Pier Giorgio Micchiardi

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Pier Giorgio Micchiardi
vescovo della Chiesa cattolica
Resonare Christo corde romano
 
TitoloAcqui
Incarichi attuali
Incarichi ricoperti
 
Nato23 ottobre 1942 (81 anni) a Carignano
Ordinato presbitero26 giugno 1966 dall'arcivescovo Michele Pellegrino (poi cardinale)
Nominato vescovo21 dicembre 1990 da papa Giovanni Paolo II
Consacrato vescovo13 gennaio 1991 dall'arcivescovo Giovanni Saldarini (poi cardinale)
 

Pier Giorgio Micchiardi (Carignano, 23 ottobre 1942) è un vescovo cattolico italiano, dal 19 gennaio 2018 vescovo emerito di Acqui.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

È nato a Carignano, in provincia e arcidiocesi di Torino, il 23 ottobre 1942.

Formazione e ministero sacerdotale[modifica | modifica wikitesto]

Ha frequentato il seminario di Rivoli.[1]

Il 26 giugno 1966 è ordinato presbitero dall'arcivescovo Michele Pellegrino.[2]

Dopo l'ordinazione ha continuato gli studi e, il 7 dicembre 1971, ha conseguito la laurea in diritto canonico alla Pontificia Università Gregoriana di Roma.

Tornato nell'arcidiocesi natale, è stato viceparroco a Santa Teresina in Torino, dal 1971 al 1982, e padre spirituale nel seminario teologico di Torino, dal 1978 al 1980. Già vicecancelliere della curia arcivescovile dal 1980, il cardinale Anastasio Ballestrero lo ha nominato cancelliere nel 1981, ricoprendo poi l'incarico fino al 1991.[1]

Ministero episcopale[modifica | modifica wikitesto]

Vescovo ausiliare di Torino[modifica | modifica wikitesto]

Il 21 dicembre 1990 papa Giovanni Paolo II lo ha nominato vescovo ausiliare di Torino e titolare di Macriana Maggiore. Il 13 gennaio 1991 ha ricevuto l'ordinazione episcopale, nella cattedrale di San Giovanni Battista a Torino, dall'arcivescovo Giovanni Saldarini, co-consacranti il vescovo Livio Maritano e l'arcivescovo Zenon Grocholewski. Il giorno seguente è stato nominato vicario generale dell'arcidiocesi.[1]

Si è occupato in prima persona del sinodo diocesano e della realizzazione di due ostensioni della Sacra Sindone.

Vescovo di Acqui[modifica | modifica wikitesto]

Il 9 dicembre 2000 è stato nominato, dallo stesso papa, vescovo di Acqui;[3] è succeduto a Livio Maritano, dimessosi per raggiunti limiti di età. Il 4 febbraio 2001 ha preso possesso della diocesi.

Il suo mandato vescovile in Acqui Terme è stato oggetto di numerose inchieste giornalistiche a partire dal 2011 e fino al 2016, ad opera dei quotidiani Il Secolo XIX,[4][5] La Stampa[6][7] e del settimanale L'Espresso.[8] In particolare, nel corso di un'intervista all'interno di un'inchiesta condotta dal programma televisivo Le Iene, il prelato ha ammesso di essere stato un cattivo vescovo nella gestione della sua diocesi.[9]

In seguito ai fatti emersi e ad una lettera di protesta di 38 sacerdoti della diocesi,[10] papa Francesco, nel gennaio 2016, ha nominato come visitatore apostolico della diocesi l'arcivescovo di Gorizia Carlo Roberto Maria Redaelli.[11][12]

Il 19 gennaio 2018 papa Francesco ha accettato la sua rinuncia, presentata per raggiunti limiti di età, al governo pastorale della diocesi di Acqui;[13] gli è succeduto Luigi Testore, del clero dell'arcidiocesi di Milano.

È stato vicepresidente della Conferenza episcopale piemontese[1] ed è membro della commissione episcopale per l'educazione cattolica, la scuola e l'università della Conferenza Episcopale Italiana.

Genealogia episcopale[modifica | modifica wikitesto]

La genealogia episcopale è:

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Priore per il Piemonte e Grand'Ufficiale dell'Ordine equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme - nastrino per uniforme ordinaria

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d Pier Giuseppe Accornero, I preti torinesi divenuti vescovi dal 1965 a oggi, su lavocedeltempo.com, 29 dicembre 2015. URL consultato il 10 maggio 2022.
  2. ^ Luigi Testore nominato dal Papa nuovo vescovo della Diocesi di Acqui, in La Stampa, 20 gennaio 2018. URL consultato il 10 maggio 2022.
  3. ^ Rinunce e nomine. Rinuncia del Vescovo di Acqui (Italia) e nomina del successore, su press.vatican.va, 9 dicembre 2000. URL consultato il 22 maggio 2022.
  4. ^ Silvana Mossano, Diocesi di Acqui: fra i beni, anche un resort con piscina e golf. E la magistratura indaga, in Il Secolo XIX, 17 gennaio 2016. URL consultato il 10 maggio 2022.
  5. ^ Il caso scottante di Villa Paradiso sul tavolo del Papa, in Il Secolo XIX, 17 ottobre 2016. URL consultato il 10 maggio 2022.
  6. ^ Piero Bottino, Un blitz a Villa Paradiso il resort del seminario, in La Stampa ed. Alessandria, 25 maggio 2014.
  7. ^ Silvana Mossano, Seminario di Acqui, s'indaga per truffa. Il pasticcio della casa religiosa diventata un resort di lusso, in La Stampa ed. Alessandria, 16 gennaio 2016. URL consultato il 10 maggio 2022.
  8. ^ Federico Ferrero, Paradiso extralusso, in L'Espresso, 17 luglio 2014.
  9. ^ Gli affari della Chiesa con i soldi della carità, su iene.mediaset.it. URL consultato il 10 maggio 2022 (archiviato il 12 febbraio 2017).
  10. ^ Valentina Evelli, Acqui Terme, diocesi in rosso: la rivolta dei parroci imbarazza il vescovo, in Repubblica ed. Genova, 17 gennaio 2016. URL consultato il 10 maggio 2022.
  11. ^ Piero Bottino, Acqui, una Diocesi in bilico dopo il blitz delle "Iene", in La Stampa ed. Alessandria, 27 ottobre 2016. URL consultato il 10 maggio 2022.
  12. ^ È arrivato in diocesi il Visitatore Apostolico, in L'Ancora, 3 febbraio 2016 (archiviato dall'url originale il 16 febbraio 2017).
  13. ^ Rinunce e nomine. Rinuncia del Vescovo di Acqui (Italia) e nomina del successore, su press.vatican.va, 19 gennaio 2018. URL consultato il 22 maggio 2022.

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Predecessore Vescovo titolare di Macriana Maggiore Successore
Julijans Vaivods 21 dicembre 1990 – 9 dicembre 2000 Sebastian Adayanthrath
Predecessore Vescovo di Acqui Successore
Livio Maritano 9 dicembre 2000 – 19 gennaio 2018 Luigi Testore
Predecessore Gran priore per il Piemonte dell'Ordine equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme Successore
Livio Maritano dal 9 dicembre 2000 in carica
Controllo di autoritàVIAF (EN286977610 · ISNI (EN0000 0003 9280 3259 · SBN TO0V447158 · WorldCat Identities (ENviaf-286977610