Parlamento della Padania

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Parlamento della Padania
Villa da Porto, sede del parlamento padano dal 2011
Fondazione1997, 2007, 2011
FondatoreUmberto Bossi
Scioglimento1999, 2008
Scoporappresentare internamente l'elettorato della Lega Nord, nelle correnti interne al partito.
Sede centraleBandiera dell'Italia Sarego
PresidenteBandiera dell'Italia Roberto Calderoli
Lingua ufficialeitaliano
Sito web

Il Parlamento della Padania, già Parlamento del Nord e altrimenti detto Parlamento di Mantova è stato un organismo consultivo istituito dalla Lega Nord attivo, in varie forme, dal 1997 al 2008. Fu inizialmente costituito in modo elettivo e aperto a tutti i cittadini padani, prescindendo dal loro orientamento politico; successivamente venne ricostituito cooptando amministratori e parlamentari eletti nelle regioni settentrionali.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Il Parlamento del Nord (1995)[modifica | modifica wikitesto]

Un primissimo esperimento di Parlamento del Nord fu costituito il 7 giugno 1995 da politici eletti per la Lega Nord[1] ed ebbe sede a Mantova[2]. Tale istituito avrebbe dovuto sostenere un governo ombra, battezzato Governo Sole, con a capo Giancarlo Pagliarini. In seguito questa assemblea, che modificò il nome in "Parlamento della Padania" durante la sua seduta del 4 maggio 1996[3], ebbe scopi organizzativi in preparazione della prima manifestazione sul Po del 15 settembre 1996 e come giunta elettorale per il referendum per l'indipendenza della Padania del 25 maggio 1997[4].

Il primo Parlamento della Padania elettivo (1997)[modifica | modifica wikitesto]

A partire dal gennaio 1997 la situazione politica dell’Italia settentrionale è stata definita «prerivoluzionaria», con forte attenzione da parte dei giornali, i cui titoli scandirono la mobilitazione del secessionismo [5]. Sotto l'egida organizzativa della Lega Nord nell'autunno del 1997 vennero aperte le registrazioni alle prime elezioni del Parlamento della Padania, con la chiara intenzione di far partecipare forze politiche concorrenti, le quali, possibilmente, adottassero denominazioni ispirate in modo variamente creativo all'autonomismo e al padanismo; nondimeno, si presentarono anche liste estranee all'elettorato leghista. Il 26 ottobre 1997 vennero dunque organizzate le elezioni che si svolsero tramite gazebo installati in quasi tutti i comuni dell'Italia settentrionale presso i quali gli elettori potevano votare esibendo la propria carta d'identità al fine di garantire l'unicità del voto.

Si presentarono le seguenti liste:

La Lega Nord annunciò che 6.032.406 votanti si erano recati in 21.901 seggi delle regioni settentrionali, oltre che in Toscana, Umbria e Marche,[7][8] mentre il Sottosegretario di Stato Arturo Parisi ridusse a circa 600.000 voti in 6.000 seggi.[9].

Con il conseguente insediamento degli eletti, la prima sede ufficiale delle riunioni plenarie del neonato Parlamento venne designata in Villa Riva Berni a Bagnolo San Vito in Provincia di Mantova. I lavori furono presieduti dall'ex sindaco di Milano Marco Formentini.

Sebbene l'intenzione fosse di ripetere le elezioni ogni cinque anni, il Parlamento venne chiuso nel luglio del 1999[10].

Il secondo Parlamento del Nord (2003)[modifica | modifica wikitesto]

Il 28 giugno 2003[11] l'istituto venne riaperto ripristinando la precedente denominazione di Parlamento del Nord, questa volta senza una costituzione elettiva, ma radunando gli eletti leghisti nelle istituzioni. Fu presieduto da Roberto Calderoli ed ebbe sede sempre nella Villa Riva Berni di Bagnolo San Vito. Ebbe breve durata.

Il terzo Parlamento della Padania (2007)[modifica | modifica wikitesto]

Il 10 febbraio 2007 Bossi chiese la riapertura del Parlamento della Padania nella nuova sede di Vicenza presso la villa Bonin Maistrello[12]. Prima delle elezioni politiche in Italia del 2008 il Parlamento divenne assemblea di discussione degli amministratori locali eletti del Nord. Venne creato un sito internet[13]. Il Parlamento di Vicenza fu aperto anche ai rappresentanti di altri partiti: intervennero infatti Silvio Berlusconi[14], Riccardo Illy[15] e Roberto Formigoni[16]). Non è noto in quale data i lavori si siano conclusi.

Il quarto Parlamento della Padania (2011)[modifica | modifica wikitesto]

A seguito delle dimissioni di Silvio Berlusconi e la fine del governo Berlusconi IV e l'inizio del governo Monti, il 14 novembre 2011 Umberto Bossi comunicò la riapertura del Parlamento[17] e, il 4 dicembre 2011, Roberto Calderoli venne nominato Presidente[18]. La sede fu istituita nella Villa Da Porto detta La Favorita in località Monticello di Fara di Sarego.

All'apertura dei lavori prese parte per la prima volta una rappresentanza di venti militanti leghisti umbri guidati dal capogruppo leghista al consiglio regionale Gianluca Cirignoni[19].

Intervento di Roberto Maroni al Parlamento della Padania tenutosi nel dicembre 2011

Risultati elettorali[modifica | modifica wikitesto]

Elezioni padane del 1997[modifica | modifica wikitesto]

Partito Seggi
Democratici Europei - Lavoro Padano
52 / 210
Liberaldemocratici - Forza Padania
50 / 210
Destra Padana
27 / 210
Cattolici Padani
20 / 210
Leoni Padani
14 / 210
Padania liberale e libertaria
12 / 210
Comunisti padani
5 / 210
Unione Padana Agricoltura, Ambiente, Caccia, Pesca
5 / 210
Lista Libertaria Antiproibizionista e Liberista
1 / 210

Cariche del Parlamento della Padania[modifica | modifica wikitesto]

Presidente del Governo provvisorio della Padania[modifica | modifica wikitesto]

Presidente del Parlamento del Nord, poi della Padania, poi del Nord[modifica | modifica wikitesto]

Vice Presidente[modifica | modifica wikitesto]

Segretario[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Cronistoria della Lega Nord dalle origini ad oggi. Seconda parte, 1988-1995 (PDF), su leganord.org. URL consultato il 5 giugno 2021 (archiviato dall'url originale il 19 maggio 2009).
  2. ^ Lega Nord Storia (PDF), su leganord.org. URL consultato il 13 agosto 2018 (archiviato dall'url originale il 25 maggio 2010).
  3. ^ "Parlamento per l'Indipendenza della Padania", su radioradicale.it.
  4. ^ Al quale parteciparono, secondo le stime della Lega Nord, circa 4,8 milioni di persone
  5. ^ A. Sema, LA PADANIA SECONDO ‘LA PADANIA’, in Limes n°4 - 1997
  6. ^ ex-Socialista e partigiano durante la Resistenza)
  7. ^ CRONISTORIA DELLA LEGA NORD DALLE ORIGINI AD OGGI. Terza Parte. 1996 - 1998 (PDF), su leganord.org. URL consultato il 29 luglio 2013 (archiviato dall'url originale il 16 marzo 2012).
  8. ^ http://www.radioradicale.it/scheda/95464/95806-risultati-delle-elezioni-padane-oltre-6-milioni-i-votanti
  9. ^ Gabriele Maestri, Cos'è rimasto del parlamento padano votato 25 anni fa dalla Lega, su Domani, 26 ottobre 2022.
  10. ^ https://www.agoravox.it/La-vera-storia-del-Parlamento-del.html
  11. ^ Seduta inaugurale del Parlamento del Nord, su radioradicale.it.
  12. ^ Lega, al via il Parlamento padano
  13. ^ http://www.parlamentodelnord.biz/ Archiviato il 26 giugno 2011 in Internet Archive., non più accessibile (19 luglio 2018)
  14. ^ http://www.parlamentodelnord.biz/seevideo.asp?id=84
  15. ^ http://www.parlamentodelnord.biz/seevideo.asp?id=51
  16. ^ http://www.parlamentodelnord.biz/seevideo.asp?id=47
  17. ^ La Lega riapre il «parlamento padano» - Civati: «E Formigoni governa con loro?»
  18. ^ La Lega e la “secessione morbida”: «Faremo come la Cecoslovacchia», su ilsecoloxix.it. URL consultato il 29 luglio 2013 (archiviato dall'url originale il 2 aprile 2015).
  19. ^ Cirignoni al Parlamento del Nord: «L'Umbria è parte integrante della Padania», su umbria24.it. URL consultato il 29 luglio 2013 (archiviato dall'url originale il 13 dicembre 2013).

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]