Paula Wessely

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Paula Wessely

Paula Wessely, nata Paula Anna Maria Wessely (Vienna, 20 gennaio 1907Vienna, 11 maggio 2000), è stata un'attrice e produttrice cinematografica austriaca.

Iniziò la sua carriera a teatro. Sposata all'attore Attila Hörbiger, a fianco del quale apparve spesso sullo schermo, alla fine degli anni trenta diventò una delle attrici più note e familiari del cinema di area tedesca.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nata a Vienna nel 1907, figlia di un macellaio e di una ex ballerina, da ragazza Paula Wessely aiutava in casa lavorando alla cassa della macelleria, ma sognava di diventare attrice come lo era sua zia, Josephine Wessely, un nome abbastanza noto delle scene teatrali viennesi. Consigliata dalla sua insegnante di scuola, Paula studiò recitazione con una ex attrice ungherese, Valerie Gray, riuscendo a superare gli esami per entrare all'Accademia di Arte Drammatica dove poté seguire i corsi di Max Reinhardt[1].

Esordì all'età di 16 anni al Deutsches Volkstheater di Vienna, mostrando già doti drammatiche di ottimo livello e acquisendo, con il passare degli anni, un repertorio vastissimo di interpretazioni che spaziava da Cechov, a Shakespeare, Frank Wedekind, Lessing, Shaw, Gerhart Hauptmann.

Nella sua prima maturità sperimentò anche il cinema, ottenendo un successo immediato in Mascherata (Maskerade, del 1934), di Willi Forst, primo di una lunga serie di film, probabilmente non comparabili, in quanto a rilevanza, al suo talento. L'anno dopo, nel 1935, vinse la Coppa Volpi per la migliore interpretazione femminile alla Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica per Episodio, film di Walter Reisch. Diventa in poco tempo una delle attrici di punta del cinema austriaco e dell'UFA, nel panorama cinematografico dell'anteguerra.

Vienna, 30 marzo 1938: incontro con il ministro Goebbels (al centro Paula Wessely)

Sempre nel 1935, si sposa con Attila Hörbiger, un attore austriaco più vecchio di lei di undici anni, con il quale condividerà tutta la vita, lavorando insieme a lui anche sulle scene. La coppia ebbe tre figlie, Elisabeth Orth (nata nel 1936), Christiane Hörbiger (nata nel 1938) e Maresa Hörbiger (nata nel 1945), che divennero tutte e tre attrici. Christiane in particolare diventò una delle più popolari attrici del cinema tedesco e austriaco.

La partecipazione di Paula Wessely al film di propaganda anti-polacco Heimkehr verrà molto criticata nel dopo guerra. Negli anni cinquanta, creò la Paula Wessely Filmproduktion, una propria casa di produzione che, in nove anni, produsse undici pellicole.

Tornata al teatro, l'attrice lavorò principalmente al Burgtheater di Vienna (si ritirerà dalle scene oltre 40 anni dopo, nel 1987). Lavorerà ancora saltuariamente per il cinema e poi anche per la tv negli anni settanta e ottanta.

Gli ultimi anni li passerà da sola nella sua città natale, a Vienna, soffrendo di depressione per la morte del marito con il quale aveva vissuto per 52 anni. Nel maggio del 2000 Paula Wessely, dopo un acuto attacco di bronchite, muore all'età di 93 anni.

Le sue ceneri vennero cremate due settimane più tardi a Vienna.

Premi e riconoscimenti[modifica | modifica wikitesto]

  • 1949 - Anello Max Reinhardt
  • 1954 - Sascha Kolowrat-Preis del Ministero austriaco della pubblica istruzione
  • 1960 - Medaglia Josef Kainz
  • 1963 - Croce d'onore austriaca per l'arte e la scienza
  • 1967 - Medaglia d'oro della città di Vienna

Filmografia[modifica | modifica wikitesto]

La filmografia è completa[2].

Attrice[modifica | modifica wikitesto]

Tv[modifica | modifica wikitesto]

Produttrice[modifica | modifica wikitesto]

Film o documentari dove appare Paula Wessely[modifica | modifica wikitesto]

Doppiatrici italiane[modifica | modifica wikitesto]

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Croce d'onore di I classe per le scienze e per le arti - nastrino per uniforme ordinaria
Gran Decorazione d'Onore in Argento dell'Ordine al Merito della Repubblica Austriaca - nastrino per uniforme ordinaria

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Le dive del terzo Reich, pag. 153
  2. ^ Filmografia IMDb

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Cinzia Romani, Le dive del terzo Reich, Gremese editore, Roma maggio 1981

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN7400516 · ISNI (EN0000 0003 6859 0484 · LCCN (ENn82107965 · GND (DE118631756 · BNF (FRcb12000422v (data) · J9U (ENHE987007334434305171 · WorldCat Identities (ENlccn-n82107965