Poecilodryas superciliosa

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Balia australiana dai sopraccigli bianchi
Stato di conservazione
Rischio minimo[1]
Classificazione scientifica
Dominio Eukaryota
Regno Animalia
Phylum Chordata
Classe Aves
Sottoclasse Neornithes
Superordine Neognathae
Ordine Passeriformes
Sottordine Oscines
Infraordine Passerida
Superfamiglia Petroicoidea
Famiglia Petroicidae
Genere Poecilodryas
Specie P. superciliosa
Nomenclatura binomiale
Poecilodryas superciliosa
(Gould, 1847)

La balia australiana dai sopraccigli bianchi (Poecilodryas superciliosa (Gould, 1847)) è un uccello della famiglia dei Petroicidi originario dell'Australia nord-orientale[2].

Tassonomia[modifica | modifica wikitesto]

La specie è stata descritta dal naturalista John Gould nel 1847; il nome del genere cui appartiene, Poecilodryas, deriva dal greco antico poikilos («piccola») e dryas («driade»), mentre quello specifico, superciliosa, deriva dal termine latino supercilium («sopracciglio»). Appartiene alla famiglia dei cosiddetti «pettirossi australasiatici», i Petroicidi o Eopsaltridi[3]. Gli studi sull'ibridazione del DNA condotti da Charles Sibley e Jon Ahlquist spinsero gli studiosi a classificare questo gruppo nel parvordine dei Corvida, che comprende molti Passeriformi tropicali e australiani, tra i quali i Pardalotidi, i Maluridi, i Melifagidi e i Corvidi[4]. Tuttavia, grazie a ricerche molecolari più recenti, è stato scoperto che i Petroicidi appartengono invece a uno dei rami più antichi dell'altro parvordine degli Oscini, i Passerida (o uccelli canori «avanzati»)[5].

In passato la balia australiana ventrefulvo era considerata una sottospecie della balia australiana dai sopraccigli bianchi.

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

La balia australiana dai sopraccigli bianchi ha, come indica il nome, una caratteristica striscia bianca sugli occhi che ricorda un sopracciglio. Le regioni superiori sono marrone-oliva, con una macchia bianca sulle ali. Le regioni inferiori sono più chiare: il petto è grigio chiaro e il ventre bianco. Il becco è nero e gli occhi sono marrone scuro[6].

Distribuzione e habitat[modifica | modifica wikitesto]

È endemica dell'Australia, e si incontra dalla penisola di Capo York fino al fiume Burdekin, nel Queensland[6].

Biologia[modifica | modifica wikitesto]

La stagione degli amori va da agosto o settembre fino a febbraio o marzo; nel corso di un'unica stagione ciascuna coppia può avere anche due nidiate. Il nido è costituito da una sorta di coppa poco profonda fatta di corteccia ed erbe, fissati e legati assieme da tela di ragno, penne e ciuffi di pelo, mentre l'esterno è ricoperto da licheni o frammenti di corteccia. La struttura è posta generalmente alla biforcazione di un albero o tra i rampicanti, a pochi metri di altezza dal suolo. Ciascuna nidiata è composta da due uova, di 20×15 mm, di colore variabile dal crema al camoscio, punteggiato da macchioline marrone, generalmente concentrate attorno al polo maggiore[7].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (EN) BirdLife International 2009, Poecilodryas superciliosa, su IUCN Red List of Threatened Species, Versione 2020.2, IUCN, 2020.
  2. ^ (EN) F. Gill e D. Donsker (a cura di), Family Petroicidae, in IOC World Bird Names (ver 9.2), International Ornithologists’ Union, 2019. URL consultato il 7 maggio 2014.
  3. ^ Walter E. Boles, The Robins and Flycatchers of Australia, Sydney, Angus & Robertson, 1988, p. 35, ISBN 0-207-15400-7.
  4. ^ C. G. Sibley e J. E. Ahlquist, Phylogeny and Classification of Birds: A Study in Molecular Evolution, New Haven, CT, Yale University Press, 1990, pp. 603, 610-27, ISBN 0-300-04085-7.
  5. ^ F. Keith Barker, Alice Cibois, Peter A. Schikler, Julie Feinstein e Joel Cracraft, Phylogeny and diversification of the largest avian radiation (PDF), in PNAS, vol. 101, n. 30, 2004, pp. 11040-45, DOI:10.1073/pnas.0401892101, PMC 503738, PMID 15263073. URL consultato il 14 agosto 2008.
  6. ^ a b Peter Slater, A Field Guide to Australian Birds:Non-passerines, Adelaide, Rigby, 1974, p. 173, ISBN 0-85179-813-6.
  7. ^ Gordon Beruldsen, Australian Birds: Their Nests and Eggs, Kenmore Hills, Qld, self, 2003, p. 333, ISBN 0-646-42798-9.

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