Porto d'armi

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca

Con porto d'armi (più formalmente licenza di porto d'armi) s'intende un'autorizzazione concessa ai cittadini da parte delle autorità di pubblica sicurezza locali, al fine di consentire l'acquisto, la detenzione e il porto di armi, nelle zone in cui queste operazioni normalmente non sono permesse.

Caratteristiche generali[modifica | modifica wikitesto]

I requisiti per il rilascio comprendono particolari caratteristiche del soggetto (ad esempio assenza di condanne penali) e/o particolari circostanze, come ad esempio in caso di autodifesa. Esso è necessario se non si vuole incorrere nella sanzioni previste dalla legge, come ad esempio nella fattispecie del reato di porto abusivo di armi o possesso illegale di armi, sanzionata da paese a paese in modo diverso.

Nel mondo[modifica | modifica wikitesto]

Francia[modifica | modifica wikitesto]

La disciplina è contenuta nel Codice della Difesa, emanato nel 2004. La normativa classifica le armi in quattro categorie: A, B, C, e D (la prima divisa in due sottocategorie A1 e A2) ognuna con proprie licenze e limitazioni, in particolare per l'acquisto di munizioni per quelle della categoria A i requisiti sono maggiormente stringenti.

Germania[modifica | modifica wikitesto]

La normativa è costituita dalla legge sulle armi dell'8 marzo 1976 e prevede il possesso di apposita licenza - detta Waffenbesitzkarte - per ogni singola arma che si possiede. I requisiti sono stati modificati nel corso del tempo, in particolare dopo il 2009 dopo i fatti relativi al massacro di Winnenden, in particolare è necessario:

  • avere raggiunto la maggiore età (fissata al compimento di diciotto anni);
  • dimostrare di essere una persona mentalmente sana, non dipendente da droghe e di non avere precedenti penali legati alla violenza (ai minori di 25 anni viene fatta una vera e propria valutazione psichiatrica);
  • dimostrare di avere competenza nel maneggiare l’arma;
  • dimostrare di avere bisogno dell'arma.

Italia[modifica | modifica wikitesto]

Dal punto di vista formale, secondo la legislazione italiana sulle armi, si distingue tra "licenza di detenzione di armi" e "licenza di porto di armi": una quindi relativa alla detenzione e una al porto, quest'ultima necessaria per il porto o trasporto delle armi al di fuori della propria abitazione. La prima include anche l'autorizzazione necessaria (nulla osta) per poter procedere all'acquisto di tutte le comuni armi da sparo. La normativa principale riguardante legislazione italiana sulle armi è costituita dal TULPS e dalla legge 18 aprile 1975, n. 110.

È necessario anzitutto non essersi dichiarati obiettori di coscienza al servizio militare in Italia, salvo nel caso di rinuncia a tale status.[1] Le autorizzazioni al porto sono rilasciate dalla questura per quanto riguarda le armi lunghe, mentre quelle per le armi corte e per difesa personale (rivoltella, pistola e bastoni animati con lama di lunghezza non inferiore a 65 centimetri) la competenza è della prefettura,[2] in ogni caso si tratta di due licenze diverse. I documenti richiesti, per ottenere le autorizzazioni di detenzione e porto, sono gli stessi ma il nulla osta di acquisto permette il solo acquisto degli oggetti richiesti e viene trattenuto dall'armiere all'atto dell'acquisto stesso. La durata dell'autorizzazione varia a seconda della tipologia: ad esempio, per uso sportivo e caccia ha validità di 5 anni, è rinnovabile e permette l'acquisto di armi e munizioni per tutto il tempo della sua validità.[3]

La custodia delle armi, nonché il trasporto, è regolato in modo diverso a seconda del tipo di licenza che si possiede, è comunque necessario che si utilizzino opportune cautele per evitare l'accesso alle armi a determinate categorie di soggetti; pertanto il legittimo proprietario non può fare impugnare l'arma a minorenni o incapaci né a persone non abilitate a farlo. Armi, munizioni e polveri da sparo si possono acquistare unicamente se si è in possesso di una licenza di acquisto (nulla osta) o un porto d'armi. Si possono acquistare (nel tempo) armi e munizioni in quantità desiderata per soddisfare le proprie esigenze, in numero limitato armi e munizioni (ovvero n. 3 armi comuni da sparo, n. 12 armi sportive, infiniti fucili da caccia; munizioni e polvere fino a un massimo di 5 kg di polvere complessiva) - che devono sempre e comunque essere dichiarate alle autorità competenti - nonché tipi di polveri che in caso di controllo disposto dalle autorità (da effettuarsi a loro discrezione), deve rispettare alcuni limiti di legge.

In generale vi sono specifiche disposizioni per gli appartenenti alle forze di polizia italiane, come ad esempio il porto senza licenza per difesa personale nei casi previsti nel caso dall’art. 73 del R.D. 6 maggio 1940 n. 635.[4]

Stati Uniti d'America[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Politica delle armi negli Stati Uniti d'America.

Negli USA il II emendamento della Costituzione degli Stati Uniti d'America prevede il diritto per ogni cittadino di possedere un'arma, mentre la vendita e la produzione e il porto di armi da fuoco sono regolate, a livello federale, da una serie di leggi federali, tra le quali il National Firearms Act del 1934,[5] il Federal Firearms Act del 1938 e il Gun Control Act del 1968 (quest'ultima che abolì la legge del 1938) e il Firearms Owners Protection Act del 1986.

In ogni caso, la disciplina del porto varia in ogni stato federato degli Stati Uniti d'America, ad esempio in molti stati è possibile circolare con un'arma nascosta (il cosiddetto concealed carry). Il Gun Control Act[6] prevede alcune limitazioni in casi particolari, e l'obbligo del possesso di licenza (la Federal Firearm Licence) e il pagamento di imposte; per alcuni tipi di armi (ad esempio fucili d'assalto) sussiste il divieto d'acquisto di pezzi importati, e comunque se non fabbricati secondo i criteri previsti dalla legge del 1968.

Il 5 gennaio 2016 il Presidente Barack Obama annunciò lo stanziamento di 500 milioni di dollari per i controlli sulla salute mentale degli acquirenti, verifiche obbligatorie preventive su precedenti penali e condizione psico-fisica di chi intende acquistare armi e dei venditori, e l'estensione di tali verifiche anche agli acquisti online e ai commercianti sul web.[7]

Il 24 giugno 2022 la Corte Suprema ha bocciato le restrizioni al porto d'armi dello stato di New York che dal 1911 richiedevano l'acquisto di una licenza per sola autodifesa.[8]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Art. 1 legge 2 agosto 2007 n. 130
  2. ^ Art. 42 R.D. 18 giugno 1931, n. 773
  3. ^ Secondo quanto stabilisce la legge in tema di acquisto armi (art.773 del TULPS e art. 17 legge 18 aprile 1975 n.110)
  4. ^ Art. 73 R.D. 6 maggio 1940 n. 635, su edizionieuropee.it.
  5. ^ Bureau of Alcohol, Tobacco, Firearms and explosives, National Firearms Act (PDF), su gpo.gov.
  6. ^ Bureau of Alcohol, Tobacco, Firearms and explosives, Gun Control Act (PDF), su gpo.gov.
  7. ^ Obama, al via la stretta sulle armi in Usa: oggi i primi provvedimenti, su Repubblica.it. URL consultato il 5 gennaio 2016.
  8. ^ Sì alle armi anche fuori casa, la decisione della Corte suprema americana, su ansa.it, ANSA.It, 22 giugno 2022. URL consultato il 28 giugno 2022.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàThesaurus BNCF 54399 · J9U (ENHE987007329006105171