Pina Sacconaghi

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Pina Sacconaghi (Monza, 21 marzo 1906Renate, 12 marzo 1994) è stata una pittrice italiana, ricordata per essere una delle fondatrici del Museo etnologico Monza e Brianza.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

È nata da Guglielmo Sacconaghi, industriale tessile, e Cesarina Levati, ricamatrice. La madre, che era stata allieva di Paolo Borsa, professore di disegno e padre del più famoso Emilio Borsa, ne coltivò la naturale propensione all'arte.

Nel 1924 inizia a frequentare l'Accademia di Brera dove è allieva di Camillo Rapetti, Achille Cattaneo, Alcide Davide Campestrini e conosce il figlio Gianfranco Campestrini. avrà come professori anche Giuseppe Palanti e l'incisore Giuseppe Guidi (1881-1931) per i corsi di decorazione.[1]

Ha frequentato anche i corsi dell'Accademia Internazionale d'Arte a Salisburgo, fondata da Oskar Kokoschka, conseguendovi premi.

Ha tenuto studio a Monza e a San Gimignano. Alla fine della sua vita, non avendo eredi diretti, decise di lasciare tutti i suoi averi per la costituzione di un museo. Grazie a questa sua donazione è nato il Museo etnologico Monza e Brianza.[2]

Mostre[modifica | modifica wikitesto]

La sua città natale nel giugno 2001 le ha dedicato la mostra retrospettiva "L'incanto della natura" nel Serrone della Villa Reale.[3]

Nel marzo del 2012 la mostra "Il Museo per la donna: da Pina Sacconaghi ad Antonietta Colombo attraverso altre personalità femminili che hanno fatto il MEMB" organizzata dal MEMB stesso.[4]

Dal 6 al 30 giugno 2016 un'altra mostra dal titolo "Pina Sacconaghi. La vita e le opere di una artista monzese" è stata organizzata a Monza presso il Mulino Colombo e l'Oasi San Gerardo.

Premi e riconoscimenti[modifica | modifica wikitesto]

Nel 1986 ricevette dalla città di Monza il Giovannino d'oro.[5]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Pina Sacconaghi, Monza racconta la sua pittrice in una mostra, su brianzapiù.it. URL consultato il 20 gennaio 2017.
  2. ^ Anna Sorteni, La storia del MEMB, su memb.it, 5 marzo 2014. URL consultato il 20 gennaio 2017 (archiviato dall'url originale il 1º febbraio 2017).
  3. ^ Mauro Reali, Pittura monzese al "Serrone" della Villa Reale, su arengario.net. URL consultato il 20 gennaio 2017.
  4. ^ Il museo per la donna, su beniculturali.it. URL consultato il 20 gennaio 2017.
  5. ^ PREMIO S. GIOVANNI D’ORO (PDF), su comune.monza.it. URL consultato il 29 gennaio 2019.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Pina Sacconaghi, Serfio Rebora Paolo Biscottini, Skira Editore (1995). B015EQLUPI

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN18032198 · ISNI (EN0000 0000 3274 5083 · LCCN (ENn97046670 · GND (DE119453940 · WorldCat Identities (ENlccn-n97046670