Bassopiano sarmatico

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L'enorme estensione della pianura russa o sarmatica, i cui confini sono indicati dalla zona colorata di verde
La ripida sponda destra del Volga (che forma in questo punto un bacino artificiale), dove incombono le alture omonime.

Il bassopiano sarmatico o pianura russa costituisce la quasi totalità della Russia europea, interessando parte dei territori di Bielorussia, Ucraina, Moldavia e delle tre Repubbliche baltiche. È la più vasta pianura europea.

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

È compresa fra:

Il territorio è molto uniforme, differenziandosi radicalmente, in questo, dagli spazi europei molto frammentati: consiste essenzialmente in un vastissimo altopiano, poco elevato (le punte massime non superano di molto i 300 m), che declina lentamente verso le coste, sia a nord che a sud. Il substrato geologico su cui si sviluppa la pianura russa europea è antichissimo ma eventuali caratteri distintivi sono stati eliminati dall'azione delle glaciazioni quaternarie, che hanno uniformato il paesaggio e lasciato segni visibili del loro passaggio, sotto forma di morene, dal Rialto centrale russo e dalle alture del Don; procedendo verso oriente, si individuano le alture del Volga che, anch'esse poco elevate (351 m) digradano tuttavia bruscamente verso est, bordate dal fiume che dà loro il nome, sovrastato in certi punti anche di 200 m.[2]

Questa asimmetria si osserva abbastanza di frequente nella Russia europea; è dovuta alla presenza di grandi faglie, lungo le quali si sono avuti scorrimenti di porzioni tabulari molto estese. Si creano così delle "scarpate" molto ripide, bordate dai fiumi che scavano grandi vallate asimmetriche: ripide ad ovest (destra idrografica), molto più piatte ed aperte ad est (sinistra idrografica). È il caso, come già detto, del Volga ma anche del Don, che borda ad oriente il Rialto centrale russo.

Verso nordovest il confine è segnato dalle alture del massiccio carelo-finnico, formato in prevalenza da rocce plutoniche e metamorfiti e ricco di risorse minerarie, in particolare metallifere; la quota si eleva, toccando i 1.200 m nelle alture della penisola di Kola.

Il confine meridionale è segnato dalla depressione del Kuma-Manyč[1], a sud della quale si estende l'imponente bastione caucasico, che culmina nel Gran Caucaso, (Bol'šoj Kavkaz), originato dall'orogenesi alpina; lungo lo spartiacque, questa catena tocca altezze maggiori di quelle delle Alpi: l'Elbrus tocca i 5.633 m e il massiccio del Kazbek i 5.033.[3]

Ad oriente, infine, la catena degli Urali rappresenta un ostacolo solo nelle sezioni settentrionale (dove si tocca la massima quota, 1.894 m, monte Narodnaja) e meridionale (1.658 m, monte Jamantau); il settore centrale è più che altro collinare, con altezze che non superano i 600 m, passaggio ideale verso la Siberia. Si staccano dalla catena principale, movimentando la pianura, le alture della Kama e le catene degli Uvali settentrionali e dei Timani.

Confini[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b A. Miščenko (a cura di): Vodno-bolotnye ugod ʹ ja Rossii. Tom 6: Vodno-bolotnye ugodʹ ja Severnogo Kavkaza (= "Zone umide della Russia". Vol 6: "Zone umide del Caucaso settentrionale"). Wetlands International, Mosca 2006, ISBN 978-90-5882-028-0.
  2. ^ Istituto Geogr. De Agostini. Enciclopedia Geografica, ediz. speciale per il Corriere della Sera, vol. 6, pag. 123.
  3. ^ Istituto Geogr. De Agostini. Enciclopedia Geografica, ediz. speciale per il Corriere della Sera, vol. 6, pag. 124.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Istituto Geografico De Agostini. Enciclopedia geografica, edizione speciale per il Corriere della Sera, vol. 6. RCS Quotidiani s.p.a., Milano, 2005. ISSN 1824-9280 (WC · ACNP).
  • Istituto Geografico De Agostini. Enciclopedia geografica, edizione speciale per il Corriere della Sera, vol. 7. RCS Quotidiani s.p.a., Milano, 2005. ISSN 1824-9280 (WC · ACNP).
  • Istituto Geografico De Agostini. Grande atlante geografico del mondo, edizione speciale per il Corriere della Sera. Milano, 1995
  • Istituto Geografico De Agostini. Il nuovissimo atlante geografico. De Agostini, Novara, 1986.
  • Redazioni Garzanti. Enciclopedia Geografica, prima edizione. Garzanti, Milano, 1995. ISBN 88-11-50461-9.
  • P. Casati. Scienze della Terra, volume 1 - Elementi di geologia generale. CittàStudi edizioni, Milano, 1996. ISBN 88-251-7126-9.

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