Pioneer Investments

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Pioneer Investments
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StatoBandiera dell'Italia Italia
Fondazione1928 a Boston
Fondata daPhilip L. Carrett
Sede principaleBoston
GruppoCrédit Agricole
SettoreGestione del risparmio
ProdottiFondi comuni di investimento, servizi finanziari
Dipendenti2.000 (2015)
Sito webwww.pioneerinvestments.com/

Pioneer Investments, è il marchio commerciale usato da Amundi (Crédit Agricole). Precedentemente apparteneva a Pioneer Global Asset Management S.p.A., società interamente controllata da UniCredit.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Fondata nel 1928 negli Stati Uniti, Pioneer Investments era una società globale di investimento, con uffici in 28 Paesi, oltre 2.000 dipendenti e € 223,6 miliardi di asset in gestione al 31 dicembre 2015. Nel 2000 è stata acquistata da Unicredito Italiano rendendo così la Pioneer Investments l'unica società di investimenti finanziari italiana ad operare a livello globale. Già presente nei paesi dell'Europa dell'Est, tale presenza è stata rafforzata a partire dal 2006 con l'acquisizione di HVB da parte sempre di Unicredit.

È stato uno dei più grandi operatori del proprio settore. Aveva quattro principali sedi: Milano, Boston (USA), Londra e Dublino (Irlanda). Ognuna di queste faceva capo formalmente a società diverse, le quali a loro volta erano detenute dalla holding Pioneer Global Asset Management S.p.A. (PGAM). Le masse amministrate al 30/06/2016 ammontavano a €221 miliardi.[1]

Nel dicembre 2016 Pioneer è stata ceduta dal nuovo cda di Unicredit diretto da Jean Pierre Mustier alla francese Amundi del Gruppo Crédit Agricole (in concorrenza con una cordata italiana guidata da Poste Italiane)[2] per 3,5 miliardi di euro[3] e successivamente incorporata nel gennaio 2018.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Pioneer Investments Global Asset Management - Terms & Conditions Agreement[collegamento interrotto]
  2. ^ Perché Unicredit venderà Pioneer a Amundi e non a Poste Italiane, su money.it, dicembre 2016. URL consultato il 10 maggio 2018.
  3. ^ Amundi rileva Pioneer da Unicredit per 3,5 miliardi, su ilsole24ore.com, 11 dicembre 2016. URL consultato l'11 aprile 2018.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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