Persatuan Sepakbola Surabaya

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Persatuan Sepakbola Surabaya
Calcio
Segni distintivi
Uniformi di gara
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Pantaloncini
Calzettoni
Casa
Manica sinistra
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Manica destra
Pantaloncini
Calzettoni
Trasferta
Colori sociali Verde, bianco
Simboli Squalo e Coccodrillo
Dati societari
Città Surabaya
Nazione Bandiera dell'Indonesia Indonesia
Confederazione AFC
Federazione PSSI
Fondazione 1927
Presidente Bandiera dell'Indonesia Gede Widiade
Allenatore Bandiera dell'Indonesia Uston Nawawi
Stadio Stadion Gelora Bung Tomo
(50000 posti)
Palmarès
Titoli nazionali 6 Campionati indonesiani
Si invita a seguire il modello di voce

Il Persatuan Sepakbola Surabaya, meglio noto come Persebaya Surabaya o Persebaya 1927, è una società di calcio indonesiana, con sede a Surabaya.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Il Persebaya venne fondato il 9 giugno 1927, quando l'Indonesia era ancora colonia olandese con il nome di Indie orientali olandesi.

Il Persebaya ha vinto quattro edizioni della Perserikatan[1] e, si è aggiudicata il suo primo campionato indonesiano di calcio nel 1997. La seconda affermazione in campionato è avvenuta nel 2004.

Il 1º ottobre 2022 dopo la vittoria esterna contro i rivali dell'Arema, i tifosi locali hanno invaso il campo dello stadio Kanjuruhan di Malang.[2] La successiva reazione delle forze di polizia locale, che hanno utilizzato anche gas lacrimogeni, ha provocato una fuga generale del pubblico, nella quale sono morte almeno 180 persone.[2]

Palmarès[modifica | modifica wikitesto]

Competizioni nazionali[modifica | modifica wikitesto]

1997, 2004
1941, 1950, 1951, 1952, 1978, 1988
  • Liga Primer Indonesia: 1
2011

Altri piazzamenti[modifica | modifica wikitesto]

Secondo posto: 1998-1999, 2019
Semifinalista: 2012
  • Indonesian Premier League:
Secondo posto: 2011-2012

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Indonesia - Amateur Era Champions, su www.rsssf.org. URL consultato il 2 ottobre 2022.
  2. ^ a b Indonesia, scontri allo stadio dopo partita: oltre 180 morti, su Sport.sky.it. URL consultato il 2 ottobre 2022.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Giuseppe Sicari e Alexia Giusti, Enciclopedia del Calcio mondiale, SEP Editrice, 2004.

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN6055161332386452420004
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