Pinacoteca di Santa Maria degli Angeli

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Museo Parrocchiale degli Arredi Sacri
Il quadro di Sant'Agata
Ubicazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Località Castroreale
IndirizzoVia Guglielmo Siracusa, Via G. Siracusa, SNC - Castroreale, Via Guglielmo Siracusa 31, 98053 Castroreale e Via Guglielmo Siracusa, 98053 Castroreale
Coordinate38°06′04.89″N 15°12′44.98″E / 38.101359°N 15.212495°E38.101359; 15.212495
Caratteristiche
TipoMuseo Parrocchiale degli Arredi Sacri
Apertura2005 Istituzione - 2005 apertura al pubblico
Visitatori300 (2022)

La Pinacoteca di Santa Maria degli Angeli istituita presso la chiesa di Santa Maria degli Angeli del 1566 è adibita a Museo Parrocchiale degli Arredi Sacri, l'istituzione permette la fruizione del consistente patrimonio artistico di genere sacro proveniente da cappelle, chiese, conventi, monasteri, oratori, da luoghi di culto diruti, dismessi, distrutti o inagibili presenti nel comprensorio della storica cittadina di Castroreale, in Sicilia.

La chiesa nei secoli[modifica | modifica wikitesto]

Prospetto.
Madonna dell'Accomandata, Antonello Freri.
Altare maggiore.
Esposizione di argenti liturgici.

Il monastero occupa il cuore del quartiere ebraico, verosimilmente utilizzando edifici appartenenti alla stanziale comunità ebraica, quali la sinagoga. Nel 1860 la chiesa è restaurata e abbellita con stucchi. Sull'altare centrale si trovava una bella tela con i Santi Fondatori dell'Ordine: la "Madonna degli Angeli fra San Francesco d'Assisi e Santa Chiara" del XVI secolo. In seguito alle leggi del 1866 la chiesa e il monastero sono incamerati dal Demanio e agli inizi del 1900 ceduti alle suore del Buon Pastore che vi soggiornano per pochi anni.

Nel XX secolo l'edificio del Monastero ospita istituzioni scolastiche dopo aver subito trasformazioni quali la distruzione del chiostro e del portale quattrocentesco. Intorno al 1970 si rende concreta l'idea di istituire una Pinacoteca castrense scegliendo come sede la Chiesa ormai non più aperta al culto, la scelta è dettata dalla posizione centrale e per il buono stato di conservazione. In seguito al terremoto del Golfo di Patti del 1978 l'edificio è utilizzato come deposito per le molte opere provenienti dalle chiese danneggiate o distrutte.

Il polittico raffigurante la Natività tra San Francesco d'Assisi e San Giovanni Battista nel registro principale, l'Annunciazione riprodotta nei due tondi, il Padre Eterno nella lunetta e l'Apostolato nella predella di Giovanni Filippo Criscuolo e bottega del 1550, dipinto commissionato da monsignor Ottaviano Preconio per la chiesa della Santissima Annunziata dell'Ordine dei frati minori conventuali, fu qui trasferito nel 1872 per essere collocato nel braccio sinistro del transetto del duomo di Santa Maria Assunta nell'anno 2000.[2]

Solo con l'apertura del Museo Civico nei locali dell'ex Oratorio dei Padri Filippini, consente di adibire la chiesa di Santa Maria degli Angeli a Pinacoteca permettendo l'esposizione di numerose opere. Dal 20 agosto 2005 l'edificio è sede del Museo Parrocchiale degli Arredi Sacri.

Itinerario espositivo[modifica | modifica wikitesto]

L'esposizione non segue la metodologia basata sulla lettura cronologica dei manufatti, ma si esprime attraverso la divulgazione del pensiero teologico comunicato con l'opera sacra, pertanto le opere sono suddivise in quattro sezioni:

  1. Il mistero dell'Incarnazione.
  2. Il mistero della Redenzione.
  3. Il mistero Eucaristico.
  4. La Chiesa: Corpo mistico.

Sono altresì presenti:

  • XVI - XX secolo, Cartegloria, anelli, croci astili, ostensori, calici e argenti liturgici assieme a numerosi gioielli ex voto.

Il mistero dell'Incarnazione[modifica | modifica wikitesto]

Nel primo espositore a sinistra sono ben visibili i segni dedicati alla Madonna:

Nel secondo espositore i segni devozionali alla Vergine da parte della comunità databili dal seicento all'Ottocento:

Il mistero della Redenzione[modifica | modifica wikitesto]

Il mistero Eucaristico[modifica | modifica wikitesto]

La Chiesa: Corpo mistico[modifica | modifica wikitesto]

Monastero[modifica | modifica wikitesto]


Galleria d'immagini[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Pagina 52, Francesco Maria Emanuele Gaetani, marchese di Villabianca, "Della Sicilia Nobile" [1], Stamperia dei Santi Apostoli, Palermo, 1754.
  2. ^ Antonino Bilardo, pp. 66.
  3. ^ a b c d e f Touring Club Italiano, pp. 913 e 914.
  4. ^ Pagina 142, Antonio Bilardo, 3, 1995.
  5. ^ Antonino Bilardo, pp. 144.
  6. ^ Antonino Bilardo, pp. 73.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • (IT) "Guida d'Italia" - "Sicilia", Touring Club Italiano.
  • (IT) Antonino Bilardo, "Castroreale curiosando tra passato e presente", Messina, Andrea Lippolis Editore per Pro Loco Artemisia, 2006, (Versione cartacea consultata a partire dal 23 febbraio 2018), ISBN 88-86897-20-0.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

  • Sito ufficiale, su comune.castroreale.me.it. URL consultato il 4 maggio 2015 (archiviato dall'url originale il 24 febbraio 2015).