Piazza Vittorio Veneto (Palermo)

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Piazza Vittorio Veneto
Il Monumento ai Caduti, opera di Ernesto Basile, fu eseguito da Antonio Ugo nel 1910
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
CittàPalermo
QuartiereLibertà
Informazioni generali
Tipopiazza
IntitolazioneVittorio Veneto
Collegamenti
Luoghi d'interesse
Mappa
Map
Coordinate: 38°08′44.3″N 13°20′31.24″E / 38.14564°N 13.34201°E38.14564; 13.34201

Piazza Vittorio Veneto è una piazza di Palermo, situata al termine di via Libertà, comunemente detta La Statua.

Essa è nota per la presenza del Monumento al cinquantenario della liberazione di Palermo successivamente dedicato ai caduti della prima guerra mondiale, attorno alla quale è presente un'esedra di colonne, aggiunte successivamente.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

L'idea di erigere un monumento nacque per commemorare l'unità d'Italia, in programma il 27 maggio 1910, cioè esattamente a 50 anni dall'insurrezione di Palermo.[1]

Originariamente il luogo prescelto per la sua realizzazione, fu all'incrocio tra Via Lincoln e corso dei Mille, ma alla fine si optò per la costruzione all'inizio del Viale della Libertà, alla quale ancora mancava l'ultimo troncone.

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

La costruzione del monumento fu commissionata all'architetto palermitano Ernesto Basile, il monumento fu tirato su in meno di tre mesi ed ebbe un costo complessivo di 228.000 lire.[2]

Il monumento commemorativo si trova in un prolungamento all'occorrenza fatto della via Libertà – nel mezzo di una enorme piazza di 200 metri di diametro[3] – e fu eseguito dallo scultore Antonio Ugo su disegno dell'architetto Basile[3]. L'altezza dell'obelisco centrale è di metri 28[3]. Nella parte anteriore vi è un gruppo alto metri 3,50[3] che rappresenta l'Italia e la Sicilia ed ai lati vi sono due bassorilievi di metri 6 per 2[3]. L'epigrafe per il monumento fu per l'occasione dettata dal poeta catanese Mario Rapisardi ed è la seguente: « Splenda nella memoria dei secoli l'epopea del 27 maggio 1860 preparata da cuori siciliani, scritta col miglior sangue d'Italia dalla spada prodigiosa di Garibaldi. Riecheggi nella coscienza dei popoli il ruggito, o Palermo, sfida magnanima a tutte le perfide signorie, auspicio di liberazione a tutti gli oppressi del mondo  »[3].

L'opera verrà inaugurata la mattina del 27 maggio di quel 1910[3][4].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ La statua della Libertà (in piazza Vittorio veneto), su palermomania.it, 2 marzo 2011. URL consultato il 12 gennaio 2020.
  2. ^ Igor Gelarda, Piazza Vittorio Veneto, storia di un monumento... riciclato, su palermotoday.it, 3 aprile 2017. URL consultato il 12 gennaio 2020.
  3. ^ a b c d e f g -, Le feste di Palermo pel cinquantenario del 1860, Il Giornale d'Italia, Roma, n. 109, 19 aprile 1910, p. 5. Tratto da: Emeroteca digitale/on-line su digitale.bnc.roma.sbn.it
  4. ^ Nel pomeriggio dello stesso 27 maggio 1910 al Foro Italico ebbe luogo un concertone bandistico militare di tutti i migliori elementi delle otto bande reggimentali del XII corpo di armata (attivo a Palermo tra il 1883 e il 1919, poi sempre a Palermo con la denominazione Comando Militare della Sicilia). Il concertone, alla cui riuscita contribuì il Maestro Guglielmo Zuelli, direttore del Conservatorio di musica di Palermo (oggi Conservatorio di Musica Alessandro Scarlatti), sarà composto di otto pezzi e gli otto direttori delle otto bande musicali dirigeranno uno alla volta gli otto pezzi. La sera ebbe luogo « una illuminazione grandiosa e fantastica "alla veneziana"» del Viale della Libertà, lungo parecchi chilometri e del Giardino Inglese e grandi illuminazioni furono installate in tutte le vie principali della città, specialmente delle vie Maqueda e Vittorio Emanuele. Fonte: Il Giornale d'Italia, cit., p.5
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