Poffabro

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Poffabro
frazione
Poffabro – Veduta
Poffabro – Veduta
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione Friuli-Venezia Giulia
Provincia Pordenone
Comune Frisanco
Territorio
Coordinate46°13′01″N 12°42′28″E / 46.216944°N 12.707778°E46.216944; 12.707778 (Poffabro)
Abitanti181
Altre informazioni
Cod. postale33080
Prefisso0427
Fuso orarioUTC+1
PatronoSan Nicolò
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Poffabro
Poffabro

Poffabro (Pofàvri in friulano standard e in friulano occidentale[1]) è una frazione del comune di Frisanco (PN). Sorge a 525 metri di altitudine in Val Colvera, nelle prealpi carniche.

Origini del nome[modifica | modifica wikitesto]

Prafabrorum, prato dei fabbri è menzionato in una sentenza del 1339, un documento del 1357 riporta notizie sulla decima di Pratum Fabri che il signore di Maniago lasciò in eredità al figlio, nel 1810 con il decreto napoleonico diventa frazione di Frisanco. Nel 1976 il terremoto di maggio lascia grandi ferite in paese.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

In età romana passava la strada che da Julia Concordia si inoltrava nelle Alpi. Il borgo è famoso per la sua architettura rurale, con le tipiche case in pietra dai ballatoi in legno, tanto da essere considerato uno dei cento borghi più belli d'Italia.

Nel 1653 la chiesa di San Nicolò diventa parrocchia, distaccandosi dalla pieve di San Mauro di Maniago[2].

Monumenti e luoghi d'interesse[modifica | modifica wikitesto]

Architetture religiose[modifica | modifica wikitesto]

Chiesa

Simbolo della innegabile fede del territorio, espressa anche dalla sua imponenza rispetto a quella degli altri edifici, la fisionomia dell'attuale chiesa si definì già nel XIX secolo, anche se fu spesso soggetta a restauri e rifacimenti, dovuti ai frequenti terremoti, puntualmente riportati nei registri parrocchiali.

Lo stesso argomento in dettaglio: Chiesa di San Nicolò Vescovo (Poffabro).
Santuario della Beata Vergine della Salute

Eretto nel 1873 a Pian delle Merie in forme neoclassiche.

Capitelli votivi

Diversi sono i capitelli votivi sparsi sul territorio, esigenza devozionale, legata a episodi singolari.

Architetture civili[modifica | modifica wikitesto]

Secondo il pittore Armando Pizzinato, il paese è l'esempio di architettura spontanea più fantasiosa e razionale delle Prealpi. La bellezza del borgo risiede nell'assenza di palazzi e nella semplicità di pilastri, scale, ballatoi e archi in sasso in armonia con la natura.

Economia[modifica | modifica wikitesto]

Produzione di oggetti in legno e vimini, gli scarpets sorta di pantofole in velluto. Da non perdere nel periodo natalizio la visita agli originali presepi preparati per le festività in tutto il paese.

Galleria d'immagini[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Toponomastica: denominazioni ufficiali in lingua friulana Archiviato il 27 settembre 2013 in Internet Archive..
  2. ^ Liliana Cargnelutti, La comunità e le sue regole, in "Commun di Frisanco" Frisanco-Poffarbo-Casasola, Novella Cantarutti (a cura di), Comune di Frisanco, 1995, p. 129.

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