Raffaele Bensi

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca

Raffaele Bensi (Scandicci, 11 febbraio 1896Firenze, 4 aprile 1985) è stato un presbitero italiano. Fu una figura centrale della Chiesa fiorentina dal 1925 al 1985[1].

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Don Raffaele Bensi

Ordinato sacerdote nel 1919, nello stesso anno il card. Mistrangelo, arcivescovo di Firenze, lo nomina nella parrocchia di San Michele Visdomini, "San Michelino", a pochi passi dal Duomo, dove rimarrà come parroco dal 1932 fino alla morte. Si distingue subito per la sua azione spirituale tra i giovani. Nel 1927 fonda l'associazione Milites Cristi per rispondere ai bisogni spirituali ma anche di svago dei giovani militari di leva a Firenze, ricevendo il plauso dell'arcivescovo.

Assistente ecclesiastico della Gioventù Cattolica dal 1930[2], si misura con le persecuzioni fasciste ai movimenti cattolici (che arriveranno all'abolizione dell'Azione Cattolica).

Dal 1926 è insegnante di religione in vari licei classici fiorentini fino al 1966; Paolo Grossi, che lo ebbe insegnante al Liceo Dante di Firenze, lo definì "una delle presenze più vigili e più consapevoli della Chiesa fiorentina del secondo dopoguerra" [3]. Negli anni venti dirige anche su Avvenire lo spazio riguardante Firenze[4].

Formatore di varie generazioni di cattolici fiorentini ed amico di don Giulio Facibeni, è notevole la sua influenza spirituale nei rapporti con Giorgio La Pira[5], Don Lorenzo Milani (di cui fu il confessore e consigliere[6]), David Maria Turoldo, Ernesto Balducci, Nicola Pistelli. Pur definendo il suo rapporto con don Milani "burrascoso", Bensi definisce il priore di Barbiana "l'immagine più eroica del cristiano e del sacerdote" da lui mai conosciuta[7].

Distrugge, dopo la morte di Don Milani, tutto il carteggio intercorso con lui, che aveva seguito dalla conversione alla morte; a quanto pare (secondo un'intervista da lui rilasciata a Neera Fallaci) in esso si parlava anche dei loro rapporti con papa Paolo VI[8].

Alla sua morte, nel 1985, dopo una sepoltura provvisoria nel cimitero di Monticelli le sue spoglie sono poi traslate nella chiesa di San Michele Visdomini.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Alberto Camici, 2001; L'abitare, Volumi 196-197
  2. ^ giorgiolapira.org
  3. ^ Paolo Grossi, Nobiltà del diritto, Milano, Giuffrè, 2008, p. 70
  4. ^ Maurizio De Paoli, stpauls.it
  5. ^ L'Abitare, ivi p.136: fu direttore spirituale di La Pira, che fu da lui indirizzato da mons. Montini (Giorgio La Pira, 2004).
  6. ^ Mario Pancera 2006; barbiana.it
  7. ^ barbiana.it
  8. ^ moraccini.it

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Raffaele Bensi, La voce di Don Bensi. Vangeli a San Michelino, Libreria Editrice Fiorentina, 2010
  • Raffaello Torricelli, Don Bensi, Ed Polistampa 1997, pp. 168
  • Intervista a don Bensi di Nazzareno Fabbretti, Domenica del Corriere, 27 giugno 1971
  • Nuova antologia, Volume 126, Parte 2, p. 374
  • Maurilio Adriani, Firenze religiosa il XX secolo Libreria Editrice Fiorentina 1994 p. 92-98, 112, 124, 213
  • Carlo Celso Calzolai, S. Michele Visdomini Libreria Editrice Fiorentina 1977