Paolo Agaraff

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Paolo Agaraff (da sinistra: Falcioni, Papini e Fogliardi) riceve il premio "La maschera e il volto" a Lucca Comics & Games 2005

Paolo Agaraff è uno pseudonimo collettivo usato da tre autori nati ad Ancona: Gabriele Falcioni (Ancona, 1969), Roberto Fogliardi (Ancona, 1966), pronipote di Antonio Illersberg, e Alessandro Papini (Ancona, 1968) che insieme hanno scritto romanzi, racconti e articoli per riviste nel campo del fantastico e dell'horror.[1]

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Alla fine degli anni novanta i tre (Falcioni, Fogliardi e Papini) collaborano con la rivista PowerKaos della Nexus Editrice di Viareggio e costituiscono il nucleo della redazione di Entropia, una rivista multimediale dedicata al gioco e alla letteratura fantastica che esce in allegato a numeri alterni a PowerKaos[2]. Anche la produzione successiva del collettivo Agaraff è improntata ad una commistione tra gioco di ruolo e narrativa: le ambientazioni giocoruolistiche tratte dai romanzi e dai racconti di Agaraff diventano spesso scenari per On Stage! e per Il richiamo di Cthulhu[3].

Le successive attività di Paolo Agaraff si collocano nel filone della scrittura collettiva.

Nel 2003, Agaraff fonda una mailing list di autori a cavallo tra il mondo ludico e quello letterario: la Carboneria Letteraria, che negli anni finisce per aggregare personaggi quali Andrea Angiolino, Alberto Cola, Gian Filippo Pizzo, Francesco Troccoli, Gaja Lombardi Cenciarelli, Piernicola Silvis, Stefano Marcelli, Piermaria Maraziti, Lorenzo Trenti, Igor De Amicis e altri[4]; nello stesso anno, grazie alla collaborazione di Paolo Agaraff con Giuseppe D'Emilio e Arturo Fabra, nasce l'eteronimo Pelagio D'Afro.

Nel 2004 comincia una collaborazione con il movimento di creativi del gioco di interpretazione del Flying Circus che porta alla nascita della rivista digitale aperiodica Misteri & Efferatezze. Ne usciranno 5 numeri tra il 2004 e il 2007[5].

Nello stesso anno, Paolo Agaraff partecipa all'esperienza di scrittura collettiva legata a La strategia dell'Ariete dei Kai Zen (I sentieri di Seth) con il racconto L'età dell'oro[6].

Carriera letteraria[modifica | modifica wikitesto]

Il primo romanzo di Agaraff, Le rane di Ko Samui (edito nel 2003 da Pequod) è un horror anomalo, una commistione tra il grottesco e l'horror lovecraftiano. Valerio Evangelisti, parlando di questo romanzo, dichiara: "Questo ambiguo Agaraff, sospetto fin dal nome, mette dunque assieme due tabù consolidati presso la nostra critica: l'umorismo e il fantastico, oggetto di condanna fin dai tempi di Croce"[7]. La sintesi tra i temi ludici e quelli letterari viene sottolineata in varie recensioni, tra cui quella che appare nel Secolo XIX, a cura di Paolo Fasce[8].

Nel 2006, sempre per i tipi di Pequod, viene pubblicato Il sangue non è acqua. Il romanzo oscilla tra il giallo claustrofobico, l'incubo lovecraftiano e la commedia grottesca sul ventennio fascista, ed è ambientato nella cornice di Isola Mortorio, in Sardegna. Viene recensito da quotidiani nazionali (Il resto del Carlino, Il Secolo d'Italia, Il Secolo XIX), portali tematici (Horror Magazine, Thriller Magazine, Intercom) e sulla rivista L'Ateo (n.1 del 2008)[9].

Nel 2010 viene pubblicato Il quinto cilindro (Montag), a firma Agaraff: il romanzo è un pastiche fanta-storico-lovecraftiano con i medesimi protagonisti de Le rane di Ko Samui e I ciccioni esplosivi[10].

Nel 2015 l'antologia Misteri & Efferatezze della Origami edizioni raccoglie tutti i racconti di Paolo Agaraff dedicati al personaggio di Matteo Ponzoni, esorcista sospeso a divinis e anomalo investigatore dell'occulto.

Tra il 2014 e il 2016 le attività di Agaraff e della Carboneria nell'ambito della scrittura collettiva e collaborativa vengono citate e analizzate in vari articoli accademici nazionali e internazionali[11][12][13] e nel 2017 durante una puntata del programma radiofonico Fahrenheit dedicata alla scrittura collettiva[14].

In generale, le opere di Paolo Agaraff possono essere collocate nel filone del New Weird.

Premi e riconoscimenti[modifica | modifica wikitesto]

Nel 2005, la sceneggiatura per OnStage! tratta dal secondo romanzo di Paolo Agaraff, Il sangue non è acqua (edito nel 2006 da Pequod), vince il premio La maschera e il volto.

Nel 2011 il romanzo Il quinto cilindro di Paolo Agaraff risulta finalista al Premio Italia 2011[15].

I membri del collettivo si sono inoltre aggiudicati negli anni vari premi, prevalentemente nell'ambito del fantastico:

  • Nel 2008, Gabriele Falcioni si aggiudica il Premio Rudy Turturro con il racconto Cucina molecolare
  • Nel 2010, un racconto breve di Gabriele Falcioni, Il tè nel deserto, risulta tra i vincitori del concorso Parole per strada organizzato dall'associazione Il furore dei libri di Rovereto
  • Nel 2013 il racconto breve Colori di Pelagio D'Afro (collettivo di autori che comprende due membri del collettivo Agaraff, Papini e Fogliardi), risulta tra i vincitori del concorso Parole per strada e viene esposto all'ingresso del Museo MART, quindi in varie città italiane, poi nel maggio 2014 a Chișinău nell'ambito della settimana culturale italiana in Moldavia e infine nel novembre 2014 a Belgrado.
  • Nel 2014, Roberto Fogliardi, con il racconto Il morbo delle grotte si aggiudica il premio Sfida
  • Nel 2015, Roberto Fogliardi si aggiudica ancora una volta il premio Sfida con il racconto Il mare ciaccato.

Opere[modifica | modifica wikitesto]

Libri[modifica | modifica wikitesto]

Ebook[modifica | modifica wikitesto]

Racconti a ispirazione lovecraftiana[modifica | modifica wikitesto]

Curatele[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Gabriele Falcioni | Fantasy On Air, su improntadigitale.org. URL consultato il 27 ottobre 2020.
  2. ^ Il mostro: Vanni Santoni intervista Paolo Agaraff | Scrittura Industriale Collettiva, su scritturacollettiva.org. URL consultato il 27 ottobre 2020.
  3. ^ Paolo Agaraff: Balocchi, su paoloagaraff.com. URL consultato il 27 ottobre 2020.
  4. ^ Atletico Carboneiro – Carboneria Letteraria, su blog.carbonerialetteraria.com. URL consultato il 27 ottobre 2020.
  5. ^ Misteri & Efferatezze – Flying circus, su flyingcircus.it. URL consultato il 27 ottobre 2020.
  6. ^ La strategia dell'ariete - Kai Zen ensemble narrativo, su kaizenlab.it. URL consultato il 27 ottobre 2020.
  7. ^ Valerio Evangelisti, Paolo Agaraff - LE RANE DI KO SAMUI, su Carmilla on line, 8 ottobre 2003. URL consultato il 27 ottobre 2020.
  8. ^ Paolo Fasce, “Le rane di Ko Samui“ divertimento in forma di racconto (PDF), in Il Secolo XIX, 4 marzo 2004, p. 36. URL consultato il 27 ottobre 2020 (archiviato dall'url originale il 14 maggio 2006). Ospitato su Wayback Machine.
  9. ^ Il sangue non è acqua: Hanno detto del libro, su paoloagaraff.com. URL consultato il 27 ottobre 2020.
  10. ^ Roberto Sturm, Il QVINTO CILINDRO, su intercom-sf.com. URL consultato il 27 ottobre 2020.
  11. ^ Leonardo Terrusi, Il nome dell'autore multiplo, in L’autorialità plurima. Scritture collettive, testi a più mani, opere a firma multipla. Atti del XLII Convegno Interuniversitario (Bressanone, 10-13 luglio 2014), Padova, Esedra editrice, 2015, pp. 61-73. URL consultato il 27 ottobre 2020.
  12. ^ (EN) G. Conti, Writing Together in Italy. An Analysis of Community-Collectives, su localhost, 8 settembre 2015. URL consultato il 27 ottobre 2020.
  13. ^ Emanuela Patti, From page to screen/from screen to page: Collaborative narratives in twenty-first-century Italian fiction – The Wu Ming case (XML) [collegamento interrotto], in Journal of Romance Studies, vol. 16, n. 1, 1º gennaio 2016, DOI:10.3167/jrs.2016.160104. URL consultato il 27 ottobre 2020.
  14. ^ Rai Radio 3 – Podcast di Fahrenheit, su RaiPlay Radio. URL consultato il 27 ottobre 2020.
  15. ^ Premio Italia 2011, ecco i finalisti, su Fantascienza.com. URL consultato il 27 ottobre 2020.
  16. ^ Jolanda e i figli del mare disponibile con licenza Creative Commons sul sito di Paolo Agaraff
  17. ^ Luca Violini legge Nekton di Paolo Agaraff, su youtube.com.

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN63761875 · ISNI (EN0000 0000 4455 2107 · SBN LO1V266602 · LCCN (ENno2006049108