Paul Thomas Anderson

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Paul Thomas Anderson al Santa Barbara International Film Festival nel 2022

Paul Thomas Anderson (Los Angeles, 26 giugno 1970) è un regista, sceneggiatore, produttore cinematografico e direttore della fotografia statunitense.

Considerato tra i migliori registi della sua generazione e tra i più influenti del nuovo cinema statunitense[1], Anderson ha ricevuto il plauso della critica e numerosi riconoscimenti per il film Boogie Nights - L'altra Hollywood, vincendo i maggiori premi nei principali festival mondiali: nel 1999 l'Orso d'oro al Festival internazionale del cinema di Berlino per il film Magnolia, nel 2002 il Premio per il miglior regista al Festival di Cannes per il film Ubriaco d'amore, nel 2012 il Leone d'argento per la migliore regia alla Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia per The Master e nel 2007 l'Orso d'argento per il miglior regista per Il petroliere[2][3].

Nel corso della sua carriera ha ricevuto undici candidature al Premio Oscar, di cui tre al miglior regista per Il petroliere (2007), Il filo nascosto (2018) e Licorice Pizza (2021) senza però mai vincerlo, fatto che lo rende il regista vivente con più candidature alla statuetta senza però alcuna vittoria. Per Licorice Pizza si è aggiudicato il BAFTA alla migliore sceneggiatura originale.

I film di Anderson sono spesso drammi psicologici caratterizzati da personaggi rappresentanti la disperazione e l'imperfezione, dall'esplorazione di temi come famiglie disfunzionali, l'alienazione, la solitudine, la redenzione e da uno stile visivo audace con un ampio utilizzo di piani sequenza. Ha inoltre diretto video musicali per vari artisti, tra cui Fiona Apple, con la quale ha avuto una relazione[4], Radiohead, Haim, Joanna Newsom, Aimee Mann, Jon Brion e Michael Penn. Nel 2019 ha diretto un cortometraggio che accompagna Anima di Thom Yorke.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Figlio del doppiatore Ernie Anderson, è noto soprattutto per la regia di film corali, dove le storie di parecchi personaggi si intrecciano tra di loro. Il suo cinema è influenzato soprattutto dal lavoro di John Huston, Stanley Kubrick, Robert Altman, Martin Scorsese, Jonathan Demme, Orson Welles, Max Ophüls e Robert Downey Sr..

Fa parte di quella generazione di registi che, come il collega e grande amico Quentin Tarantino, non ha imparato a fare cinema nelle scuole, bensì guardando migliaia di film in video, acquisendo così una conoscenza enciclopedica della tecnica e della cultura cinematografica. Anderson ha infatti frequentato la scuola di cinema per solo due giorni, preferendo un apprendimento autodidatta attraverso la visione di pellicole di registi a cui era appassionato, spesso accompagnate dal commento di questi ultimi.

Nel 1997 il Boston Society of Film Critics lo premia come miglior regista esordiente in merito ai suoi primi due film. Riceve la sua prima candidatura agli Oscar grazie alla sceneggiatura originale di Boogie Nights - L'altra Hollywood, la seconda arriva con Magnolia, film che al Festival di Berlino si aggiudica l'Orso d'oro. Al Festival di Cannes 2002 è stato premiato come miglior regista con Ubriaco d'amore.[5] A Berlino nel 2008 riceve l'Orso d'argento per la migliore regia con il film Il petroliere, il quale riceve anche 8 nomination agli Oscar, tra cui quelle per miglior film, miglior regia e miglior sceneggiatura non originale, vincendo i premi per la miglior fotografia e miglior attore protagonista. La sua regia, in questo film, viene premiata dal Kansas City Film Critics Circle, dal London Critics Circle Film, dalla Los Angeles Film Critics Association e dalla National Society of Film Critics.[6]

Nel 2010 Anderson aveva iniziato a lavorare a The Master, un film incentrato su una organizzazione religiosa (con forti riferimenti a Scientology). Con Philip Seymour Hoffman nella parte di Lancaster Dodd, capo spirituale dell'organizzazione e Joaquin Phoenix nel ruolo di Freddie Quell, giovane marine e nuovo adepto. Inizialmente era prevista anche la partecipazione di Reese Witherspoon. A causa del bilancio di produzione fissato a 35 milioni di dollari, in marzo gli Universal Studios annunciarono la loro estromissione dal progetto, in considerazione di una spesa troppo alta, e portando ad uno stop la produzione della pellicola. La piccola compagnia River Road si avvicinò, offrendo un aiuto economico per la realizzazione.[7] Qualche tempo dopo, in settembre, fu annunciato il rinvio a data da destinarsi della lavorazione, vista la mancanza di investitori.[8]

I giochi si sono ufficialmente riaperti quando, il 10 febbraio 2011, si è cominciato a parlare di un possibile finanziamento da parte di Megan Ellison, figlia di Larry Ellison, milionario imprenditore e informatico statunitense.[9] Il film è stato distribuito nelle sale statunitensi in numero limitato il 12 ottobre 2012 ed il 9 novembre in Gran Bretagna[10]. Il 20 luglio 2012 è stato diffuso online il full trailer del film,[11] cui ha fatto seguito la versione italiana il 13 dicembre 2012.[12] È stato presentato alla 69ª Mostra di Venezia, raccogliendo un buon consenso di pubblico e critica[13], dove si è aggiudicato il Leone d'argento per la miglior regia e la Coppa Volpi per la migliore interpretazione maschile a Joaquin Phoenix e Philip Seymour Hoffman. È stato distribuito nelle sale italiane il 3 gennaio 2013.

Nel 2014 esce l'adattamento di Vizio di forma (Inherent Vice, 2011), romanzo di Thomas Pynchon edito in Italia da Einaudi, con Joaquin Phoenix protagonista.[14]

Nel 2017 viene confermata la partecipazione di Daniel Day-Lewis al suo nuovo film, Il filo nascosto (Phantom Thread), uscito a fine anno. Il film, incentrato sull'ambiente della moda nella Londra degli anni 50, vede in altri ruoli Lesley Manville e Vicky Krieps[15][16][17]. Il film ottiene diversi riconoscimenti, tra i quali sei candidature agli Oscar, incluso miglior film, miglior regista e miglior attore. Per Anderson si tratta rispettivamente della sua settima e ottava nomination.

Vita privata[modifica | modifica wikitesto]

Nel corso degli anni novanta, Anderson ha avuto una relazione con la cantante Fiona Apple, per la quale ha diretto numerosi video musicali.

Dal 2001 è legato alla comica e attrice Maya Rudolph.[18][19] I due vivono insieme nella San Fernando Valley[20][21], con i loro quattro figli: Pearl Bailey (nata nell'ottobre del 2005)[22][23][24], Lucille (nata nel novembre del 2009)[25], Jack (nato nel luglio del 2011)[26] e Minnie Ida (nata nell'agosto del 2013).[27]

Temi e stile[modifica | modifica wikitesto]

È noto per ambientare i suoi film nella San Fernando Valley con personaggi realisticamente imperfetti e disperati.[28][29] Tra i temi trattati nei film di Anderson ci sono le relazioni familiari disfunzionali,[30][31] l'alienazione,[31] le famiglie surrogate,[32] il rimpianto,[31] la solitudine,[30] il destino,[33] la capacità di perdono[33] e i fantasmi del passato[30]. Anderson fa un uso frequente della ripetizione per creare enfasi e coerenza tematica: in Boogie Nights - L'altra Hollywood, Magnolia, Ubriaco d'amore e The Master, la frase "Non ho fatto niente" viene usata più di una volta, sviluppando temi di responsabilità e negazione.[34][35][36][37] I film di Anderson sono noti per il loro stile visivo audace[29], che include marchi di fabbrica come l'uso di pochissimi tagli e molti piani sequenza[38] attraverso l'utilizzo di Steadicam[39] (l'inizio di Boogie Nights - L'altra Hollywood, per esempio, è un lungo piano sequenza di tre minuti), un uso memorabile della musica[39] e immagini audiovisive multistrato.[39] Anderson tende a fare spesso riferimento al Libro dell'Esodo nei suoi film, in modo esplicito o sottile, come nel caso della pioggia di rane alla fine di Magnolia,[40] nel quale racconta la piaga delle rane descritta nell'Esodo 8:2, oppure nel caso del film Il petroliere, dove il titolo e gli avvenimenti della pellicola fanno riferimento all'Esodo 7:19, la piaga del sangue.[41]

Il film Il petroliere si distingue in parte dai suoi primi film: vi sono i temi ricorrenti sopra citati, ma il film è più apertamente impegnato con la politica rispetto ai suoi film precedenti, esaminando il capitalismo e temi come la ferocia, l'ossessione e la religione.[senza fonte]

Anderson inoltre ha stretto sodalizi con diversi collaboratori, in particolar modo con gli attori Philip Seymour Hoffman, che è apparso nei suoi primi quattro film e in The Master prima della sua morte prematura nel 2014, Philip Baker Hall, John C. Reilly, Melora Walters, Robert Ridgely e Daniel Day-Lewis, il direttore della fotografia Robert Elswit, il costumista Mark Bridges, e soprattutto il compositore Jonny Greenwood, che ha composto le colonne di molti dei suoi film.

Filmografia[modifica | modifica wikitesto]

Paul Thomas Anderson insieme a Daniel Day-Lewis nel 2007.

Regista[modifica | modifica wikitesto]

Lungometraggi[modifica | modifica wikitesto]

Documentari[modifica | modifica wikitesto]

  • Junun (2015)

Cortometraggi[modifica | modifica wikitesto]

  • The Dirk Diggler Story (1988)
  • Cigarettes & Coffee (1993)
  • Flagpole Special (1998)
  • Couch (2002)
  • Mattress Man Commercial (2003)
  • Blossoms & Blood (2003)
  • Back Beyond (2013)
  • Valentine (2017) - Documentario
  • Anima (2019)

Videoclip[modifica | modifica wikitesto]

Sceneggiatore[modifica | modifica wikitesto]

Lungometraggi[modifica | modifica wikitesto]

Cortometraggi[modifica | modifica wikitesto]

  • The Dirk Diggler Story, regia di Paul Thomas Anderson (1988)
  • Cigarettes & Coffee, regia di Paul Thomas Anderson (1993)
  • Flagpole Special, regia di Paul Thomas Anderson (1998)
  • Couch, regia di Paul Thomas Anderson (2002)
  • Mattress Man Commercial, regia di Paul Thomas Anderson (2003)
  • Blossoms & Blood, regia di Paul Thomas Anderson (2003)
  • Back Beyond, regia di Paul Thomas Anderson (2013)

Produttore[modifica | modifica wikitesto]

Direttore della fotografia[modifica | modifica wikitesto]

  • The Dirk Diggler Story, regia di Paul Thomas Anderson – cortometraggio (1988)
  • Il filo nascosto (Phantom Thread), regia di Paul Thomas Anderson (2017) - non accreditato
  • Licorice Pizza, regia di Paul Thomas Anderson (2021)

Attore[modifica | modifica wikitesto]

Doppiatore[modifica | modifica wikitesto]

Trasmissioni televisive[modifica | modifica wikitesto]

Teatro[modifica | modifica wikitesto]

  • Untitled Maya Rudolph & Fred Armisen Play, Largo Theatre di Los Angeles (2008)

Premi e candidature[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Paul Thomas Anderson - Monografia: addio alla mascolinità, su CineFacts.it. URL consultato il 26 giugno 2023.
  2. ^ MYmovies.it, Paul Thomas Anderson, su MYmovies.it. URL consultato il 19 marzo 2023.
  3. ^ Paul Thomas Anderson Premi vinti e nomination, su ComingSoon.it. URL consultato il 19 marzo 2023.
  4. ^ Fiona Apple: "Ho smesso con la cocaina dopo una notte con Quentin Tarantino e P.T. Anderson", su Movieplayer.it. URL consultato il 12 febbraio 2022.
  5. ^ (EN) Awards 2002, su festival-cannes.fr. URL consultato l'8 febbraio 2014 (archiviato dall'url originale il 21 gennaio 2015).
  6. ^ (EN) Lista di premi e nomination su IMDb, su imdb.com. URL consultato l'8 febbraio 2014.
  7. ^ La Universal scarica P.T. Anderson, su badtaste.it, 18 marzo 2010. URL consultato l'8 febbraio 2014.
  8. ^ The Master di P.T.Anderson è sospeso, su badtaste.it, 20 settembre 2010. URL consultato l'8 febbraio 2014.
  9. ^ Paul Thomas Anderson's Scientology Movie and Inherent Vice Adaptation Close to Finding Financing, su vulture.com, 10 febbraio 2011. URL consultato l'8 febbraio 2014.
  10. ^ (EN) Date di uscita, su imdb.com, Imdb Official Site. URL consultato l'8 febbraio 2014.
  11. ^ The Master – Il full trailer con Philip Seymour Hoffman e Amy Adams, su blog.screenweek.it, ScreenWeek Blog, 20 luglio 2012. URL consultato l'8 febbraio 2014.
  12. ^ The Master – Il trailer italiano del film di Paul Thomas Anderson con Joaquin Phoenix, su blog.screenweek.it, ScreenWeek Blog, 13 dicembre 2012. URL consultato l'8 febbraio 2014.
  13. ^ Servizio SkyTg24, su tg24.sky.it, sky.it, 1º settembre 2012. URL consultato l'8 febbraio 2014 (archiviato dall'url originale il 5 marzo 2014).
  14. ^ (EN) Paul Thomas Anderson Wants to Adapt Thomas Pynchon's Inherent Vice, su vulture.com, 2 dicembre 2012. URL consultato l'8 febbraio 2014.
  15. ^ Benjamin Lee, Paul Thomas Anderson and Daniel Day-Lewis to reunite for 50s fashion drama, su guardian.co.uk., Guardian Media Group, 3 giugno 2016. URL consultato il 4 giugno 2016.
  16. ^ Lesley Manville - ARG Talent, su argtalent.com. URL consultato il 31 gennaio 2017.
  17. ^ Richard Graham - ARG Talent, su argtalent.com. URL consultato il 31 gennaio 2017.
  18. ^ (EN) Kate Stanhope, It's a Boy for Maya Rudolph and Paul Thomas Anderson, su TV Guide, 19 luglio 2011. URL consultato il 10 settembre 2013.
  19. ^ (EN) Maya Rudolph Shares Her Excitement Over Third Pregnancy, su Access Hollywood, NBCUniversal, 1º maggio 2011. URL consultato il 26 dicembre 2011.
  20. ^ (EN) Lynn Hirschberg, The Master Director: Paul Thomas Anderson, in PORT Magazine, 5 giugno 2013. URL consultato l'8 giugno 2013.
  21. ^ (EN) Michael Cieply, Filmmaker's Newest Work Is About ... Something, su NYTimes.com, The New York Times Company, 18 aprile 2012. URL consultato il 18 aprile 2012.
  22. ^ (EN) Maya Rudolph Announces She's Pregnant on "The View"!, su ABC, The Walt Disney Company, 12 maggio 2009. URL consultato il 26 dicembre 2011 (archiviato dall'url originale l'11 gennaio 2012).
  23. ^ (EN) Christie D'Zurilla, Maya Rudolph expecting baby No. 3 with Paul Thomas Anderson, su Los Angeles Times, Tribune Company, 21 marzo 2011. URL consultato il 26 dicembre 2011.
  24. ^ (EN) Maya Rudolph Expecting Second Child, su People.com, Time Inc., 23 ottobre 2005. URL consultato il 27 febbraio 2011 (archiviato dall'url originale il 9 marzo 2012).
  25. ^ (EN) Sarah Michaud, Maya Rudolph Welcomes a Girl, su People.com, Time Inc., 4 dicembre 2009. URL consultato il 10 febbraio 2010.
  26. ^ (EN) Maya Rudolph Welcomes Son Jack, su People.com, Time Inc., 19 luglio 2011. URL consultato il 19 luglio 2011 (archiviato dall'url originale il 19 ottobre 2012).
  27. ^ (EN) Nicole Eggenberger, Maya Rudolph Welcomes Fourth Child!, su Us Weekly, 10 settembre 2013. URL consultato il 10 settembre 2013.
  28. ^ Robert K. Internet Archive, Useless beauty : Ecclesiastes through the lens of contemporary film, Grand Rapids, Mich. : Baker Academic, 2004, ISBN 978-0-8010-2785-7. URL consultato il 12 febbraio 2022.
  29. ^ a b Director ignored instinct in 'Blood' | The Columbus Dispatch, su web.archive.org, 21 ottobre 2012. URL consultato il 12 febbraio 2022 (archiviato dall'url originale il 21 ottobre 2012).
  30. ^ a b c Yoram Internet Archive, Del Cullen e Hannah Patterson, Contemporary North American film directors : a Wallflower critical guide, London ; New York : Wallflower, 2002, ISBN 978-1-903364-52-9. URL consultato il 12 febbraio 2022.
  31. ^ a b c (EN) Cubie King, Punch Drunk Love: The Budding of an Auteur – Senses of Cinema, su sensesofcinema.com. URL consultato il 12 febbraio 2022.
  32. ^ (EN) John Berra, American Independent, Intellect Books, 2010, ISBN 978-1-84150-368-4. URL consultato il 12 febbraio 2022.
  33. ^ a b (EN) John H. Richardson, The Secret History of Paul Thomas Anderson, su Esquire, 22 settembre 2008. URL consultato il 12 febbraio 2022.
  34. ^ imsdb.com, https://imsdb.com/scripts/Master,-The.html. URL consultato il 12 febbraio 2022.
  35. ^ "Magnolia", shooting draft, by Paul Thomas Anderson, su imsdb.com. URL consultato il 12 febbraio 2022.
  36. ^ PUNCH-DRUNK LOVE by Paul Thomas Anderson, su dailyscript.com. URL consultato il 12 febbraio 2022.
  37. ^ imsdb.com, https://imsdb.com/scripts/Boogie-Nights.html. URL consultato il 12 febbraio 2022.
  38. ^ (EN) Boogie knight, su the Guardian, 1º febbraio 2003. URL consultato il 12 febbraio 2022.
  39. ^ a b c (EN) Dennis Lim, How Paul Thomas Anderson sets himself apart from Hollywood's other wunderkinds., su Slate Magazine, 24 dicembre 2007. URL consultato il 12 febbraio 2022.
  40. ^ Reeling | The number 82 in "Magnolia", su miamiherald.typepad.com. URL consultato il 12 febbraio 2022.
  41. ^ What's wrong with There Will Be Blood. - Slate Magazine, su web.archive.org, 4 febbraio 2012. URL consultato il 12 febbraio 2022 (archiviato dall'url originale il 4 febbraio 2012).

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