Psarolepis romeri

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Psarolepis
Stato di conservazione
Fossile
Classificazione scientifica
Dominio Eukaryota
Regno Animalia
Phylum Chordata
Classe Osteichthyes
Sottoclasse Sarcopterygii
Genere Psarolepis
Specie P. romeri

Lo psarolepide (Psarolepis romeri) è un pesce estinto, vissuto tra il tardo Siluriano e il Devoniano inferiore (tra 400 e 390 milioni di anni fa). È considerato un primitivo rappresentante dei sarcopterigi, forse simile agli onicodonti. I suoi resti sono stati ritrovati nella regione dello Yunnan, in Cina.

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Questo pesce era dotato di un corpo affusolato e robusto, dall'aspetto vagamente simile a quello di uno squalo. La caratteristica principale dello psarolepide era costituita da un paio di “spirali di denti” poste all'estremità della mandibola. La testa era costituita da alcune placche dermiche particolarmente spesse, ricoperte da scanalature e grandi pori. Un'altra caratteristica dello psarolepide era data da una grande spina posta proprio di fronte alla pinna pettorale, che partiva dal cinto scapolare per estendersi all'indietro. Un'altra spina era posta davanti alla pinna mediana dietro la testa.

Classificazione[modifica | modifica wikitesto]

Nel 1998 vennero alla luce alcuni fossili nella provincia dello Yunnan, in rocce databili al limite tra il Siluriano e il Devoniano. Il ritrovamento venne descritto come Psarolepis romeri.

La prima descrizione di questo animale lo vide classificato tra i sarcopterigi, ma i paleontologi si trovarono in difficoltà a capire effettivamente a quale gruppo appartenesse questo animale (sarcopterigi o attinopterigi) a causa della sua notevole primitività. Psarolepis, infatti, è un miscuglio di alcune caratteristiche di entrambi i gruppi, e al contempo ne è sprovvisto di altre; per questo motivo è considerato un fossile di transizione tra questi due gruppi.

Caratteristiche[modifica | modifica wikitesto]

Testa[modifica | modifica wikitesto]

La testa dello psarolepide era costituita da quattordici placche contenenti un livello di cosmina, una sostanza simile alla porcellana. Questo rivestimento oscura di fatto le linee di sutura del cranio, ed è quindi difficile studiare l'esatta struttura delle ossa. Il muso era stranamente accorciato e le narici erano poste sopra gli occhi, i quali erano esattamente sopra la mascella superiore.

Spine delle pinne[modifica | modifica wikitesto]

Una delle caratteristiche più sorprendenti dello psarolepide erano le spine presenti sulle pinne. Ve ne erano di due tipi: una si estendeva all'indietro rispetto al cinto scapolare, l'altra associata alla pinna dorsale. Queste spine sono state rinvenute solo in alcuni pesci con mascelle estremamente primitivi, gli acantodi, e sembrerebbero assenti negli squali primitivi (anche se sono presenti in grande abbondanza nelle forme più evolute).

Dentatura[modifica | modifica wikitesto]

Le grandi zanne poste sulla placca dentale sulla punta della mandibola identificano lo psarolepide come un rappresentante degli onicodonti, un primitivo gruppo di pesci sarcopterigi. La premascella e l'osso dentale, inoltre, possedevano una fila irregolare di denti esterni di piccole dimensioni.

Parentele[modifica | modifica wikitesto]

I fossili di Psarolepis mostrano affinità sia con gli attinotterigi sia con i sarcotterigi. Nella mandibola, ad esempio, i denti sono simili a quelli dei sarcotterigi, con molteplici riempimenti di cosmina. Le ossa delle guance, invece, mostrano caratteristiche di entrambi i gruppi. La spina pettorale è stata rinvenuta anche nei placodermi e negli acantodi, mentre quella dorsale è comune agli squali e agli stessi acantodi. Queste due caratteristiche, in ogni caso, non si riscontrano in nessun altro pesce osseo.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Michael J. Benton (2005). "Early Palaeozoic Fishes", Vertebrate Palaeontology. Blackwell Publishing, p. 65. ISBN 0632056371.
  • Henry Gee (2001). "Something Fishy in the Family Tree", Rise of the dragon: Readings from Nature on the Chinese Fossil Record. University of Chicago Press, pp. 64–66. ISBN 0226284913.
  • Min Zhu; Xiaobo Yu, Philippe Janvier (February 1999). "A primitive fossil fish sheds light on the origin of bony fishes". Nature 397 (6720): 607-610. doi:10.1038/17594.

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