Paolo Maria Napolitano

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Paolo Maria Napolitano

Vicepresidente della Corte costituzionale
Durata mandato30 luglio 2014 –
9 novembre 2014
PresidenteGiuseppe Tesauro

Giudice della Corte costituzionale della Repubblica italiana
Durata mandato10 luglio 2006 –
10 luglio 2015
PredecessoreAnnibale Marini
Tipo nominaElezione da parte del Parlamento in seduta comune

Paolo Maria Napolitano (Roma, 3 ottobre 1944Roma, 21 marzo 2016) è stato un giurista e magistrato italiano, consigliere di Stato dal 2003 al 2006, giudice costituzionale dal 2006 al 2015 e vicepresidente della Corte costituzionale dal 30 luglio all'11 novembre 2014.

Carriera[modifica | modifica wikitesto]

Vincitore di pubblico concorso nazionale, è entrato nel ruolo della carriera direttiva del Senato della Repubblica il 1º ottobre 1971. Dopo aver ricoperto funzioni di capoufficio, il 1º giugno 1989 è stato nominato direttore del Servizio del personale; dal 21 novembre 1994 è diventato direttore del Servizio studi. Il 1º agosto 2001, all'inizio del II governo Berlusconi, è stato collocato fuori ruolo dall'Amministrazione del Senato della Repubblica ed ha assunto l'incarico di capo dell'ufficio legislativo del vicepresidente del Consiglio dei ministri Gianfranco Fini. È stato nominato consigliere di Stato il 9 aprile 2003 ed assegnato alla seconda sezione[1]. Dal 2004 al 2006 ha seguito Fini al Ministero degli Affari Esteri come capo dell'ufficio legislativo.

È stato eletto giudice della Corte costituzionale dal Parlamento in seduta comune il 5 luglio 2006; giura come giudice costituzionale il 10 luglio 2006.[2] In sede di verifica dei requisiti dopo l'elezione è stato considerato eleggibile come "magistrato [anche] a riposo delle giurisdizioni superiori ordinaria ed amministrative"[3].

Della corte è stato anche vicepresidente dal 30 luglio 2014 all'11 novembre 2014 per la durata della presidenza di Giuseppe Tesauro, in seguito alla nomina da parte di quest'ultimo[4]. È cessato dalla carica di giudice costituzionale il 10 luglio 2015.

È morto il 21 marzo 2016 all'età di 71 anni.[5] I funerali si sono svolti il 23 marzo nella Basilica di Santa Maria del Popolo.[6]

Controversie[modifica | modifica wikitesto]

Cena a casa Mazzella[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Luigi Mazzella § Controversie.

Ha suscitato polemiche nel 2009 la cena a casa del suo collega Luigi Mazzella assieme al Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, il Ministro della Giustizia Angelino Alfano, il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Gianni Letta e il presidente della Commissione Affari Costituzionali del Senato Carlo Vizzini.

Busto di Azzariti[modifica | modifica wikitesto]

Nel 2012, con una lettera alla Consulta chiese la rimozione del busto di Gaetano Azzariti dal corridoio nobile della Corte costituzionale, in quanto Azzariti fu il presidente di una commissione presso il ministero dell'interno, il cosiddetto "tribunale della razza". La richiesta di rimozione del busto è stata rigettata dalla corte[7].

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Cavaliere di gran croce dell'Ordine al merito della Repubblica italiana - nastrino per uniforme ordinaria
«Di iniziativa del Presidente della Repubblica»
— 10 luglio 2006[8]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Curriculum di Paolo Maria Napolitano (PDF), su fiesrl.com. URL consultato il 15 gennaio 2016 (archiviato dall'url originale il 5 aprile 2016).
  2. ^ Giuramento del Giudice Costituzionale Paolo Maria Napolitano, su quirinale.it, Presidenza della Repubblica, 10 luglio 2006. URL consultato il 23-3-2009.
  3. ^ R. Bin, Sull'imparzialità dei giudici costituzionali Archiviato il 4 marzo 2016 in Internet Archive.
  4. ^ Copia archiviata, su cortecostituzionale.it. URL consultato l'11 agosto 2011 (archiviato dall'url originale il 14 aprile 2011).
  5. ^ Roma, è morto il giudice Paolo Maria Napolitano, su corrierequotidiano.it, Corriere Quotidiano, 21 marzo 2016. URL consultato il 21-3-2016 (archiviato dall'url originale il 12 aprile 2016).
  6. ^ Addio a Paolo Maria Napolitano, fino a luglio giudice Consulta, su diritto24.ilsole24ore.com, Diritto 24, 23 marzo 2016. URL consultato il 25-3-2016.
  7. ^ Gian Antonio Stella, Corte costituzionale: «Il busto del presidente antisemita resta qui», in "Corriere della sera", 29 marzo 2015.
  8. ^ Sito web del Quirinale: dettaglio decorato.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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