Proiezione ottante di Leonardo

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Schizzo nel Codice Atlantico con il tipo di proiezione a ottanti di Leonardo

La proiezione ottante di Leonardo o Proiezioni a ottanti,[1][2][3] è un tipo di proiezione proposta per la prima volta nel 1508 da Leonardo da Vinci nel Codice Atlantico. La paternità di Leonardo è stata dimostrata da Christoher Tyler in un suo articolo, Leonardo da Vinci's World Map,[4] in quanto uno schizzo della proiezione è presente su una pagina dei manoscritti del Codice Atlantico, della mano di Leonardo, e questo schizzo di Leonardo è la prima descrizione conosciuta della proiezione ottante.[4]

La stessa pagina del Codex contiene otto schizzi di altre proiezioni del globo (conosciute già dalla fine del secolo XV), studiate da Leonardo, che vanno dalla proiezione planisferica conica di Tolomeo a quella proposta da Rosselli,[5]

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Proiezione Cahill-butterfly (1915).

Si tratta di una proiezione non conformale che non conserva l'area, limitata da archi circolari, senza né meridiani né paralleli. In essa la superficie sferica della Terra è divisa in otto ottanti, ciascuno reso piano con la forma di triangolo di Reuleaux. Se trasferiti su supporto flessibile, sarebbe possibile ricoprire con essi tutta la superficie d'un globo sferico.

Gli otto triangoli sono orientati in un modo simile a quello di due quadrifogli, uno accanto all'altro, con i poli della Terra al centro di ogni foglia. Il lato di ciascuno degli otto triangoli, (opposto al centro della foglia) è un quarto dell'equatore, mentre gli altri due (che convergono nel centro della foglia), sono un quarto dei due meridiani che, insieme all'equatore, sezionano il mondo in otto ottanti.[6]

Proiezioni simili[modifica | modifica wikitesto]

Pagina del Codice Atlantico con schizzi di otto proiezioni del globo, studiate da Leonardo

Le altre proiezioni che si basano su triangolo di Reuleaux furono pubblicate da:

Polemica sulla paternità[modifica | modifica wikitesto]

Anche se la paternità leonardesca della prima descrizione della proiezione in ottanti è stata dimostrata da Christofer Tyler,[4] essa non è universalmente accettata, fino al punto che alcuni autori, come Groth, Henry Harrisse,[8] Eugene Muntz,[9] si manifestano completamente contrari ad accettare una qualsiasi minima contribuzione da parte di Leonardo.

Invece altri storici accettano la mappa come autentica, lasciando aperta la possibilità che non sia opera diretta di Leonardo, ma quella di uno dei suoi discepoli, (secondo Keunig è stata fatta da uno dei suoi seguaci sotto la sua direzione),[10]

Tra questi ci sono, H.R. Major nella sua opera "Memoir on a mappemonde by Leonardo da Vinci, being the earliest map hitherto known containing the name of America",[11] Christoher Tyler nel suo articolo Leonardo da Vinci World Map[4] José Luis Espejo, nel suo libro I messaggi nascosti di Leonardo Da Vinci,[12] o David Bower[7]

Evoluzione[modifica | modifica wikitesto]

Mappamondo di Leonardo da Vinci in otto ottanti in forma di triangoli di Reuleaux.
Proiezione di Nicolaas-Geelkercken - 1616.
Proiezione di Cahill (pamflet "circum-aviation of the globe" - 1915)

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Art of geography (archive.org) 2016-03-04
  2. ^ Progonos-map-projections
  3. ^ Csiss.org-map-projections, su csiss.org. URL consultato il 20 agosto 2019 (archiviato dall'url originale il 2 ottobre 2019).
  4. ^ a b c d Christofer Tyler, Leonardo da Vinci’s World Map (PDF), London, J.B. Nicholls and Sons, 1865. URL consultato il 21 marzo 2015.
  5. ^ C.W. Tyler, Leonardo da Vinci's World Map (PDF), in Journal of the International Map Collector's Society, 149 Summer, 2017, pp. 21-31.
  6. ^ John P. Snyder, Flattening the Earth: Two Thousand Years of Map Projections, University of Chicago Press, 5 dicembre 1997, pp. 40–, ISBN 978-0-226-76747-5.
  7. ^ a b Johannes Keuning, The history of geographical map projections until 1600, in Imago Mundi, vol. 12, n. 1, gennaio 1955, pp. 1–24, DOI:10.1080/03085695508592085, JSTOR 1150090..
  8. ^ Henry Harrisse, Bibliotheca Americana Vetustissima: Una descripción de las obras relativas a América publicados entre los años 1492 y 1,551 mil, Librairie Tross, 1872.
  9. ^ Eugenio Muntz, Leonardo Da Vinci, El Sabio, El Artista, El Pensador, CIRCULO LATINO, 2005, pp. 1-, ISBN 978-84-96129-62-7.
  10. ^ Johannes Keuning, The history of geographical map projections until 1600, in Imago Mundi, vol. 12, n. 1, January 1955, pp. 1–24, DOI:10.1080/03085695508592085, JSTOR 1150090.
  11. ^ Richard Henry Major, Memoir on a mappemonde by Leonardo da Vinci, being the earliest map hitherto known containing the name of America, now in the Royal Collection at Windsor. (PDF), London, J.B. Nicholls and Sons, 1865. URL consultato il 21 marzo 2015.
  12. ^ José Luis Espejo Pérez, Los mensajes ocultos de Leonardo Da Vinci, Editorial Base, 2012, ISBN 978-84-15706-00-7.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Saavedra Droguett Camila, Scale (mapping), Saint Thomas, 2008.
  • Muntz, Eugenio, Leonardo da Vinci, el sabio, el artista, el pensador, Barcelona: Círculo Latino, 2005, ISBN 978-84-96129-62-7.

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