Pittore di Cleofonte

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Partenza del Soldato. Vaso attico a figure rosse
Menade serve una libagione a Dioniso. Vaso attico a figure rosse.

Pittore di Cleofonte o anche Pittore di Kleophon (... – ...; fl. V-IV secolo a.C.) è il nome convenzionale assegnato ad un ceramografo attico, allievo di Polignoto, ceramografo di seconda generazione della bottega polignotea e specializzato nella decorazione di vasi di grandi e medie dimensioni. Il suo vaso eponimo è uno stamnos conservato a San Pietroburgo (Ermitage 810)[1] recante una acclamazione ad un giovane di nome Kleophon.

Attività[modifica | modifica wikitesto]

Frequenti nella sua produzione sono gli stamnoi con scene di partenza del soldato, uno dei migliori, da Vulci, conservato a Monaco di Baviera (Staatliche Antikensammlungen 2415),[2] o con scene di comasti. Sempre a Monaco si conserva la pelike proveniente da Gela con la scena del ritorno di Efesto sull'Olimpo,[3] un soggetto tipico del periodo arcaico, ma rappresentato con insolita pacatezza. Il movimento tipico di questo soggetto si trova invece sull'unico cratere a volute che sia noto all'interno della produzione di questo ceramografo, proveniente da Spina e conservato al Museo archeologico nazionale di Ferrara.[4] Il ritorno di Efesto riempie il fregio inferiore mentre quello superiore presenta il dio Apollo con il corteo che si reca al tempio conducendo il bue sacrificale. Nei due fregi del cratere di Ferrara il Pittore di Cleofonte ancora guarda ai ritmi contrapposti del fregio partenonico,[5] mentre nella serie di loutrophoroi funerarie (in stato frammentario ad Atene e a Oxford), alcune dipinte in policromia, sembra già partecipare della nuova atmosfera; il pittore vi ha rappresentato stele funerarie e scene di battaglia, per commemorare guerrieri deceduti nei primi anni della guerra del Peloponneso.[6]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ The Beazley Archive, St. Petersburg, State Hermitage Museum, 810, su beazley.ox.ac.uk. URL consultato il 13 gennaio 2013.
  2. ^ The Beazley Archive, Munich, Antikensammlungen, 2415, su beazley.ox.ac.uk. URL consultato il 13 gennaio 2013.
  3. ^ The Beazley Archive, Munich, Antikensammlungen, 2361, su beazley.ox.ac.uk. URL consultato il 13 gennaio 2013.
  4. ^ The Beazley Archive, Ferrara, Museo Nazionale di Spina, 44894, su beazley.ox.ac.uk. URL consultato il 13 gennaio 2013.
  5. ^ Giuliano 1987, p. 774.
  6. ^ Robertson 1992, pp. 221-223.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Antonio Giuliano, Arte greca : Dall'età classica all'età ellenistica, Milano, Il saggiatore, 1987.
  • Martin Robertson, The Art of Vase-Painting in Classical Athens, Cambridge, Cambridge University Press, 1992, ISBN 0-521-33881-6.
  • Paolo Enrico Arias, Attici, Vasi, in Enciclopedia dell'arte antica classica e orientale : Secondo supplemento, vol. 1, Roma, Istituto della enciclopedia italiana, 1994.

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