Passannante (film)

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Passannante
Fabio Troiano nella parte di Giovanni Passannante in una scena del film
Lingua originaleitaliano
Paese di produzioneItalia
Anno2011
Durata81 min
Generestorico, drammatico
RegiaSergio Colabona
SoggettoSergio Colabona, Massimo Russo
SceneggiaturaSergio Colabona, Ulderico Pesce, Massimo Russo, Andrea Satta
Casa di produzioneFar Films
FotografiaFranco Ferrari
MontaggioDaniele Di Maio
MusicheTêtes de Bois
ScenografiaAntonio Farina, Gian Maria Cau
CostumiAlessandro Bentivegna
Interpreti e personaggi

Passannante è un film storico documentario del 2011, diretto da Sergio Colabona, incentrato sulla figura dell'anarchico Giovanni Passannante e la controversa vicenda della sua sepoltura. Il film è stato distribuito nelle sale da Emme Cinematografica, il 24 giugno 2011.

Trama[modifica | modifica wikitesto]

Giovanni Passannante, cuoco originario di Salvia di Lucania, borgo della Basilicata, è un anarchico di idee mazziniane che considera traditi gli ideali risorgimentali con l'instaurazione del nuovo Regno d'Italia, poiché le precarie condizioni sociali sono rimaste immutate, e vagheggia l'instaurazione di una "Repubblica Universale" senza distinzioni di classi.

Recatosi a Napoli, scambia la propria giacca con un coltello dalla lama di otto centimetri[1] per uccidere il re d'Italia Umberto I. L'attentato fallisce e l'anarchico viene condannato a morte, ma viene graziato e imprigionato. Viene rinchiuso in una cella sotto il livello del mare nella torre della Linguella vivendo in condizioni disumane ed infine condotto nel manicomio criminale di Montelupo Fiorentino, dove passerà il resto della sua vita.

La sua salma, anziché sepolta, viene sottoposta a studi criminologici di ispirazione lombrosiana; infine il cranio viene esposto nel Museo Criminologico di Roma. A seguito del tentato regicidio, il suo paese viene rinominato in Savoia di Lucania come gesto di scusa nei confronti del re.

La storia di Passannante viene dimenticata per un secolo, fin quando tre uomini (Ulderico Pesce con Andrea Satta[2] e un giornalista) non intraprendono una battaglia per dare degna sepoltura ai resti dell'anarchico (nel film la vicenda storica di Passannante è introdotta e frammezzata dalle sezioni documentaristiche ad essa relative).[1]

Produzione[modifica | modifica wikitesto]

Il film è stato girato in alcune città della Basilicata come Rivello, Satriano di Lucania, Matera; altri luoghi di ripresa sono Roma e l'Isola d'Elba.[3] La colonna sonora è stata curata dal gruppo Têtes de Bois[4] il cui leader, Andrea Satta, partecipa anche nelle vesti di attore.[2]

Critica[modifica | modifica wikitesto]

Nonostante il budget minimo, una limitata distribuzione e un incasso irrisorio (22056 €),[5] il film ha ricevuto critiche perlopiù positive, sia per la qualità del prodotto che per il tema affrontato.[6] Al "Festival di Malta" è stato premiato come miglior film e Ulderico Pesce come migliore attore protagonista. Il 9 dicembre 2011, è stato trasmesso al "Festival di Francoforte".[7] Altre premiazioni sono state ritirate al Busto Arsizio Film Festival e al Gallio Film Festival.

Nel 2012, è stato inoltre proiettato tra Miami, Los Angeles e San Francisco nell'ambito del "Tiburon International Film Festival"[8] e presso la "Florida Atlantic University" di Boca Raton, con un giudizio positivo da parte di Myriam Swennen Ruthenberg, docente di Italiano e Letteratura comparata.[9] Nonostante le critiche dei monarchici,[10] Passannante ha conseguito il timbro del Ministero per i Beni e le Attività Culturali[2][1] per “il suo alto valore educativo” e l'Agiscuola lo ha inserito nella sua programmazione con l'intento di farlo vedere nelle scuole italiane.[11][2][1]


Riconoscimenti[modifica | modifica wikitesto]

  • Busto Arsizio Film Festival
    • Premio Trenwalder Migliore Attore Non Protagonista (Luca Lionello)
  • Gallio Film Festival
    • Premio del Pubblico (Sergio Colabona)
  • Premio Mario Gallo a Ulderico Pesce

Altre opere[modifica | modifica wikitesto]

  • “L’innaffiatore del cervello di Passannante” di Ulderico Pesce[1]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d e Il cervello vagante di Giovanni Passannante, su crimelist.it. URL consultato il 12 febbraio 2024.; Giuseppe Galzerano, Giovanni Passannante. La vita, l’attentato, il processo, la condanna a morte, la grazia “regale” e gli anni di galera del cuoco lucano che nel 1878 ruppe l’incantesimo monarchico, Casalvelino Scalo (Sa), Galzerano, 2004. URL consultato il 12 febbraio 2024.
  2. ^ a b c d Dionisio Capuano, Têtes de Bois, su assisimia.it. URL consultato il 12 febbraio 2024.
  3. ^ Primo ciak a Rivello sull'anarchico Passannante e i suoi tormenti [collegamento interrotto], su lagazzettadelmezzogiorno.it. URL consultato il 7 agosto 2011.
  4. ^ Passannante, su youtube.com. URL consultato il 12 febbraio 2024.
  5. ^ Pagina incassi del film: Passannante, su movieplayer.it. URL consultato l'11 maggio 2012.
  6. ^ Marialuisa Di Simone, Passannante, l’anarchico sepolto vivo dai Savoia, su rbcasting.com. URL consultato il 6 agosto 2011.
  7. ^ Il film Passannante a Malta, in Germania e a Cosenza, su basilicatanet.it. URL consultato il 29 marzo 2012.
  8. ^ Il film "Passannante" proiettato negli Stati Uniti d'America, su basilicatanet.it. URL consultato il 30 aprile 2012.
  9. ^ Film Passannante, i complimenti dalla Florida Atlantic University, su basilicatanet.it. URL consultato il 30 aprile 2012.
  10. ^ La pellicola è stata contestata da casa Savoia, in particolare nella persona del Principe Emanuele Filiberto (dopo la morte del padre il 3 febbraio 2024 egli sarebbe divenuto il nuovo Capo di Casa Savoia ma la sua posizione nella linea di successione dei Savoia, comunque non riconosciuta dalla Repubblica Italiana, è al centro della relativa questione dinastica interna alla casata), e da alcuni sostenitori della dinastia. Il principe, da parte sua, ha giudicato il film "diseducativo per i giovani": Ministero inserisce film Passannante in programmazione scolastica, su basilicatanet.it. URL consultato il 7 agosto 2011.; Alberto Casirati, presidente dell'Istituto della Reale Casa di Savoia, ha considerato aberrante definire “idealista” o “eroe” un aspirante assassino: Davide Mazzocco, Casa Savoia contro il film 'Passannante', su quotidianopiemontese.it. URL consultato il 7 agosto 2011 (archiviato dall'url originale il 16 luglio 2011).; Sergio Boschiero, segretario dell'Unione Monarchica Italiana, sostiene che il film possa risvegliare odio.: Cinema: monarchici in sala per Passannante, rischia di risvegliare odio [collegamento interrotto], su libero-news.it. URL consultato il 7 agosto 2011.
  11. ^ Film della stagione 2011/2012 selezionati da Agiscuola, su scuola.regione.emilia-romagna.it. URL consultato il 12 febbraio 2024.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]