Pin-up

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Disambiguazione – Se stai cercando l'omonimo fumetto francese, vedi Pin-up (fumetto).
Una pin-up disegnata sulla carlinga di un B-17

Con il termine di pin-up (termine di lingua inglese traducibile con "da appendere") si indicano generalmente le ragazze - solitamente procaci, ammiccanti e sorridenti - fotografate in abiti succinti le cui immagini, durante il primo conflitto mondiale, iniziarono a diffondersi su molte riviste settimanali degli Stati Uniti, per iniziativa del presidente Thomas Woodrow Wilson, il quale aveva istituito la Division of Pictorial Publicity, con lo scopo di ideare stimoli visivi per convincere gli uomini ad arruolarsi.[1]

Questo fenomeno attirò in maniera sempre maggiore l'attenzione soprattutto dei lettori uomini, e in particolare registrò un incredibile successo fra i soldati impegnati al fronte, che usavano appendere le fotografie di queste ragazze nei loro armadietti o nelle loro tende di accampamento.

Sex-symbol[modifica | modifica wikitesto]

Questa categoria di sex-symbol venne identificata col nome di pin-up, e appunto stava a indicare una categoria di splendide ragazze, sexy e prorompenti, prive di quell'alone di mistero che aveva caratterizzato le "dive" degli anni trenta, elemento che contribuì di certo a conferire loro il favore del pubblico. Erano tipiche bellezze americane, dalle gambe lunghe e tornite, curve abbondanti e tratti somatici molto femminili, quindi prosperose ed attraenti, ma dal viso giovane, quasi fanciullesco, ed armonioso.

Erano delle "dive" private del classico "divismo": l'ampia diffusione delle loro storie sulle riviste concorse a conferire loro un carattere comune agli occhi del pubblico. Le loro forme generose e longilinee al tempo stesso rappresentano i sogni erotici del pubblico maschile tuttora e, nel periodo in cui hanno iniziato a farsi conoscere, hanno rappresentato una desiderabile opulenza nel momento di una profonda crisi causata dalla fame della guerra.

Il "fenomeno" Hayworth[modifica | modifica wikitesto]

Immagine di una pin-up
Immagine di una pin-up

Di lì a poco, il "fenomeno" delle pin-up approdò anche al cinema e al teatro attraverso le attrici-ballerine-striptiseuse degli spettacoli di genere burlesque.

Assieme a Betty Grable, Gypsy Rose Lee e Tempest Storm - tipici esempi di pin-up - la diva che più di ogni altra ha saputo emergere nell'immediato dopoguerra è stata Rita Hayworth: giunta alla celebrità grazie al film del 1946 Gilda, è divenuta nell'immaginario collettivo non solo statunitense una figura rappresentativa di un certo tipo di bellezza femminile.

Ciclicamente, il fenomeno rivive dei momenti di popolarità, anche soprattutto grazie al tratto sempreverde e vintage che caratterizza tutto ciò che proviene dagli anni cinquanta. Con il passare degli anni lo stile pin-up, coniugato con aspetti moderni e collegato allo stile dell'upskirt, è rinato in ambienti culturali alternativi venendo poi man mano ripreso anche dalla cultura convenzionale.

Lista di pin-up[modifica | modifica wikitesto]

Anni dieci e venti[modifica | modifica wikitesto]

Anni trenta[modifica | modifica wikitesto]

Anni quaranta[modifica | modifica wikitesto]

Anni cinquanta e sessanta[modifica | modifica wikitesto]

Anni settanta[modifica | modifica wikitesto]

Anni ottanta, novanta e primi anni 2000[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Priscilla Frank, La vera storia delle Pin Up: in mostra la più grande collezione di icone sexy americane (Foto), su L'Huffington Post, 30 marzo 2015. URL consultato il 1º luglio 2018.

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