Recanati (famiglia)

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I Recanati, successivamente divenuti Recanati Zucconi, furono una famiglia patrizia veneziana, annoverata fra le cosiddette Case fatte per soldo.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

La tradizione annovera questo casato fra i «Cittadini Originari»[1] di Venezia.

I Recanati nascevano come casato non nobile, di origine ebraica[2], probabilmente una costola dell´antica famiglia Recanati e oriundi di Badia nel Polesine, presso Rovigo[3]. Pare che avessero cominciato ad accumulare ricchezze ai principi del secolo XVII, durante la cosiddetta guerra dell'Interdetto, «coll'asportar dei comestibili da un loco all'altro, dove nasceva il bisogno»[3]. Successivamente, la famiglia si impiegò nel settore mercantile e «si fecero più commodi (...) e più civili di conseguenza»[3], riuscendo ad ottenere l'iscrizione all'Ordine nobile della propria città.

Il primo a portarsi a Venezia fu un certo Giacomo[3], di professione avvocato. Forte delle ricchezze accumulate nel tempo dalla propria casa, costui si presentava quale buon partito per molte giovani fanciulle appartenenti alle famiglie del notabilato lagunare: nel 1684[3], infatti, il Recanati prese in moglie l'unica figlia di Lattanzio Zucconi, «ministro in Zecca»[3], il quale, partito da umilissime origini aveva fatto fortuna con l'attività mercantile.

Questo Giacomo decise poi di fare richiesta d'ammissione al Maggior Consiglio: dovendo pagare all'erario pubblico i centomila ducati previsti dalle leggi, e non disponendo di tanta liquidità, egli chiese aiuto al suocero, il quale contribuì al pagamento della somma necessaria a patto che la famiglia fosse iscritta nel Libro d'Oro con l'appellativo di Recanati Zucconi[3]. La ratifica della loro aggregazione al patriziato veneziano giunse il 24 febbraio[3] 1697[1][4], a seguito delle due votazioni svoltesi in Senato (157 sì, 31 no, 12 astenuti) e in Maggior Consiglio (594 sì, 154 no, 10 astenuti)[3].

Tale famiglia si estinse probabilmente tra il 1709 e il 1712[4]. L'ultimo esponente attestato fu un certo Antonio Recanati Zucconi, che si fece frate cappuccino[1]. Erede del nome e dei beni fu la di lui sorella Laura, maritata nello stesso 1712 al N.H. Giacomo di Marcantonio Giustinian[1]. Da essi discese il ramo del casato Giustinian noto come Giustinian Recanati. Un altro ramo della famiglia Recanati – questa volta non facente parte del patriziato veneziano – si stabilì invece nel Levante, a Salonicco, dove fece fortuna nel commercio e nell´attività bancaria. Agli inizi del XX secolo i Recanati - tuttora fiorenti in Europa - furono tra i fondatori e finanziatori del moderno stato di Israele, dedicandosi con profitto allo sviluppo degli insediamenti ebraici.

Luoghi e architetture[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d Dizionario storico-portatile di tutte le venete patrizie famiglie, Giuseppe Bettinelli, 1780, p. 131.
  2. ^ Angelo Scordo, Ebrei e nobiltà, p. 4 (DOC), su vivant.it. URL consultato il 31 dicembre 2015 (archiviato dall'url originale il 5 marzo 2016).
  3. ^ a b c d e f g h i John Temple-Leader, Libro dei nobili veneti ora per la prima volta messo in luce, Firenze, Tipografia delle Murate, 1866, p. 72.
  4. ^ a b (PDF) Dorit Raines, Cooptazione, aggregazione e presenza al Maggior Consiglio: le case del patriziato veneziano, 1297-1797 (PDF), in Storia di Venezia, I, 2003, p. 65. URL consultato il 26 giugno 2011.