Pasturo

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Pasturo
comune
Pasturo – Stemma
Pasturo – Veduta
Pasturo – Veduta
Vista aerea di Pasturo
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione Lombardia
Provincia Lecco
Amministrazione
SindacoPierluigi Artana (lista civica) dal 26-5-2019
Territorio
Coordinate45°57′N 9°26′E / 45.95°N 9.433333°E45.95; 9.433333 (Pasturo)
Altitudine641 m s.l.m.
Superficie21,78 km²
Abitanti1 907[1] (31-5-2021)
Densità87,56 ab./km²
FrazioniBaiedo, Pasturo Centro
Comuni confinantiBallabio, Barzio, Cremeno, Esino Lario, Introbio, Mandello del Lario, Primaluna
Altre informazioni
Cod. postale23818
Prefisso0341
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT097065
Cod. catastaleG368
TargaLC
Cl. sismicazona 3 (sismicità bassa)[2]
Cl. climaticazona E, 2 980 GG[3]
Nome abitantipasturesi
Patronosant'Eusebio
Giorno festivo2 agosto
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Pasturo
Pasturo
Pasturo – Mappa
Pasturo – Mappa
Posizione del comune di Pasturo nella provincia di Lecco
Sito istituzionale

Pasturo (Pastür in dialetto valsassinese[4][5]) è un comune italiano di 1 907 abitanti della provincia di Lecco in Lombardia. Viene citato nel romanzo "I promessi sposi" di Alessandro Manzoni come luogo di origine di Agnese, la madre della protagonista femminile Lucia. La poetessa Antonia Pozzi, che trascorse a Pasturo diversi anni della sua vita nella casa di villeggiatura della famiglia, è sepolta nel piccolo cimitero del comune[6]. Situato ai piedi della Grigna Settentrionale e punto di partenza per le escursioni verso i Rifugi Pialeral e Brioschi, Pasturo è anche sede di importanti fiere locali quali la Sagra delle Sagre (agosto) e la Manifestazione Zootecnica Valsassinese (settembre).

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Da Pasturo, in epoca romana, passava la via Spluga, strada romana che metteva in comunicazione Milano con Lindau passando dal passo dello Spluga.

Simboli[modifica | modifica wikitesto]

Lo stemma e il gonfalone del comune di Pasturo sono stati concessi con decreto del presidente della Repubblica del 20 ottobre 1998.[7] La composizione dello stemma comunale allude alla bellezza ed alla fertilità del territorio, raffigurando un fiore rosso a cinque petali radicato sullo sbarrato d'oro e rosso di quattro pezzi. Questo emblema è presente nell'Archivio Araldico Bonacina del XVIII secolo, conosciuto poi come Archivio Araldico Vallardi e Archivio Araldico Conte Vittorio Guelfi Camajani.[8]

Il gonfalone è un drappo troncato di rosso e di bianco.

Monumenti e luoghi d'interesse[modifica | modifica wikitesto]

A Pasturo[modifica | modifica wikitesto]

La chiesa di Sant'Eusebio si trova nella piazza principale del comune e il suo campanile possiede cinque campane. All'interno conserva oltre a opere di Luigi Tagliaferri, degli Aliprandi e di Aloisio Reali,[6] una serie di affreschi realizzati tra la fine del Trecento e il secolo successivo.[6][9] Le pitture gotiche raffigurano Giuliano l'ospitaliere mentre uccide erroneamente i propri genitori; sullo sfondo: la Madonna in trono col Bambino, tra Santa Caterina d'Alessandria, Sant'Ambrogio, Sant'Antonio Abate e un'altra santa.[9]

Prima della piazza principale, si trova un'altra piazza, ove sorgono il municipio e il Santuario della Madonna della Cintura.

Una delle antiche case a corte di Pasturo ospita una La Madonna coi Santi Sebastiano e Rocco, affrescata nel XVI secolo dal pittore Franco Gerone di Valsolda[6].

A Baiedo[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Baiedo.

Società[modifica | modifica wikitesto]

Evoluzione demografica[modifica | modifica wikitesto]

Abitanti censiti[10]

Comunità Montana[modifica | modifica wikitesto]

Fa parte della Comunità Montana della Valsassina.

Amministrazione[modifica | modifica wikitesto]

Gemellaggi[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Dato Istat - Popolazione residente al 31 maggio 2021 (dato provvisorio).
  2. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  3. ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
  4. ^ AA. VV., Dizionario di toponomastica. Storia e significato dei nomi geografici italiani., Milano, Garzanti, 1996, p. 476, ISBN 88-11-30500-4.
  5. ^ Amanzio Aondio - Felice Bassani (a cura di), Dialetto da salvare, Oggiono, Cattaneo Editore, 1983, p. 216.
  6. ^ a b c d e f g Borghese, p.358.
  7. ^ Pasturo, decreto 1998-10-20 DPR, concessione di stemma e gonfalone, su dati.acs.beniculturali.it. URL consultato il 16 febbraio 2022.
  8. ^ Gli stemmi del nostro territorio: il fiore a cinque petali di Pasturo, su valsassinanews.com, 5 ottobre 2019.
  9. ^ a b Zastrow, p. 44.
  10. ^ Statistiche I.Stat - ISTAT;  URL consultato in data 28-12-2012.
  11. ^ Comitato Gemellaggi, su comune.pasturo.lc.it. URL consultato il 19 settembre 2021 (archiviato dall'url originale il 24 luglio 2021).

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Annalisa Borghese, Pasturo, in Il territorio lariano e i suoi comuni, Milano, Editoriale del Drago, 1992, p. 358.
  • Oleg Zastrow, Sant'Ambrogio - Immagini tra Lario e Brianza, Oggiono, Cattaneo Editore, 1997.

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

  • Pasturo, su LombardiaBeniCulturali, Regione Lombardia. Modifica su Wikidata
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