Racconti proibiti... di niente vestiti

Racconti proibiti... di niente vestiti
	Ben Ekland e Janet Agren in una foto di scena del film
Paese di produzione	Italia
Anno	1972
Durata	103 min
Genere	commedia
Regia	Brunello Rondi
Soggetto	Roberto Leoni, Franco Bucceri
Sceneggiatura	Roberto Leoni, Franco Bucceri, Brunello Rondi; adattamento dialoghi: Giorgio Piferi
Produttore	Oscar Brazzi
Casa di produzione	Chiara Films Internazionali
Distribuzione in italiano	Euro International Film
Fotografia	Luciano Trasatti
Montaggio	Marcello Malvestito
Musiche	Stelvio Cipriani
Scenografia	Gianfrancesco Ramacci
Costumi	Monica Salinelli
Interpreti e personaggi
	Tina Aumont: Dirce; Janet Agren: Maddalena; Rossano Brazzi: Lorenzo del Cambio; Barbara Bouchet: Lucrezia degli Uberti; Magali Noël: Prudenzia; Silvia Monti: Felicita; Enzo Cerusico: Romeo; Leopoldo Trieste: marito di Fiora; Venantino Venantini: soldato dalla Sicilia; Karin Schubert: contadina; Monica Strebel: la morte; Mario Carotenuto: Fra' Bernardone; Lydia Brazzi: sora Amalia; Norberto Botti: Morando; Paola Corazzi: Fiora; Ben Ekland: Uccio; Antonio Falsi: Sarnacchione di Casteltroia; Michael Forrest: Bastianazzo; Renato Malavasi: Giappo de' Guidacci; Ghigo Masino:; Didi Perego: Giulietta; Marisa Traversi: Priora;
Doppiatori italiani
	Vittoria Febbi: Dirce; Micaela Esdra: Maddalena; Serena Verdirosi: Lucrezia degli Uberti; Fiorella Betti: Prudenzia; Rita Savagnone: Felicita; Michele Gammino: soldato dalla Sicilia;

Racconti proibiti... di niente vestiti è un film del 1972, diretto da Brunello Rondi.

Trama[modifica | modifica wikitesto]

Nel periodo di Papa Alessandro VI, Lorenzo del Cambio (Rossano Brazzi), pittore e poeta, induce al sesso Uccio, figlio di un suo amico, raccontandogli delle storie boccaccesche. Il ragazzo impara fin troppo bene le lezioni e ruba al maestro una bolla papale che gli permetterà di fornicare in un convento di monache. Nel finale il pittore muore, accompagnando la Morte sotto forma di una donna nuda.

Produzione[modifica | modifica wikitesto]

Inizialmente il film avrebbe dovuto intitolarsi Maestro d’amore. Secondo una dichiarazione del regista, più che al Decameron letterario o a quello cinematografico pasoliniano, egli s'ispirò alle atmosfere del Tom Jones di Henry Fielding e del relativo film di Tony Richardson.

Gli esterni furono girati per lo più a San Gimignano e Poggibonsi (entrambe in provincia di Siena), con varie sequenze filmate nella zona di Manziana (Roma).