Philip Taylor

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Philip Taylor (1786Sainte-Marguerite, 1º luglio 1870) è stato un ingegnere e imprenditore britannico innovatore nella progettazione di motori a vapore negli anni '20 del XIX secolo e imprenditore in Francia e Italia.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Philip Taylor era il quarto figlio di John e Susannah Taylor di Norwich. I suoi fratelli erano Richard Taylor, Edward Taylor, John Taylor e Sarah Austin. Frequentò la scuola del Dr. Houghton nella città natale.[1]

Tra il 1801 e il 1805 Taylor fu con suo fratello John, occupato in una miniera di rame del Devon, per la famiglia Martineau di Norwich. Conobbero l'ingegnere della Cornovaglia Arthur Woolf.[2] Taylor andò a studiare chirurgia con il Dr. Harness presso Tavistocl; ma non proseguì nella carriera. Ritornò a Norwich, dove conobbe Mr. Chambers, farmacista e insieme a lui e al Dr. Fitch entrò nel business farmaceutico. Creò una fabbrica per la produzione di scatole per pillole in legno; un tornio per legno funzionava con la forza animale di un cane.[1][3]

A Londra[modifica | modifica wikitesto]

Nel 1812 Taylor si spostò nei dintorni di Londra, come partner nell'azienda chimica del fratello John a Stratford. Inizialmente Philip fu coinvolto nella chimica farmaceutica, mentre John nella chimica metallurgica. Furono occupati dalla famiglia Martineau.[4] Una delle invenzioni fu l'acetometro, usato per controllare l'aceto.[5] Philip Taylor si trasferì a Bromley[Quando?][1]. Entrò in affari con John Martineau, creando la Taylor & Martineau di City Road.[2] La società si dissolse nel 1827.[6]

La Taylor & Martineau fu principalmente una fonderia con annesso laboratorio tecnico. Produsse motori a vapore, generatori a gas e pompe. Il primogenito di John Martineau entrò nell'azienda.[7]

Illuminazione a gas e dal petrolio[modifica | modifica wikitesto]

John Taylor prese un brevetto nel 1815 per la decomposizione degli oli animali in gas.[8] Questa scoperta nel 1823 fu definita, più tardi, dal figlio di Philip Taylor "the battle of the gases" (la battaglia dei gas): il contesto commerciale tra illuminazione a gas derivata dal carbone e dagli oli.[9] Circa il 20% del gas utilizzato negli anni '20 del XIX secolo era originato dal petrolio.[10]

In Francia e Italia[modifica | modifica wikitesto]

Coinvolto in problemi finanziari della British Iron Company, Taylor si recò a Parigi nel 1828. Fondò un ufficio tecnico e brevettò un processo (hot blast) per la produzione di ferro. James Beaumont Neilson e Charles Macintosh contemporaneamente brevettarono lo stesso procedimento a Londra; la validità del brevetto fu in disputa fino al 1832, appena prima della sua scadenza.[1] Taylor introdusse il processo hot blast a Vienne e La Voulte-sur-Rhône.[11]

Nel 1834 Taylor presentò a Luigi Filippo di Francia uno schema per la rete idrica di Parigi dal Marna a Ivry in un tunnel. Propose la stessa cosa a Londra da Hampstead Hill; ma nessuno dei due progetti fu attuato. Nel 1834 eresse un mulino per farina a Marsiglia. Sotto la pressione del protezionismo, fu deprivato del permesso.[1] Taylor introdusse la filtrazione nella produzione dello zucchero.[12]

Taylor, con i figli Philip Meadows e Robert, fondò un'officina a Marsiglia, a Menpenti nel 1835.[13] Nel 1845 comprò un cantiere navale a La Seyne-sur-Mer, vicino a Tolone.[1] Nel 1846 entrò in affari con Amédée Armand, per la creazione di vascelli a vapore.[14] Taylor, in questo modo, trasferì la tecnologia britannica nei paesi del Mediterraneo.[15] Tra i dipendenti vi furono William Adams, Fleeming Jenkin e Robert Whitehead.[16][17][18]

Dal 1847 al 1852 Taylor raggiunse Sampierdarena, in provincia di Genova, dove il governo del Regno di Sardegna lo invitò a fondare le sue attività. Insieme a Fortunato Prandi creò la Taylor & Prandi. Problemi politici e pochi affari fecero abbandonare la società da parte di Taylor che ritornò a Marsiglia. Dalla Taylor & Prandi nacque l'Ansaldo.[1][19]

In cattiva salute, Taylor dispose la propria fabbrica Compagnie des Forges et Chantiers de la Méditerranée in un nuovo consorzio nel 1855. Morì a Sainte-Marguerite di Marsiglia il 1º luglio 1870.

Vita privata[modifica | modifica wikitesto]

Nel 1813 Taylor sposò Sarah, figlia del chirurgo Robert Fitch, di Ipswich, con la quale ebbe otto figli.[1]

Associazionismo[modifica | modifica wikitesto]

Le amicizie di Taylor comprendevano John Loudon McAdam, James Nasmyth, David Ricardo, Henry Maudslay, Robert Stephenson, Michael Faraday, Charles Macintosh, Brunel, Francis John Hyde Wollaston, George Rennie e Charles Wheatstone; anche Alexander von Humboldt, Gay-Lussac, Arago e Jean-Baptiste Say. Vantava di aver partecipato al primo viaggio di un battello a vapore in mare, assistito alla messa in moto del primo motore a vapore e di essere testimone della prima trasmissione del telegrafo elettrico sperimentale di Wheatstone. Contribuì nel 1819 al Quarterly Journal of Science e nel 1822 al Philosophical Magazine.[1]

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Cavaliere della Legion d'onore - nastrino per uniforme ordinaria
Cavaliere dell'Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro - nastrino per uniforme ordinaria

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d e f g h i j k (EN) Lee, Sidney, ed. (1898). "Taylor, Philip". Dictionary of National Biography 55. London: Smith, Elder & Co.
  2. ^ a b (EN) A. W. Skempton, A Biographical Dictionary of Civil Engineers in Great Britain and Ireland: 1500 to 1830, Thomas Telford, 2002, p. 434, ISBN 978-0-7277-2939-2. URL consultato il 12 aprile 2013.
  3. ^ (EN) Buchanan, p. 99.
  4. ^ (EN) Buchanan, p. 99–100.
  5. ^ (EN) John Ayrton Paris, The elements of medical chemistry, W. Phillips, George Yard, Lombard; sold also by T. and G. Underwood, Fleet Street; W. and C. Tait, Edinburgh; and Hodges and McArthur, Dublin., 12 aprile 2013, p. 509.
  6. ^ (EN) http://www.london-gazette.co.uk/issues/18570/pages/768/page.pdf
  7. ^ (EN) William Otto Henderson, J. C. Fischer and his diary of industrial England, 1814–51, Routledge, 2006, pp. 27–8, ISBN 978-0-415-38224-3.
  8. ^ (EN) William Matthews, An historical sketch of the origin and progress of gas-lighting, Simpkin & Marshall, 12 aprile 2013, p. 95.
  9. ^ (EN) Philip Meadows Taylor, A Memoir of the family of Taylor of Norwich (1886), p. 52; archive.org.
  10. ^ (EN) Buchanan, p. 124.
  11. ^ (EN) W. O. Henderson, The Genesis of the Common Market, Psychology Press, 14 aprile 2013, p. 11–, ISBN 978-0-7146-1317-8.
  12. ^ (FR) Raveux, p. 31.
  13. ^ (FR) Xavier Daumalin and Olivier Raveux, Marseille (1831–1865) Une révolution industrielle entre Europe du Nord et Méditerranée Annales. Histoire, Sciences Sociales 56e Année, No. 1 (Jan. – Feb. 2001), pp. 153–176, at p. 172. Published by: EHESS. Stable URL: https://www.jstor.org/stable/27586490
  14. ^ Raveux, pp. 251–2.
  15. ^ (FR) Raveux, pp. 110–1.
  16. ^ (EN) George W. Carpenter, Adams, William, 37096.
  17. ^ (EN) Gareth E. Barkley, Jenkin, Fleeming, 14724.
  18. ^ (EN) David K. Brown, Whitehead, Robert, 36868.
  19. ^ (FR) Raveux, p. 99 and p. 111.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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