Regola (ente)

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca

La Regola è un'antica istituzione diffusa in parte del Veneto e del Trentino, particolarmente nell'area dolomitica, nella quale le famiglie originarie del luogo, proprietarie (per allodio) in modo indiviso e collettivo dei beni fondiari, sono chiamate a gestire direttamente tali proprietà attraverso gli organi statutari. Attualmente rientrano nella disciplina della legge regionale.

L'antica Casa delle Regole di Canale d'Agordo del 1640

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Costituitesi nel basso medioevo, le Regole erano un tempo diffuse in tutto l'arco alpino (sinonimi sono comune, comune rurale, villa, colmello, desena, vicinia e patriziato).

Organizzazione[modifica | modifica wikitesto]

Capo di ogni Regola era, ed è tutt'oggi, il Marigo (in latino mairicus), assistito da consiglieri ("laudatori"), da guardie del pascolo ("saltari"), da un cassiere ("cuietro"), e dal "precone", con funzioni di messo, che eseguiva le pignorazioni e gridava ad alta voce gli ordini del Marigo. Tutte le cariche erano annuali e gli eletti dovevano giurare sul Vangelo di compiere con coscienza il loro lavoro; ogni incarico era obbligatorio e chi rifiutava veniva multato e costretto a esercitarlo.

Il Laudo[modifica | modifica wikitesto]

Il Laudo è lo statuto delle Regole. La parola deriva dal latino laudamos quod, cioè "decidiamo che", ed è stata una delle prime espressioni scritte della popolazione ampezzana e cadorina su come si dovevano utilizzare boschi e pascoli. Dai Laudi è possibile dedurre l'organizzazione della Regola nei tempi antichi.

Molta parte dei Laudi conteneva una serie di sanzioni previste per le infrazioni alle consuetudini regoliere: si trattava di multe in denaro o di pignoramenti di capi di bestiame.

Il Laudo oggi regolamenta la vita regoliera nelle sue varie attività, stabilisce quali sono gli organi amministrativi e quali sono le loro funzioni, prevede i tipi di attività che possono essere esercitati sul territorio, compresi i modi di concessione di porzioni di territorio per attività turistiche.

La Comunanza Regoliera e ogni singola Regola hanno il loro Laudo, ognuno con la propria autonomia, anche se sostanzialmente i testi sono analoghi vista l'origine comune delle singole realtà regoliere.

Situazione[modifica | modifica wikitesto]

L'organizzazione delle Regole in Veneto è definita dal "Laudo" (lo statuto) e si basa sul "Fuoco", ovvero sul nucleo familiare rappresentato in assemblea da un suo membro. L'insieme dei Fuochi ha il compito di gestire i beni di proprietà collettiva (patrimonio antico). Questi beni sono invendibili e indivisibili poiché la loro consistenza deve essere mantenuta nel tempo; inoltre, non possono essere utilizzati per attività al di fuori dell'ambito agro-silvo-pastorale.

Questi diritti sono solitamente trasmessi per via paterna ma, in tempi recenti, alcune Regole hanno permesso la trasmissione anche per via materna. Le famiglie che partecipano alla Regola e che risultano iscritte in un apposito albo sono sempre e soltanto quelle radicate da generazioni nel territorio. Sono ammesse nuove inclusioni di famiglie che sono residenti da molti decenni (80-100 anni, a seconda dello Statuto delle singole Regole), dopo essere state approvate dall'Assemblea dei Regolieri, la quale stabilirà il contributo di benintrando.[1].

Elenco delle regole in Veneto[modifica | modifica wikitesto]

Nel Veneto sono costituite cinquantacinque Regole, di cui cinquantaquattro nella provincia di Belluno e una nella provincia di Vicenza. Le Regole bellunesi sono tutte concentrate nel Cadore; fanno eccezione quelle di Val di Zoldo, Chies d'Alpago, Alpago, Cortina d'Ampezzo e Colle Santa Lucia[2].

Comune Regole
Auronzo di Cadore
  • Magnifica Regola di Villagrande
  • Magnifica Regola di Villapiccola
Borca di Cadore
  • Regola di Borca di Cadore
  • Regola di Cancia
Chies d'Alpago
  • Regola di Funes, Pedol e famiglie Munaro di Molini
  • Regola di Montanes
  • Regola di Monte Salatis
Colle Santa Lucia
  • Regola di Posalz
  • Regola di Mezzo
  • Regola Grande
Comelico Superiore
  • Regola di Padola
  • Regola di Dosoledo
  • Regola di Casamazzagno
  • Regola di Candide
Alpago
  • Regola di Plois e Curago
Cortina d'Ampezzo
  • Regola alta di Lareto
  • Regola alta di Ambrizzola
  • Regola di Zuel
  • Regola di Campo
  • Regola di Pocol
  • Regola di Rumerlo
  • Regola di Cadin
  • Regola di Chiave
  • Regola bassa di Lareto
  • Regola di Mandres
  • Regola di Fraina
Danta di Cadore
  • Regola di Tutta Danta
  • Regola di Mezza Danta
Pieve di Cadore
  • Regola di Pozzale
  • Regola di Tai e Vissà di Cadore
  • Regola di Nebbiù
San Nicolò di Comelico
  • Regola di San Nicolò
  • Regola di Costa
San Pietro di Cadore
  • Regola di San Pietro
  • Regola di Valle
  • Regola di Costalta
  • Regola di Presenaio
Santo Stefano di Cadore
  • Regola di Santo Stefano
  • Regola di Costalissoio
  • Regola di Casada
  • Regola di Campolongo
San Vito di Cadore
  • Regola di Chiapuzza e Costa
  • Regola di Vallesella, Resinego e Serdes
  • Regola Generale o Granda
Selva di Cadore
  • Regola di Pescul
  • Magnifica Regola di Selva e Pescul di Cadore
  • Regola delle Quattro Regole di Vila, Ru, Piciola e Granda
Val di Zoldo
  • Regola di Bragarezza
  • Regola Grande di Mareson
  • Regola Grande di Coi
Vigo di Cadore
  • Magnifica Regola di Vigo, Laggio con Piniè e Pelos di Cadore
Vodo di Cadore
  • Magnifica Regola Grande dei Monti di Vodo
  • Regola Staccata di Vodo
Pedemonte
  • Regola di Casotto

Note[modifica | modifica wikitesto]

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Umberto Pototschnig Le regole della Magnifica Comunità Cadorina / - Milano: Vita e Pensiero, 1953. - IX, 151 p. ; 23 cm.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]