Paolo Cappa

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Paolo Cappa

Ministro della marina mercantile
Durata mandato1º giugno 1947 –
24 maggio 1948
Capo del governoAlcide De Gasperi
PredecessoreSalvatore Aldisio
SuccessoreGiuseppe Saragat

Senatore della Repubblica Italiana
Durata mandato8 maggio 1948 –
24 giugno 1953
LegislaturaI
Gruppo
parlamentare
Democratico Cristiano
CircoscrizioneSenatore di diritto

Deputato del Regno d'Italia
LegislaturaXXV, XXVI, XXVII
Sito istituzionale

Deputato della Repubblica Italiana
LegislaturaAC, II
Gruppo
parlamentare
Popolare, Democratico Cristiano
CircoscrizioneGenova
Incarichi parlamentari
  • Componente della Giunta delle Elezioni (AC)
  • Componente e Presidente della X Commissione (Industria e commercio)
  • Presidente della Commissione parlamentare per la vigilanza sulle radiodiffusioni
  • Componente della Commissione speciale per l'esame della proposta di legge Angelini Armando n. 427: "Dichiarazione di pubblica utilità e norme per l'espropriazione degli stabilimenti industriali inattivi"
  • Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio
  • Ministro della Marina Mercantile

Dati generali
Partito politicoPPI, DC
Titolo di studioLaurea in giurisprudenza
ProfessioneAvvocato

Paolo Cappa (Genova, 19 febbraio 1888Roma, 26 giugno 1956) è stato un giornalista e politico italiano.

Dal 1915 al 1923 fu direttore del quotidiano L'Avvenire d'Italia.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Cappa nasce a Genova il 19 febbraio 1888, da Francesco e Maria Forzani, comincia a fare giornalismo nel "Letimbro", nel "Momento" di Torino e nel "Cittadino" di Genova mentre si laurea in giurisprudenza a Genova nel 1908 a 21 anni. Nel 1919 partecipa alle fasi di costituzione del Partito Popolare Italiano e diventa direttore de L'Avvenire d'Italia di Bologna dal 1915 al 1923. Viene eletto nel PPI alla Camera dei deputati e rieletto nel 1921 e nel 1924. A 38 anni nel 1926 viene espulso dal parlamento come antifascista ed emarginato dalla politica intraprende la carriera di avvocato. Durante la seconda guerra mondiale mantiene i contatti con Achille Pelizzari ed Emilio Taviani e nel 1945 rientra in politica a 57 anni dopo un ventennio di lontananza dalle scene. Membro del parlamento nella Democrazia Cristiana, fa parte dell'Assemblea Costituente, partecipando attivamente alla redazione della Costituzione italiana. È sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri nel governo De Gasperi II e III. In seguito ricopre l'incarico di Ministro della marina mercantile nel IV e nel VII Governo De Gasperi. Si occupa della riorganizzazione del sistema dei trasporti, in particolare a livello dei porti e degli aeroporti, considerati fulcro vitale per il rilancio dell'economia del dopoguerra. Senatore della prima legislatura repubblicana, muore a Roma nel 1956, all'età di 68 anni.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Predecessore Ministro della marina mercantile della Repubblica Italiana Successore
Salvatore Aldisio 1º giugno 1947 - 24 maggio 1948 Giuseppe Saragat
Predecessore Direttore de L'Avvenire d'Italia Successore
Cesare Algranati dal 1915 al 1923 Enrico Bolognesi
Controllo di autoritàVIAF (EN90231865 · ISNI (EN0000 0000 6210 1780 · SBN LO1V143160 · GND (DE1146988699 · WorldCat Identities (ENviaf-90231865