Pietra di paragone

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Kit per analisi aurea con pietra di paragone e reagenti chimici

Una pietra di paragone è una tavoletta di pietra scura (basanite, ardesia o lidite), utilizzata per saggiare leghe di metalli preziosi. Ha una superficie a grana fine su cui i metalli teneri lasciano una traccia visibile.[1]

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Le pietre di paragone furono usate a partire dal periodo Harappah della civiltà della valle dell'Indo (circa 2600-1900 a.C.) per testare la purezza dei metalli teneri.[2] Fu anche usata nell'antica Grecia.[3]

Utilizzo[modifica | modifica wikitesto]

Tracciando una linea su una pietra di paragone, l'oro lascerà un segno visibile. Poiché diverse leghe d'oro hanno colori diversi, il campione da analizzare può essere paragonato a campioni di purezza nota. Questo metodo è stato utilizzato fin dai tempi antichi.

Inoltre è possibile eseguire ulteriori test sul segno lasciato, che reagirà in modi diversi a specifiche concentrazioni di acido nitrico o aqua regia: non ci saranno effetti sull'oro a 24 carati ma l'oro a 14 carati mostrerà attività chimica.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Touchstone. URL consultato il 10 marzo 2013.
  2. ^ Shannon L. Venable, Gold : A Cultural Encyclopedia, Santa Barbara, CA, ABC-CLIO, LLC, 2011, pp. 264, ISBN 978-0313-384318.
  3. ^ R. S. Bisht, Excavations at Banawali: 1974–77, in Possehl (a cura di), Harappan Civilization: A Contemporary Perspective, New Delhi, Oxford and IBH Publishing Co., 1982, pp. 113–124.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]