Prionolepis

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Prionolepis
Prionolepis cataphractus
Intervallo geologico
Stato di conservazione
Fossile
Classificazione scientifica
Dominio Eukaryota
Regno Animalia
Phylum Chordata
Subphylum Vertebrata
Classe Actinopterygii
Ordine Alepisauriformes
Famiglia Prionolepididae
Genere Prionolepis

Il prionolepide (gen. Prionolepis) è un pesce estinto, appartenente agli alepisauriformi. Visse nel Cretaceo superiore (Cenomaniano - Turoniano, circa 95-90 milioni di anni fa) e i suoi resti fossili sono stati ritrovati in Libano e in Inghilterra.

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Il corpo di Prionolepis era lungo e affusolato, ma piuttosto forte e robusto. Rispetto ad altri pesci simili (come Eurypholis), Prionolepis è facilmente riconoscibile a causa di una fila laterale di scaglie molto alte dal bordo posteriore seghettato (da qui il nome Prionolepis, dal greco "scaglia a sega") e ricoperte di ganoina. Il muso era appuntito e molto allungato, e la mandibola era leggermente prognata. La lunghezza totale poteva raggiungere i 25 centimetri.

Classificazione[modifica | modifica wikitesto]

Questo pesce è noto per due specie: P. angustus (proveniente dall'Inghilterra) e P. cataphractus, della quale sono stati ritrovati numerosi resti fossili completi, ritrovati nei giacimenti di Haqel e di Hgula (Libano). Prionolepis è considerato un rappresentante degli alepisauriformi, un gruppo di pesci predatori attualmente rappresentato da alcune specie, ma che nel Cretaceo era notevolmente più diffuso. Prionolepis è stato ascritto a una famiglia a sé stante, probabilmente imparentata con i Dercetidae, dal corpo ancora più allungato.

Fossile di Prionolepis cataphractus con all'interno del ventre una preda. Nell'angolo in alto a destra un fossile di Pseudosculda, affine all'attuale canocchia.

Paleoecologia[modifica | modifica wikitesto]

Prionolepis era un pesce predatore, che spesso inghiottiva le sue prede intere: alcuni fossili provenienti dal Libano contengono, nella regione ventrale, resti di pesci più piccoli, ancora non del tutto digeriti. Prionolepis doveva essere un predatore nectonico molto vorace: ingeriva grandi prede (lunghe anche 1/3 della propria lunghezza), e a volte era proprio la grande dimensione delle prede a causare la morte del predatore.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

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