Pasquale Balsamo

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Pasquale Balsamo (sdraiato) fra i gappisti romani

Pasquale Balsamo (Foggia, 4 settembre 1924Roma, 29 settembre 2005) è stato un partigiano e giornalista italiano. Fu uno dei gappisti che il 23 marzo 1944 compirono l'attentato di via Rasella a Roma.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Studente diciannovenne, il 23 marzo 1944, nell'attacco contro il Polizeiregiment "Bozen" di via Rasella, svolse il ruolo di tramite tra i comandanti Carlo Salinari e Franco Calamandrei, Rosario Bentivegna che avrebbe innescato l'esplosivo, le staffette e i gruppi di fuoco che sarebbero intervenuti successivamente. Secondo la ricostruzione di Bentivegna, Balsamo allontanò un gruppo di ragazzini dal luogo dell'esplosione calciando via il loro pallone[1]. Il comandante delle SS a Roma Herbert Kappler avrebbe in seguito espresso il suo rammarico per la mancata cattura:

«Pasquale Balsamo, audacissimo studente diciannovenne, fu arrestato e successivamente liberato credendo che appartenesse a una banda di rapinatori. Essendo anche uno degli autori dell'agguato a via Rasella avrei fatto il mio dovere a farlo fucilare...[1]»

Il 7 aprile partecipò a un fallito attentato contro Vittorio Mussolini presso il suo appartamento di via Lima, sventato dal passaggio di un'auto della polizia. Dopo l'arresto, scambiati per rapinatori comuni anche grazie all'intervento in questura di agenti legati alla Resistenza, i partigiani non furono consegnati ai tedeschi e si salvarono. Come protezione, Balsamo fu anche ricoverato per un periodo in un manicomio[2]. Dopo la liberazione di Roma, insieme ad altri gappisti romani, si arruolò nel 21º reggimento di fanteria "Cremona", venendo decorato con la medaglia di bronzo e la croce di guerra al valor militare.

Iscrittosi all'ordine dei giornalisti nel 1947, scrisse per l'Unità fino al 1961, quando fu nominato dirigente all'Automobile Club d'Italia ed iniziò a collaborare alla rivista L'Automobile, della quale divenne redattore capo nel 1966, condirettore responsabile nel 1969 e direttore nel 1975, dopo la scomparsa di Giovanni Canestrini. Fu sua l'invenzione per la Rai della trasmissione radio Onda Verde. Ha pubblicato una Storia della Costituzione raccontata da Umberto Terracini.

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Medaglia di bronzo al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
«Dopo l'armistizio si prodigava nella lotta di liberazione, molto facendosi apprezzare dal C.L.N. romano per le sue capacità organizzative e per la sua dedizione alla Causa. Nell'attività dei G.A.P. forniva belle prove di decisione e di coraggio. Tratto in arresto, appena recuperata la libertà con un falso ordine di scarcerazione, riprendeva il suo posto di coraggioso combattente.»
— Roma, settembre 1943-giugno 1944
Croce di guerra al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
«Offertosi volontariamente per un'azione di sorpresa su un abitato saldamente tenuto dal nemico, combatteva con decisione e slancio. Durante un momento critico dell'azione era d'esempio ai propri compagni e dava prova di notevole coraggio.»
— Cavarzere, 27 aprile 1945

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b Rosario Bentivegna, Ricordo di Pasquale Balsamo, uno dei Gap di via Rasella, in Liberazione, 5 ottobre 2005
  2. ^ Wladimiro Settimelli, Balsamo, partigiano e giornalista (XML), in l'Unità, 4 ottobre 2005. URL consultato il 5 giugno 2014 (archiviato dall'url originale il 4 marzo 2016).

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN48014115 · SBN SBNV001899 · LCCN (ENn78012198 · WorldCat Identities (ENlccn-n78012198