il gennaio 2010 (archiviato dall'url originale il 2 marzo 2009).
  12. ^ (ES) Overview, su es.fifa.com, 2003. URL consultato il gennaio 2010 (archiviato dall'url originale il 12 febbraio 2009).
  13. ^ (ES) Results 2003, su es.fifa.com, 2003. URL consultato il gennaio 2010 (archiviato dall'url originale il 28 maggio 2010).
  14. ^ (ES) Resumen 2004, su colombia.com, 2004. URL consultato il gennaio 2010.
  15. ^ (ES) Colombia 3 - 0 Ecuador, su espndeportes.espn.go.com, ESPN, 7/6/05. URL consultato il gennaio 2010.
  16. ^ (ES) Eliminatoria 2006, su mundosoccer.com, Mundo soccer, 8 ottobre 2005. URL consultato il gennaio 2010.
  17. ^ (ES) Eliminatoria 2006, su mundosoccer.com, Mundo soccer, 12 ottobre 2005. URL consultato il gennaio 2010.
  18. ^ (ES) Futbol de Honduras, hondurasfutbol.com, 21 dicembre 2007. URL consultato il 4 gennaio 2010 (archiviato dall'url originale il 28 marzo 2009).
  19. ^ (ES) Reinaldo Rueda se recupera de aparatoso accidente[collegamento interrotto], El Tiempo, 20 dicembre 2009. URL consultato il 30 dicembre 2009.
  20. ^ (ES) FIFA World Cup 2010, su soccernet.espn.go.com, ESPN, 4 giugno 2009. URL consultato il gennaio 2010 (archiviato dall'url originale il 26 giugno 2009).
  21. ^ (ES) honduras-3-1-mexico, su deporteando.com, aprile 2009. URL consultato il gennaio 2010.
  22. ^ (ES) Preliminaries Matches, su es.fifa.com, FIFA.com, 12 agosto 2009. URL consultato il gennaio 2010 (archiviato dall'url originale il 14 agosto 2009).
  23. ^ (ES) 2010 era un año predestinado para mí, su latribuna.hn, La Tribuna de Honduras, 4 gennaio 2010. URL consultato il 4 gennaio 2010 (archiviato dall'url originale il 29 ottobre 2010).
  24. ^ (ES) Otro Colombiano en Sudafrica, su latribunadelfutbol.com, La Tribuna del futbol. URL consultato il 4 gennaio 2010 (archiviato dall'url originale il 17 agosto 2014).
  25. ^ (ES) Reinaldo Rueda, nuevo D.T. de la Selección Colombia Masculina de Mayores, su fcf.com.co. URL consultato il 14 gennaio 2021 (archiviato dall'url originale il 14 gennaio 2021).

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