Pollegio

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Pollegio
comune
Pollegio – Stemma
Pollegio – Veduta
Pollegio – Veduta
Localizzazione
StatoBandiera della Svizzera Svizzera
Cantone Ticino
DistrettoLeventina
Amministrazione
Lingue ufficialiItaliano
Territorio
Coordinate46°21′58″N 8°56′35″E / 46.366111°N 8.943056°E46.366111; 8.943056 (Pollegio)
Altitudine298 m s.l.m.
Superficie5,9 km²
Abitanti741 (2015)
Densità125,59 ab./km²
FrazioniPasquerio
Comuni confinantiBiasca, Bodio, Personico, Serravalle
Altre informazioni
Cod. postale6742
Prefisso091
Fuso orarioUTC+1
Codice OFS5077
TargaTI
CircoloGiornico
Cartografia
Mappa di localizzazione: Svizzera
Pollegio
Pollegio
Pollegio – Mappa
Pollegio – Mappa
Sito istituzionale

Pollegio (in tedesco Klösterli, desueto[1], in dialetto ticinese Puléisg[senza fonte]) è un comune svizzero di 741 abitanti del Canton Ticino, nel distretto di Leventina, parte della Regione Tre Valli.

Geografia fisica[modifica | modifica wikitesto]

Pollegio sorge nella bassa Valle Leventina, nel fondovalle del fiume Ticino.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Pollegio era inizialmente distinto in due entità villaggi: uno sulla montagna, facente parte della comunità montana di Saymola, e l'altro sul piano. Intorno al 1500 la comunità di montagna fu inglobata nel paese in pianura, dando vita all'attuale Pollegio[senza fonte].

Il progressivo consolidamento dei commerci lungo la strada del San Gottardo portarono importanti sviluppi economici alla località sul piano. Pollegio divenne una tappa strategica verso il passo del San Gottardo, in particolare con l'edificazione verso il 1200 di una stazione di pedaggio con annesso un ospizio per viandanti, l'Hospitale di Santa Maria in Campo Canino de Pollezio degli Umiliati, attualmente conosciuto come Istituto Santa Maria[senza fonte].

Nel 1999 tra Pollegio e Bodio è stato aperto il cantiere per la realizzazione della galleria di base del San Gottardo per creare il collegamento ferroviario ad alta velocità AlpTransit tra Bellinzona e Zurigo. Fino all'inaugurazione di AlpTransit nel 2016 Pollegio ha anche ospitato l'Infocentro del progetto.

Dove è ubicata anche una sottostazione elettrica vi è la sede della nuovissima centrale d'esercizio delle ferrovie. Vengono coordinate tutte le tratte dei treni merci e passeggeri della rete Ticinese. Le altre centrali di controllo di Losanna, Olten, Zurigo aeroporto e appunto Pollegio sono dirette dall'Operation Center Infrastruttura (OCI) di Berna. Tutte queste indispensabili e modernissime strutture, interamente digitalizzate, oltre al traffico, della catenaria, si occupano anche dell'informazione dei passeggeri, del controllo dell'infrastruttura in generale e della videosorveglianza[2]

Monumenti e luoghi d'interesse[modifica | modifica wikitesto]

L'oratorio della Madonna di Re

Società[modifica | modifica wikitesto]

Evoluzione demografica[modifica | modifica wikitesto]

L'evoluzione demografica è riportata nella seguente tabella[1]:

Abitanti censiti[3]

Amministrazione[modifica | modifica wikitesto]

Ogni famiglia originaria del luogo fa parte del cosiddetto comune patriziale e ha la responsabilità della manutenzione di ogni bene ricadente all'interno dei confini del comune.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d Mario Fransioli, Pollegio, in Dizionario storico della Svizzera, 5 aprile 2011. URL consultato il 13 settembre 2017.
  2. ^ Centrali d'esercizio di Pollegio, Losanna e Olten: da qui gestiamo la circolazione dei treni, su company.sbb.ch.
  3. ^ Dizionario storico della Svizzera

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Siro Borrani, Il Ticino Sacro. Memorie religiose della Svizzera Italiana raccolte dal sacerdote Siro Borrani prevosto di Losone, Tip. e Libreria Cattolica di Giovanni Grassi, Lugano 1896.
  • Prof. Roberto Forni e Michele Guerra (www.pollegio.ch).
  • Virgilio Gilardoni, Il Romanico. Catalogo dei monumenti nella Repubblica e Cantone del Ticino, La Vesconta, Casagrande S.A., Bellinzona 1967, 232, 348, 476, 477-478.
  • Bernhard Anderes, Guida d'Arte della Svizzera Italiana, Edizioni Trelingue, Porza-Lugano 1980, 87.
  • Emilio Motta, Effemeridi ticinesi, ristampa Edizioni Metà Luna, Giubiasco 1991.
  • Danilo Baratti, Patrizia Candolfi, L'arca di Mosè. Biografia epistolare di Mosè Bertoni (1857-1929), Casagrande, Bellinzona 1994.
  • Flavio Maggi, Patriziati e patrizi ticinesi, Pramo Edizioni, Viganello 1997.
  • AA.VV., Guida d'arte della Svizzera italiana, Edizioni Casagrande, Bellinzona 2007, 114, 115.
  • Ilaria Sargenti (a cura di), «Per monti e valli risuonava forte la gioia e il tripudio...», in Giornale del Popolo del 7 agosto 2010.
  • Marina Bernasconi Reusser, Monumenti storici e documenti d'archivio. I «Materiali e Documenti Ticinesi» (MDT) quali fonti per la storia e le ricerche sull'architettura e l'arte medievale delle Tre Valli, in Archivio Storico Ticinese, seconda serie, 148, Casagrande, Bellinzona 2010.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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