Purismo (pittura)

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Il purismo fu un movimento pittorico italiano sorto sulla scia dei Nazareni. Il termine fu coniato intorno al 1833 dal grecista e latinista Antonio Bianchini, riferito a quei pittori che, da circa un decennio, intendevano rifarsi agli artisti primitivi italiani da Cimabue al primo Raffaello, in analogia con quanto avveniva in ambito letterario, dove si riproponevano forme linguistiche pure ispirate al Trecento toscano.

Nel 1842 venne pubblicato il manifesto ufficiale del movimento: Del purismo nelle arti, redatto dal Bianchini e sottoscritto dal pittore Tommaso Minardi, dallo scultore romano Pietro Tenerani, e dal nazareno Friederich Overbeck.

Principale interprete del movimento a Roma fu Tommaso Minardi, di cui il Bianchini diverrà allievo dedicandosi alla pittura, che già nel 1834, in una prolusione alla Pontificia Accademia di Belle Arti di San Luca, riassumendo i termini del dibattito, poneva come punto principale la svalutazione della pittura di Raffaello, che i puristi rifiutavano, proprio perché in quelle opere vedevano i germi delle astratte convenzioni neoclassiche. I puristi intendevano sostituire all’imitazione dei classici, sinonimo di falsità, una semplice, chiara e conveniente dimostrazione delle cose rappresentate. Infleunzati anche dall'opera di Jean-Auguste-Dominique Ingres e di Lorenzo Bartolini.

Accanto ai già citati firmatari del Manifesto, Tenerani e Minardi, l’unica personalità di rilievo è Luigi Mussini, attivo in Toscana e che nel 1841, con La Musica Sacra (Firenze, Galleria Nazionale d'Arte Moderna), coniugò il riferimento alla pittura umbra del Quattrocento, di ascendenza nazarena, con la lezione formale derivata da ngres. Al movimento sono da ricollegare gli allievi di Minardi: Antonio Ciseri e Costantino Brumidi e gli allievi di Mussini: Alessandro Franchi, Amos Cassioli e Cesare Maccari.

Con la prima Esposizione italiana del 1861, svoltasi a Firenze, le fortune del purismo cominciano a declinare, soppiantato dai nuovi stili dei macchiaioli e dalle nuove poetiche veriste.


Il purismo nelle regioni italiane

A rappresentare questa corrente in Liguria fu principalmente Maurizio Dufour. A lui si affiancarono altri artisti, quali Luisa Piaggio Mussini. La realizzazione maggiore in Genova in questo campo è la chiesa dell'Immacolata.

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