Panathlon

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Panathlon International
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Fondazione1951
Giurisdizionemondiale
SedeBandiera dell'Italia Rapallo
PresidenteBandiera della Svizzera Pierre Zappelli
MottoLudis iungit
Sito ufficialewww.panathlon-international.org
(LA)

«Panathlon ludis iungit»

(IT)

«Panathlon unisce attraverso i giochi»

Il Panathlon (dal greco pan= tutto e athlon=gara e, per estensione, sport) è un'associazione culturale in campo sportivo, fondata a Venezia il 12 giugno 1951 dal colonnello Mario Viali e altri 24 fondatori[1], fra i quali il conte Ludovico Foscari che ne ha proposto il nome e coniato anche il motto.

L'associazione[2], cresciuta dapprima in Italia, è divenuta internazionale a partire dal 14 maggio 1960, col nome di Panathlon International. Quest'ultima è riconosciuta dal CIO fin dal 1982 ed è associata a SportAccord, International Council of Sport Science and Physical Education (ICSSPE) e Comitato Internazionale per il Fair Play (CIFP).

Finalità[modifica | modifica wikitesto]

Villa Queirolo a Rapallo, sede del Panathlon International.

Lo scopo del Panathlon è l'affermazione dell'ideale sportivo e dei suoi valori morali e culturali[3], quale strumento di formazione ed elevazione della persona e di solidarietà tra gli uomini e i popoli. Pertanto il Panathlon si propone di:

  • favorire l'amicizia tra tutti i panathleti e quanti operano nella vita sportiva;
  • diffondere a tutti i livelli, con azioni sistematiche e continue, la concezione dello sport ispirato al fair play, quale elemento culturale degli uomini e dei popoli;
  • promuovere studi e ricerche sui problemi dello sport e dei suoi rapporti con la società, divulgandoli nell'opinione pubblica in collaborazione con la scuola, l'università ed altre istituzioni culturali;
  • partecipare alla elaborazione delle normative sportive, intervenendo nei procedimenti di proposta, consultazione e programmazione nel campo dello sport, con le modalità previste dai singoli ordinamenti nazionali e regionali;
  • adoperarsi affinché la possibilità di una sana educazione sportiva venga garantita ad ognuno, senza distinzione di razza, di sesso e di età, soprattutto attraverso la promozione di attività giovanile e scolastica, culturale e sportiva;
  • incentivare e sostenere, quale insieme di Clubs di servizio, le attività a favore dei disabili, e quelle per la prevenzione della tossicodipendenza ed il recupero delle sue vittime, le iniziative di solidarietà con i veterani sportivi, la promozione e la realizzazione dei programmi di educazione alla non violenza e di dissuasione dal doping;
  • sostenere il Movimento Olimpico nelle azioni concordanti con le finalità dell'Associazione;
  • promuovere l'espansione del movimento panathletico in tutto il mondo mediante la costituzione di nuovi Club.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ I 24 fondatori furono: Salvatore Brugliera (atletica leggera), Tiziano Calore (tennis), Angelo Cecchinato (ginnastica), Domenico Chiesa (calcio), Aristide Coin (ciclismo), Aldo Colussi (atletica leggera), Pietro De Marzi (tecnico impianti sportivi), Guido De Poli (atletica leggera), Egidio De Zottis (vela), Carlo Donadoni (pallacanestro), Ludovico Foscari (nuoto), Paolo Foscari (motociclismo), Guglielmo Guglielmi (vela), Alberto Heinz (ginnastica), Antenore Marini (golf), Costantino Masotti (scherma), Luigi Pavanello (arbitri), Orazio Pettinelli (pesca sportiva), Aldo Querci della Rovere (medicina dello sport), Gino Ravà (sport invernali), Antonio Scalabrin (nuoto), Alfonso Vandelli (alpinismo), Mario Viali (pentathlon moderno), Mario Zanotti (scherma).
  2. ^ Panathlon International - Panathlon International, su www.panathlon-international.org. URL consultato il 29 settembre 2020.
  3. ^ Filosofia del panathlon, su panathlon.net. URL consultato il 26 maggio 2010 (archiviato dall'url originale il 25 novembre 2010).

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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