Rete Ferroviaria Italiana

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Rete Ferroviaria Italiana
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Sede RFI presso la sede della capogruppo Ferrovie dello Stato Italiane
StatoBandiera dell'Italia Italia
Forma societariaSocietà per azioni
Fondazione1º luglio 2001 a Roma
Sede principaleRoma
GruppoFerrovie dello Stato Italiane
ControllateTerminali Italia
Persone chiave
SettoreTrasporto
Prodottigestione linee ferroviarie
Fatturato3,52 miliardi [2] (2022)
Utile netto263 milioni [2] (2022)
Dipendenti29 073[2] (2022)
Sito webwww.rfi.it/ e www.rfi.it/en.html

Rete Ferroviaria Italiana (abbreviata in RFI) è un’azienda pubblica in forma di società per azioni con funzione di gestore dell'infrastruttura ferroviaria nazionale, partecipata al 100% da Ferrovie dello Stato Italiane. Al pari delle altre società del gruppo FS, è qualificabile come organismo di diritto pubblico[3]. Rete Ferroviaria Italiana è, inoltre, ricompresa tra le amministrazioni pubbliche inserite nel conto economico consolidato dello Stato Italiano, individuate ai sensi dell’articolo 1 comma 3 della legge 31 dicembre 2009, n. 196 e ss.mm.[4][5]

RFI è costituita come società di diritto privato che opera in regime di concessione pubblica tramite un Atto di Concessione temporanea (DM 138 T del 31/10/2000)[6], che scadrà nel 2060[7].

L'azienda possiede una sua divisione per la navigazione che esercita il traghettamento dei convogli ferroviari nello stretto di Messina tra i porti di Messina e Villa San Giovanni.

Nel 2020 è stata inserita nel novero delle Pubbliche Amministrazioni da parte dell’Istat.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Sorse inizialmente nel luglio 1998 come Divisione Infrastruttura all'interno delle Ferrovie dello Stato.[8] La sua nascita effettiva è datata 9 aprile 2001, in seguito allo scorporo della stessa dalle FS[9], ed è legata all'esigenza di uniformarsi alla direttiva europea che ha separato le imprese che gestiscono le reti infrastrutturali da quelle che si occupano del trasporto di persone, cose e informazioni. Divenne operativa il 1º luglio dello stesso anno.

Il 29 ottobre 2015 il suo presidente Dario Lo Bosco è arrestato nell'ambito di un'inchiesta della procura di Palermo su appalti pubblici e corruzione[10] e si dimette il 31[11]. Ritorna presidente nel 2023.

Entro il 2032 sono previsti 200 miliardi di euro di investimenti di cui 80 nel Mezzogiorno.[12]

Settori di attività[modifica | modifica wikitesto]

A RFI è affidata dunque l'attività di gestione e manutenzione della rete ferroviaria e, anche attraverso la sinergica collaborazione con Italferr – società di progettazione del Gruppo Ferrovie dello Stato –, l'attività di progettazione costruzione e messa in esercizio dei nuovi impianti. Tra questi impianti, i più rilevanti dei quali sono le stazioni su cui, unitamente a Grandi Stazioni, RFI ha eseguito e sta eseguendo operazioni di riqualificazione.

Gestisce inoltre i sistemi di sicurezza e regolazione ferroviaria, stipula i contratti con le imprese ferroviarie, vende a queste ultime le tracce treno richieste per la circolazione e definisce l'orario della sua rete. Rete Ferroviaria Italiana è anche il soggetto che attua i servizi di manovra dei convogli in alcune stazioni ferroviarie. Infine, direttamente o tramite la controllata TAV (assorbita il 31 dicembre 2010), si sta dedicando alla messa in esercizio delle nuove linee per i treni ad alta velocità.

La società trae i suoi profitti essenzialmente dalla riscossione del canone di accesso all'infrastruttura versato dalle imprese ferroviarie che la utilizzano. Il rapporto tra RFI e le varie imprese ferroviarie è regolato da un apposito contratto chiamato Prospetto Informativo di Rete (PIR).

Dipendente della società, ad esempio, è il personale addetto al movimento che lavora nelle stazioni ferroviarie (capistazione, operatori alla circolazione ecc.).

Rete gestita[modifica | modifica wikitesto]

Al 2021, la rete ferroviaria gestita da RFI si compone di 16782 km di linee a scartamento normale, di cui 12111 km elettrificati con corrente continua a kV.[13]

Al 2008, i chilometri a doppio binario sono 7 306 mentre quelli a binario unico ammontano a 9 223[14].

La regione con la minore estensione di rete è la Valle d'Aosta, con 109 km di linee ferroviarie, interamente a binario unico e non elettrificate. La trazione Diesel è totale anche in Sardegna. La regione con la maggiore estensione di rete è il Piemonte, con 1897 km di linee ferroviarie, ma è la Lombardia la regione con il maggior traffico ferroviario passeggeri, muovendo 300 000 passeggeri al giorno con 1 130 treni.[senza fonte]

Rete gestita anno per anno[13][modifica | modifica wikitesto]

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Movimento (treni-km)[13][modifica | modifica wikitesto]

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Stazioni[modifica | modifica wikitesto]

RFI prevede una classificazione di tipo commerciale e promozionale per le proprie stazioni, basata sulla dimensione degli impianti, sul traffico passeggeri e altri parametri[15][16]. La suddivisione prevede quattro categorie:

  • bronze, comprendente piccoli impianti che attuano solo servizio regionale;
  • silver, che racchiude al suo interno impianti medio-piccoli che attuano anche qualche servizio di media percorrenza, frequentazione media per servizi metropolitani, regionali e di lunga percorrenza inferiore a quella delle gold.
  • gold, per impianti medio-grandi con un'elevata frequentazione; le località servite da queste stazioni devono avere un certo interesse sotto l'aspetto turistico, culturale, istituzionale e architettonico. Dal punto di vista commerciale devono avere una buona potenzialità.
  • platinum, in cui rientrano le stazioni caratterizzate da una frequentazione superiore a una media di 6.000 viaggiatori al giorno e da un alto numero medio di treni. Le città dotate di questi impianti, devono avere importanza dal punto di vista turistico, culturale, istituzionale e architettonico. Non tutte le stazioni platinum sono gestite da Grandi Stazioni[17].

Traghettamento[modifica | modifica wikitesto]

Il traghetto Villa durante il suo servizio nello stretto di Messina.

Le Ferrovie dello Stato Italiane possiedono e operano un servizio di traghetti per treni ferroviari che collegano il continente con la Sicilia attraversando lo stretto di Messina. Effettuano servizi di InterCity, InterCityNotte e di merci per mezzo delle navi traghetto.

Il traghettamento fu gestito direttamente dalle Ferrovie dello Stato dal 1905 al 2001, poi passò a RFI attraverso la società Bluvia dal 2002 al 2013. Dal 2013, in ottemperanza alle direttive europee che impongono la separazione fra i servizi di interesse generale (come il traghettamento delle carrozze ferroviarie e dei carri merci) e i servizi aperti al mercato di libera concorrenza, la componente di Bluvia relativa al traghettamento dei mezzi gommati e dei passeggeri nello stretto venne trasferita alla neo-costituita società Bluferries.

In seguito a questa scissione, RFI ha dismesso definitivamente il marchio Bluvia e da allora utilizza direttamente il proprio marchio per i servizi di traghettamento ferroviario nello stretto di Messina.[18]

Dal 1961 al 2009 è stato presente un servizio di traghetti, dapprima per il trasporto di passeggeri e in seguito per il solo trasporto merci, per collegare il continente all'isola sarda tra i porti di Civitavecchia e Golfo Aranci. Dal 2010, dopo la sospensione del servizio regolare, è attivo un servizio di traghettamento "a chiamata"[19] dagli scali di Messina Marittima e Villa San Giovanni Mare.

Flotta[modifica | modifica wikitesto]

Le unità navali elencate di seguito sono adibite al trasporto di carrozze ferroviarie e mezzi gommati.

Nome Stazza Lunghezza (m) Velocità in nodi Capacità
passeggeri
Metri lineari
carico merci
Nº carrozze ferroviarie Entrata in servizio Note
Iginia 6.060 147 18 900 15 2021[20]
Messina 6.060 147 18 900 N.D. 15 2013
Logudoro 6.505 145 20 998 445 N.D. 1989 In disarmo a Messina dal 2016
Scilla 5.619 145 20 998 445 16 1985
Villa 5.619 145 20 998 445 16 1985 Prossima al disarmo

Operatore telefonico[modifica | modifica wikitesto]

Dal 2004, RFI gestisce una propria rete di telefonia mobile GSM-R. Tale sistema di comunicazione radio per le ferrovie standardizzato a livello europeo e diffuso a livello globale offre una vasta gamma di servizi voce, SMS e dati necessari per garantire l’interoperabilità e il regolare esercizio ferroviario.

Alcuni operatori telefonici commerciali possono inoltre appoggiarsi alla rete di Rete Ferroviaria Italiane per garantire una migliore copertura, per esempio in galleria[21].

Sicurezza[modifica | modifica wikitesto]

Sicurezza sulla rete ordinaria[modifica | modifica wikitesto]

Caratteristiche generali[modifica | modifica wikitesto]

Per gli oltre 15 000 km della rete ordinaria gestiti dalla società, la sicurezza nella marcia dei treni è riposta nei sistemi di segnalamento di tipo ferroviario. Detti impianti sono manutenuti e migliorati da tecnici di vari settori (appartenenti al ramo "Infrastruttura" dell'azienda), mentre l'utilizzo degli stessi per la supervisione della circolazione ferroviaria è affidato al personale di terra degli impianti (appartenente al ramo "Movimento" dell'azienda).

Similmente alle maggior parte delle altre reti ferroviarie tradizionali italiane e straniere, anche su quella gestita da RFI il distanziamento dei treni sulla "piena linea" (necessario per garantire la sicurezza di marcia degli stessi) viene assicurato dall'invio, mediante il sistema di blocco, di un solo treno per volta in ogni "sezione di blocco" mentre la sicurezza nelle stazioni (caratterizzate dalla possibilità di effettuare precedenze e incroci) viene affidata ai segnali di protezione che le delimitano.

Evoluzione[modifica | modifica wikitesto]

Su un discreto numero di chilometri di strada ferrata ordinaria, al posto del più semplice blocco conta assi, è in funzione il "blocco elettrico automatico a correnti codificate". Questo sistema consente di anticipare sulla strumentazione di bordo davanti al macchinista lo stato del segnale della "sezione di blocco" successiva (la cosiddetta "ripetizione dei segnali in cabina") aggiungendo così altri 1 350 metri di spazio utile per frenare (diventato complessivamente di 2 700 metri, fino ad arrivare, in alcune linee, a 5 400 metri). Ciò permette di aumentare la sicurezza intrinseca del sistema e di poter aumentare la velocità massima sulla linea a 250 km/h (anziché ai tradizionali 150 km/h) aumentando in questo modo la capacità della rete nelle linee a maggior densità di traffico.

Sicurezza sulle linee ad alta velocità-alta capacità (AV-AC)[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Gestione del traffico ferroviario.

La sicurezza sulle linee AV-AC è assicurata dal nuovo sistema di blocco integrato computerizzato (e di segnalamento e dialogo a bordo dei locomotori) detto "blocco radio" per la gestione e il controllo del distanziamento dei treni ERTMS/ETCS (European Rail Traffic Management System / European Train Control System) di "Livello 2", che opera (sia in situazioni di normale corsa che in quelle di emergenza) esclusivamente via radio GSM-R eliminando così i tradizionali segnali luminosi a terra e la loro ripetizione in cabina.

La linea Roma-Gricignano di Aversa, inaugurata il 19 dicembre 2005, è stata la prima tratta ferroviaria al mondo messa in esercizio con questo sistema.

Stazioni ferroviarie[modifica | modifica wikitesto]

A novembre 2017, RFI e un consorzio di imprese guidato da Thales – cui partecipano anche Leonardo, Ingegneria Software Infdusstrile e Se.Gi[22] – hanno siglato un contratto della durata di cinque anni e include lavori di manutenzione per altri cinque anni. Secondo i Comunicati Stampa diramati dalle due società, il contratto riguarda l'installazione di sistemi di sicurezza in 61 stazioni sparse nel territorio nazionale, quali CCTV[23], rilevazione di accesso/intrusione (videosorveglianza e controllo), rilevazione di fumo, recinzioni di protezione, efficienza energetica e illuminazione, trasmissione dati e cablaggio[24].

Il contratto del 2017 per 61 stazioni segue a un precedente del 2008 per altre 143 stazioni[23] e prevede l'integrazione dei vari sistemi in un'unica interfaccia di facile utilizzo per il personale preposto alla sicurezza[25], il miglioramento in campo delle attività e i costi di manutenzione degli impianti[23].

Partecipazioni[modifica | modifica wikitesto]

  • Grandi Stazioni Rail SpA - Roma - 100%
  • Bluferries Srl - Messina - 100%
  • Blu Jet Srl - Messina - 100%
  • Terminali Italia Srl - Roma - 100%
  • Infrarail Firenze Srl - Firenze - 100%
  • Tunnel Ferroviario del Brennero SpA - Roma - 89,9%
  • Quadrante Europa Terminal Gate SpA - Verona - 50%

Le partecipazioni controllate e collegate sono complessivamente valutate nel bilancio al 31 dicembre 2021 per circa 143,774 milioni di euro.[26]

Precedenti partecipazioni[modifica | modifica wikitesto]

Nel corso della sua storia RFI ha avuto quote nelle seguenti società:

Dati economici, patrimoniali e commerciali[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Ferrovie dello Stato Italiane § Dati di bilancio.

Quella che segue è la tabella di comparazione dei dati finanziari della società.[27]

Anno Risultato netto di esercizio
(in milioni di €)
Margine operativo lordo
(EBITDA)
(in milioni di €)
Risultato operativo
(EBIT)
(in milioni di €)
Patrimonio netto
(in miliardi di €)
Dipendenti
2022[28] 263 521 312 34,095 29 073
2021[29] 275 452 273 33,931 27 892
2020[30] 38 333 71 33,662 26 395
2019[31] 302 481 350 33,715 26 407
2018[32] 274 449 312 33,512 26 479
2017[33] 262 480 293 33,341 26 025
2016[34] 181 357 215 33,114 25 540
2015[35] 129 279 160 32,95 25 409
2014[36] 140 451 350 33,279 25 949
2013[37] 269,80 516,5 387,20 33,289 27 108
2012[38] 159,986 376,76 246,253 33,004 27 101
2011[39] 98,105 239,843 112,841 33,183 28 120
2010 91,592 267,886 135,072 33,373 30 209
2009[40] 8,98 158,732 64,61 32,83 31 595
2008[41] 38,92 119,23 33,07 32 896
2007[42] 16,883 122,173 175,218 33,56 32 980
2006[43] 196,966 110,553 161,265 33,298 34 554
2005 0,2 37,9

Organizzazione[modifica | modifica wikitesto]

Il presidio della rete ferroviaria è stato garantito fino al 14 luglio 2009 dalle Direzioni Compartimentali Infrastruttura e dalle Direzioni Compartimentali Movimento. Dopodiché si è proceduto a una revisione della struttura territoriale che ha portato alla creazione di 15 Direzioni Operative Infrastrutture Territoriale e 13 Centri Operativi Esercizio Rete[44].

L'Agenzia nazionale per la sicurezza delle ferrovie (ANSF) — poi divenuta Agenzia nazionale per la sicurezza delle ferrovie e delle infrastrutture stradali e autostradali (ANSFISA) — è l'organismo indipendente di diritto pubblico che dal 2008 ha la competenza per le infrastrutture ferroviarie sul territorio nazionale.

RFI è membro dell'Istituto europeo per le norme di telecomunicazione (ETSI).[45]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ FS ITALIANE - Nominati i nuovi CDA di RFI e Trenitalia e il nuovo AD di Mercitalia Logistics, su rfi.it, 19 maggio 2023.
  2. ^ a b c Relazione finanziaria annuale 2022 (PDF), su rfi.it. URL consultato il 20 maggio 2022.
  3. ^ Rete Ferroviaria Italiana: Accertamento ispettivo ai sensi dell’art. 213 comma 5 del D.lgs. n. 50/2016 e s.m.i. presso le competenti sedi di Rete Ferroviaria Italiana S.p.a. per la verifica degli appalti identificati con i CIG: 55950361C5 - 55811541FB - 5484788E3A - 5518811AE6 - 5606642B55 - 5478702FE6 - 55453653F6 - 5475002294 - 5501757181 - 5575721E83 - 5625003B4F - 56031032DE - 55106425A2 - 5556835D4B - 548J53543B (importo a base d’asta: 194.400.000 euro).(Delibera Anac 784 del 24 novembre 2021) 1, su anticorruzione.it. URL consultato il 21 febbraio 2022.
  4. ^ DETERMINAZIONE E RELAZIONE SUL RISULTATO DEL CONTROLLO ESEGUITO SULLA GESTIONE DI FERROVIE DELLO STATO ITALIANE S.P.A. E DEL GRUPPO FERROVIE DELLO STATO ITALIANE (FSI S.p.A.), su corteconti.it. URL consultato il 9 settembre 2020.
  5. ^ Elenco analitico delle amministrazioni pubbliche inserite nel conto economico consolidato, individuate ai sensi dell’articolo 1, comma 3 della legge 31 dicembre 2009, n. 196 e ss.mm. (Legge di contabilità e di finanza pubblica) 1 (PDF), su istat.it. URL consultato il 9 settembre 2020 (archiviato dall'url originale il 21 luglio 2020).
  6. ^ Decreto Ministeriale n. 138T del 31 ottobre 2000 (PDF), su rfi.it. URL consultato il 15 dicembre 2019 (archiviato dall'url originale il 2 maggio 2013).
  7. ^ RFI, il Gestore dell'Infrastruttura - Missione e attività - RFI, su rfi.it. URL consultato il 15 dicembre 2019.
  8. ^ Giorgio Stagni, Dalle FS a Trenitalia, cronaca di vent'anni di trasformazioni, in La riforma delle ferrovie italiane, dicembre 2004. URL consultato il 14 agosto 2011.
  9. ^ Corte Dei Conti [collegamento interrotto], su 74.125.77.132.
  10. ^ Copia archiviata, su livesicilia.it. URL consultato il 29 ottobre 2015 (archiviato dall'url originale il 5 marzo 2016).
  11. ^ Tangenti, Lo Bosco lascia la presidenza di Rfi: i giudici chiariranno presto tutto - Giornale di Sicilia
  12. ^ Trasporti, Italia ad alta velocità: il piano di Ferrovie da 200 miliardi. Ecco la mappa dei collegamenti veloci, su quotidiano.net (archiviato l'11 dicembre 2023).
  13. ^ a b c 20 anni di RFI
  14. ^ FS News - Tecnologie e sistemi d'avanguardia chilometro per chilometro.
  15. ^ Copia archiviata (PDF), su rfi.it. URL consultato il 31 gennaio 2014 (archiviato dall'url originale il 13 marzo 2013).
  16. ^ Classificazione stazioni ferroviarie - RFI, su rfi.it. URL consultato il 31 gennaio 2014 (archiviato dall'url originale il 18 maggio 2011).
  17. ^ Tratto da rfi.it Archiviato il 1º maggio 2008 in Internet Archive. URL consultato il 10-02-2008.
  18. ^ https://www.wikiwand.com/it/Bluvia
  19. ^ Navigazione, nessuno stop ai collegamenti con la Sardegna, su FSNews, 13 gennaio 2010. URL consultato il 3 ottobre 2010.
  20. ^ Al porto di Messina arrivata la nuova nave "Iginia": a breve solcherà le acque dello Stretto, su Gazzetta del Sud, 8 novembre 2021. URL consultato il 9 dicembre 2023.
  21. ^ Rete GSM-R, su www.rfi.it. URL consultato il 3 gennaio 2024.
  22. ^ Ferrovie: contratto Rfi-Thales per la "sicurezza" di 61 stazioni, su trasporti-italia.com, 27 novembre 2017. URL consultato il 2 novembre 2018 (archiviato il 2 novembre 2018).
  23. ^ a b c RFI si affida a Thales per i sistemi di sicurezza di 61 stazioni. Sarà implementato sistema CCTV, su ferpress.it, Roma, 27 novembre 2018. URL consultato il 2 novembre 2018 (archiviato il 2 novembre 2018).
  24. ^ RFI si affida a Thales per sistemi sicurezza di 61 stazioni, su teleborsa.it, 27 novembre 2017. URL consultato il 31 ottobre 2018 (archiviato il 2 novembre 2018).
  25. ^ Accordo Thales-RFI per i sistemi di sicurezza e controllo, su online.it, 27 novembre 2018. URL consultato il 2 novembre 2018 (archiviato il 2 novembre 2018).
    «" giovarne sarà soprattutto la sicurezza per i passeggeri."»
  26. ^ Relazione finanziaria annuale 2021 (PDF), su rfi.it. URL consultato il 15 maggio 2021.
  27. ^ Informazioni finanziarie, su rfi.it. URL consultato il 31 gennaio 2018.
  28. ^ Relazione finanziaria della società Rete Ferroviaria Italiana anno 2022 (PDF), su rfi.it. URL consultato il dicembre 2022.
  29. ^ Relazione finanziaria della società Rete Ferroviaria Italiana anno 2021 (PDF), su rfi.it. URL consultato il dicembre 2021.
  30. ^ Relazione finanziaria della società Rete Ferroviaria Italiana anno 2020 (PDF) [collegamento interrotto], su rfi.it. URL consultato il dicembre 2020.
  31. ^ Relazione finanziaria della società Rete Ferroviaria Italiana anno 2019 (PDF), su rfi.it. URL consultato il dicembre 2019.
  32. ^ Relazione finanziaria della società Rete Ferroviaria Italiana anno 2018 (PDF) [collegamento interrotto], su rfi.it. URL consultato il dicembre 2018.
  33. ^ Relazione finanziaria della società Rete Ferroviaria Italiana anno 2017 (PDF) [collegamento interrotto], su rfi.it. URL consultato il dicembre 2017.
  34. ^ Relazione finanziaria della società Rete Ferroviaria Italiana anno 2016 (PDF), su rfi.it. URL consultato il dicembre 2016 (archiviato dall'url originale il 7 settembre 2017).
  35. ^ Relazione finanziaria della società Rete Ferroviaria Italiana anno 2015 (PDF) [collegamento interrotto], su rfi.it. URL consultato il dicembre 2015.
  36. ^ Relazione finanziaria della società Rete Ferroviaria Italiana anno 2014 (PDF), su rfi.it. URL consultato il dicembre 2014 (archiviato dall'url originale il 28 maggio 2016).
  37. ^ Relazione finanziaria della società Rete Ferroviaria Italiana anno 2013 (PDF), su rfi.it. URL consultato il dicembre 2013 (archiviato dall'url originale il 24 settembre 2015).
  38. ^ Bilancio di esercizio della società Rete Ferroviaria Italiana anno 2012 (PDF), su rfi.it. URL consultato il dicembre 2012 (archiviato dall'url originale il 31 ottobre 2015).
  39. ^ Bilancio di esercizio della società Rete Ferroviaria Italiana anno 2011 (PDF), su rfi.it. URL consultato il dicembre 2011 (archiviato dall'url originale il 19 maggio 2016).
  40. ^ Bilancio di esercizio della società Rete Ferroviaria Italiana anno 2009 (PDF) [collegamento interrotto], su rfi.it. URL consultato il dicembre 2009.
  41. ^ Bilancio di esercizio della società Rete Ferroviaria Italiana anno 2008 (PDF) [collegamento interrotto], su rfi.it. URL consultato il dicembre 2008.
  42. ^ Bilancio di esercizio della società Rete Ferroviaria Italiana anno 2007 (PDF), su inmarcia.it.
  43. ^ Bilancio di esercizio della società Rete Ferroviaria Italiana anno 2006 (PDF), su fsitaliane.it. URL consultato il dicembre 2006.
  44. ^ fastferrovie.it
  45. ^ (EN) List of All ETSI Full Members - ETSI Associate Members - Observers - Counsellors

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Roberto Rolle, Nasce RFI, in Tutto treno, 13 (2001), n. 147, p. 12-17
  • Franco Migliorini. Un corridoio per salvare l'Italia, Limes, 2006), n. 2, pp. 33–44
  • Francesco Bloisi, Francesco Maria, Italia ferroviaria. RFI maps, in Tutto treno tema, (2012), n. 27, pp. 1–100

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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