Ponte Negri

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Ponte Negri
Localizzazione
StatoBandiera della Francia Francia
CittàRoure, Saint-Sauveur-sur-Tinée
Coordinate44°07′42″N 7°05′51″E / 44.128333°N 7.0975°E44.128333; 7.0975
Dati tecnici
TipoPonte strallato
Materialepietra, cemento, legno
Mappa di localizzazione
Map

Ponte Negri (in francese Pont de Paule) fino al 1947 era un valico del confine italo-francese tra il Piemonte e il Nizzardo, situato sul torrente Tinea circa duecentotrenta metri a valle della confluenza del vallone di Molliera, allora frazione del comune italiano di Valdieri in provincia di Cuneo.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Al di là della sua scarsa rilevanza come valico, si trova infatti lungo una strada secondaria che si inoltra nel suddetto vallone per circa tre chilometri fino alle case di Perablancia e prosegue come mulattiera fino al villaggio di Molliera, il Ponte Negri rappresentava un importante riferimento per la topografia militare del tempo[1], in quanto punto di giunzione tra due Settori di Copertura della Frontiera affidati alla G.a.F, cioè il II Settore "Alta Roja - Gessi" e il III Settore "Stura", la cui linea di separazione partiva dal Ponte Negri, saliva lungo la displuviale Monte San Salvatore - Testa di Pelevos - Testa Rubina - Testa Mercera - Cima di Tavels - Monte Malinvern e scendeva a Valdieri lungo la cresta del versante sinistro della valle del Gesso della Valletta.

A seguito del Trattato di Parigi del 1947 il Ponte Negri è passato alla Francia assieme alle cosiddette "terre di caccia" di Vittorio Emanuele II, cioè i territori del retroterra nizzardo compresi nel triangolo tra la Cima di Collalunga, il Monte Clapier e la Cima del Diavolo, rimasti all'Italia dopo la cessione della Contea di Nizza nel 1860.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Vedere ad esempio il Piano di Radunata 12 (P.R. 12), riportato da Massimo Ascoli in la Guardia alla Frontiera, Stato Maggiore Esercito - Ufficio Storico, Roma 2003, ISBN 88-87940-36-3, pag.122

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Massimo Ascoli, la Guardia alla Frontiera, Stato Maggiore Esercito - Ufficio Storico, Roma 2003, ISBN 88-87940-36-3

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]